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La storia del vino è la stessa dell’umanità.

Le citazioni sul vino presenti nella storia antica sono innumerevoli: dai Greci ai Romani, passando per gli Etruschi, andando ancora più indietro agli episodi descritti nella Bibbia.

Il primo ubriaco fu Noè.
Ci tramanda la Genesi che Noè, dopo il diluvio Universale, fece la vigna, produsse il vino e lo bevve inebriandosi.

Dioniso di Eubulo (commediografo del IV secolo a.C.) raccomanda:
“Tre coppe di vino non di più, stabilisco per i bevitori assennati. La prima per la salute di chi beve; la seconda risveglia l’amore ed il piacere; la terza invita al sonno. Bevuta questa, chi vuol essere saggio, se ne torna a casa. La quarta coppa non è più nostra, è fuori misura; la quinta urla; sei significa ormai schiamazzi; sette occhi pesti; otto arriva lo sbirro; nove sale la bile; dieci si è perso il senno, si cade a terra privi di sensi. Il vino versato troppo spesso in una piccola tazza taglia le gambe al bevitore.”
Ulisse adoperò il vino di Maronea per ubriacare Polifemo.
Gli egiziani consideravano il vino una bevanda sacra, lo offrivano agli Dei e lo distribuivano solo in occasioni religiose.
Plinio (scrittore I°secolo d.C.) fu il primo a classificare ben 195 vini elencandone tutte le caratteristiche.
Nell’Antica Roma erano quattro i vini conosciuti: albus (bianco), fulvus (biondo), sanguineus (rosso), niger (nero)
Questi sono solo piccoli esempi di come il vino sia sempre stato conosciuto e apprezzato, tanto da divenire in alcuni casi parte centrale di banchetti, riti religiosi e di ogni allegro incontro.
“Evviva il vino e il saggio bere!”

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