More stories

  • in

    Naked Wines – risultati 2020/21

    Il modello di business di Naked Wines ha naturalmente trovato un habitat ideale nella crisi COVID, totalmente orientato all’ecommerce e anche con un prodotto forse più adatto al consumo a casa: non i brand “mainstream” ma prodotti interessanti di aziende vinicole nuove e spesso piccole. Quello che vi aspettate di vedere, e cioè una crescita tumultuosa delle vendite (68% per la precisione), c’è. Quello che forse non vi sareste aspettati è che nonostante questo balzo delle vendite… Naked Wines ancora non fa soldi… genera cassa principalmente con il capitale circolante ma ancora, a livello di profitti e perdite… siamo in perdita. Sarà pure il frutto delle perdite sui nuovi clienti, per i quali si incontra un “costo di acquisizione” già al netto del margine sulle vendite di 50 milioni di sterline, che sui 308mila nuovi clienti significa che ci hanno speso 163 sterline a testa… non poco. Comunque, è anche vero che il margine sui clienti esistenti è quasi raddoppiato e quindi se è vero che questi clienti restano a lungo connessi a Naked Wines significa che prima o poi dovranno fare i soldi. Come sempre bilancio splendidamente presentato, l’azienda in borsa ora vale 507 milioni di sterline, il che significa un multiplo di poco più di una volta il fatturato, una volta contata la cassa. Neanche tanto se i profitti veramente arriveranno… passiamo ai dati.

    Le vendite sono cresciute del 68% a 340 milioni di sterline, con un progresso del 63% delle vendite a clienti esistenti e un contributo di 56 milioni dai nuovi clienti (quasi il doppio del contributo dell’anno precedente). Dal punto di vista geografico, il fatturato cresce del 78% in USA a 162 milioni, del 66% nel Regno Unito a 133 milioni e del 42% in Australia a 46 milioni di euro.
    L’azienda è, prima degli oneri straordinari (che però ci sono sempre…) in pareggio. Questo pareggio deriva da tre componenti: il margine di contribuzione dei clienti esistenti, passato da 46 a 85 milioni di euro, la perdita sui nuovi clienti, 50 milioni come abbiamo detto (più che raddoppiati sui 23 dell’anno prima), e i costi generali fissi di 36 milioni (erano 24 nel 2020).
    Dal punto di vista finanziario, per chiudere, le cose vanno particolarmente bene, dato che il capitale circolante migliora, essendo il magazzino ben sotto controllo e crescendo la quota dei debiti verso le cantine fornitrici, mentre i clienti continuano a pagare immediatamente. La posizione finanziaria netta cresce da 55 a 85 milioni di euro e il capitale investito praticamente si annulla (18 milioni di euro).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Naked Wines – risultati 2019/20

    In questo inizio di weekend estivo parliamo di Naked Wines, che risorge dalle ceneri di Majestic Wine. Come forse ricorderete lo scorso anno abbiamo commentato il progetto di disfarsi della catena di negozi fisici per concentrarsi sull’ecommerce attraverso l’originale business model di Naked Wines, una specie di negozio online con abbonamento (20 sterline al mese) e con un assortimento quasi completamente alternativo acquistato nel 2015. Nella nuova configurazione Naked Wines ha un fatturato di circa 200 milioni di sterline (erano quasi 500 prima), un utile operativo in pareggio (prima ne guadagnava 15-20 all’anno) ma ha una posizione finanziaria molto migliorata (55 milioni di cassa) e cresce del 15% all’anno. Hanno fatto bene o male? Mah, a guardare l’andamento di borsa si direbbe di no. Ma ovviamente l’avvento del COVID ha cambiato completamente le carte in tavola. Naked Wines vince (crescita accelerata, costi unitari in calo per l’effetto scala), se fosse rimasta con i negozi fisici sarebbe stato un vero disastro. Secondo i dati presentati, nel mercato americano la quota online delle vendite al dettaglio di vino è cresciuta dal 5% pre-crisi al 20% del totale a metà Aprile.  Commentiamo brevemente i numeri.

    Le vendite 2019 (chiusura Marzo 2020) crescono del 14% a 203 milioni di sterline. A trainare la crescita è il mercato americano, +20% a 91 milioni (anche grazie al cambio), mentre il Regno Unito fa +11% (80 milioni) e l’Australia +3%. I clienti pre-esistenti hanno contribuito con 174 milioni di euro di vendite, quelli acquisiti nell’anno (a caro prezzo) 29 milioni di sterline.
    Va però detto che questo investimento nei nuovi clienti (che costa circa 10 milioni di sterline per fatturarne 29) ha un piano di rientro ben preciso sulla base degli acquisiti che questi clienti faranno negli anni futuri.
    A livello operativo le cose sono ovviamente cambiate in peggio, visto che pur in declino l’attività “fisica” generava margini positivi. L’attività è fondamentalmente in pareggio (1 milione di sterline in perdita, 3 milioni lo scorso anno). C’è un ulteriore aggiustamento che Naked Wine fa, togliendo il costo di acquisizione dei nuovi clienti: in questa ulteriore configurazione l’utile operativo sale a 10 milioni di sterline, il 5% dei 200 milioni di fatturato (o forse sarebbe meglio calcolarlo sul fatturato soltanto dei vecchi clienti? Ossia 174 milioni).
    La vendita dei negozi fisici ha consentito di cancellare il debito. Naked Wines ha oggi 55 milioni di sterline in cassa, contro 15 milioni di debito dello scorso anno.
    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO