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    Il salone virtuale Millésimes Alsace Digitasting spartiacque tra passato e futuro

    In questi ultimi anni, a causa della pandemia e dell’incalzare inesorabile dell’era digitale, che impone mutamenti sempre più radicali, gli addetti ai lavori si sono interrogati sul senso di continuare ad organizzare le fiere del vino in maniera tradizionale. Uno dei giornalisti più sensibili al tema è sicuramente Angelo Peretti, che a conclusione di un suo articolo dedicato alla tracotante concomitanza di tre fiere, Wine Paris & Vinexpo Paris, ProWein e Vinitaly, così scrive: “Ha ancora senso il modello di business delle fiere tradizionali del vino nell’epoca post Covid, nell’età del digitale? A mio avviso no, o almeno non del tutto. Ma non chiedetemi quale sia il nuovo modello cui penso: mi scusino i lettori, ma se avessi una risposta non me la giocherei su un giornale, perché mi ci arricchirei applicandola. Il primo che individuerà questa risposta sarà dominante”. Per quanto mi riguarda, sono convinto che la relazione autentica, con la sua fisicità, sia un bene da coltivare. Infatti, proprio a causa della pandemia, abbiamo avuto la possibilità di renderci conto di quanto sia necessario un cambio di prospettiva, con l’urgenza di ritornare a una sorta di Humanitas, che proprio l’eccessivo uso della tecnologica ci sta facendo dimenticare.

    Detto questo però, e qui mi trovo d’accordo con Angelo, ci sono e ci potranno essere idee nuove, in grado di ri-pensare ad un modello di business votato alla contemporaneità, che non necessariamente deve prendere il sopravvento cancellando le grandi fiere del vino per come vengono concepite oggi, proprio per le ragioni che ho esposto qualche riga fa. In questo senso, un esempio concreto è il salone virtuale Millésimes Alsace Digitasting organizzato dal Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace. Un’occasione pensata in esclusiva per i professionisti di settore di tutto il mondo che vogliono approfondire la conoscenza della celebre denominazione francese. Nel 2020, il tradizionale salone biennale dei vini alsaziani, fu cancellato a causa della pandemia, per poi tornare nel 2021 nella sua prima edizione DigiTasting®. Un nuovo salone tenuto in forma virtuale, o meglio, non del tutto, perché ha unito gli incontri digitali con le degustazioni reali. La seconda edizione del salone virtuale Millésimes Alsace Digitasting si è svolta dal 27 febbraio al 1° marzo 2023 ed è stato altamente formativo parteciparvi.

    Il Salone, dedicato esclusivamente a professionisti del settore, ha messo in contatto produttori, buyer, sommelier, stampa e addetti dell’Horeca grazie all’utilizzo di appositi kit di degustazione che sono stati spediti gratuitamente a tutti i partecipanti. Collegandosi alla piattaforma www.millesimes-alsace.com, si potevano selezionare le aziende che si volevano degustare, richiedendo 5 kit degustazione ai quali Il sistema aggiungeva in modo automatico 2 kit a sorpresa e il kit masterclass “So trendy”. In totale 8 kit per 32 campioni complessivi. Ogni kit conteneva 4 mini-bottiglie di vetro da 3 cl dalla forma che riprende fedelmente quella tradizionale renana, l’intero progetto è stato sviluppato da Digiasting nel 2021, ottimizzato con il supporto dell’Institut français de la Vigne et du Vin (IFV) e da laboratori indipendenti, al fine di garantire l’integrità dei prodotti. Durante la manifestazione, in apposite stanza virtuali, è stato possibile incontrare individualmente i produttori, degustando insieme a loro i vini.

    All’ edizione 2023 hanno partecipato 74 espositori per 296 vini presentati. I visitatori accreditati sono stati  2.850 di cui  621 francesi (22%)  e 2.229 internazionali (78%)  provenienti da 51 paesi. Le confezioni spedite sono state 8.300 corrispondenti a più di 33.000 mini bottiglie. Infine, più di 350 persone hanno seguito la masterclass in diretta.

    Il mio Kit

    Domaine Mittnacht Freres – Hunawihr

    I fratelli André e Louis Mittnacht hanno creato il domaine nel 1963, ai piedi della chiesa fortificata di Hunawihr, coltivano circa 11 ettari di vigne, suddivise tra il lieu dit Muehlforst e i grand cru Rosacker, Osterberg, Mandelberg e La Courtille, quest’ultimo un monopole aziendale. Dalla fine degli anni Novanta l’azienda ha virato verso la viticoltura biologica e biodinamica. In evidenza il Riesling Grand Cru Rosacker 2019, di grande complessità e dinamicità.

    Les Frères Engel – Orschwiller

    Domaine Engel nasce nel 1958. I vigneti aziendali, gestiti in biologico dal 2011, sono situati ad Orschwiller, un borgo di meno di mille abitanti, circa 60 chilometri a Sud di Strasburgo, nella regione del Basso Reno. I terreni del Domaine si estendono anche sulla collina di Praelatenberg, uno dei grand cru alsaziani. In evidenza Alsace AOC Pinot Noir 2021, a tratti spiazzante ma straordinariamente espressivo.

    Jean-Baptiste Adam – Ammerschwihr

    Situata sulla strada del vino dell’Alsazia, ai piedi del Grand Cru Kaefferkopf ad Ammerschwihr, la cantina, a conduzione familiare è stata fondata nel 1614 da Jean-Baptiste ADAM, viticoltore e gourmet ante litteram. La conduzione dei vigneti dapprima in biologico, dal 2003 è passata al biodinamico. In evidenza Alsace Grand Cru Le Riesling Kaefferkopf “Vieilles Vigne” 2019, complesso, incisivo e dal grande potenziale di invecchiamento.

    Domaine Philippe Sohler – Nothalten

    Marine & Lydie, sono la prima generazione tutta al femminile a gestire la tenuta di famiglia situata a Nothalten, ai piedi dell’Ungersberg. I vigneti sono a conduzione biologica dalla vendemmia 2021.   In evidenza Muenchberg Grand Cru Riesling 2019 grintoso ed estremamente gastronomico.

    Domanine Gueth – Gueberschwihr

    La tradizione vitivinicola della famiglia Gueth inizia con Sébastien, nato nel 1725 fino ad arrivare a Muriel, enologa vigneron e attuale proprietaria, che con la preziosa supervisione dei genitori Jean-Claude e Bernadette conduce l’azienda. Domaine Gueth si trova a Gueberschwihr , piccolo villaggio medievale nel Sud di Colmar. Il Domaine nasce nel 1970 con 3 ettari per poi arrivare agli 8 ettari attuali. In evidenza Les Grès Roses 2019, blend ottenuto da Pinot Gris e Pinot Blanc Auxerrois, essenziale e gastronomico.

    Domaine G. Metz – Itterswiller

    Dall’inizio del XVIII secolo la famiglia Metz coltiva la vite nel comune di Epfig; tuttavia, l’attività principale è stata l’agricoltura fino agli anni ’20. Fu nel 1930 che Marcellin Metz si trasferì nella vicina città di Itterswiller e, dal 1936, decise di indirizzare la sua attività principale verso la viticoltura. Marcellin è stato in grado di trasmettere il suo know-how ai suoi due figli Gérard e René. A partire dal 1966 la famiglia decide di commercializzare i propri vini in bottiglia. Oggi, Domaine G. Metz è costituito da oltre 18 ettari di vigneti situati sulle colline di Itterswiller, Epfig, Nothalten, Gertwiller, Obernai, Heiligenstein, Andlau e Mittelbergheim. Dal 1996 la guida della tenuta è affidata a Eric Casimir, originario della Champagne, che ha sposato una delle figlie di Gérard. Notevoli tutti e 4 i campioni degustati: il Riesling 2020 Vins de Fruits, l’Assemblage Fruehmess 2020, ma su tutti   il Riesling Grand Cru Muenchberg 2019, complesso e di notevole ampiezza.

    Paul Gaschy – Eguisheim

    La storia dell’azienda inizia nel 1938 con la vendita di vino sfuso che affiancava a pratiche zootecniche, per poi arrivare gradualmente all’imbottigliamento. A partire dagli anni 2000, l’entrata del figlio di Paul Gaschy, Hervé, segna una nuova tappa nella storia della cantina che si amplia e si ammoderna. Gli ettari coltivati sono 9, distribuiti nelle località Fronenberg, Rosenberg e nei Grands Crus Eichberg, Pfersigberg e Hengst.Dal 2012 l’azienda è certificata biologica. Ho amato particolarmente i vini di Paul Gaschy, dotati tutti straordinaria espressività, vini cangianti che, nonostante i soli 3 cl a disposizione per la degustazione, ti si stampano in testa: il Riesling Grand Cru Eichberg 2015, il Pinot gris Grand Cru Eichberg 2017, il Gewurztraminer Fronenberg 2016.

    La masterclass “So trendy“

    Di grande valenza formativa la masterclass “So trendy” con l’obiettivo di individuare, per quattro vini d’Alsazia, l’aderenza alle tendenze di consumo attuali. Era possibile seguire la masterclass in diretta, oppure recuperarla in un secondo momento collegandosi al sito, sempre con il kit di degustazione a portata di mano. A condurre la degustazione, specialisti del calibro di Manuel Peyrondet (Miglior sommelier di Francia 2011), Yves Beck (autore e critico di vino svizzero), Jennifer Wagoner (group wine director per Zuma restaurants negli Usa) e Thierry Fritsch (enologo, formatore e specialista dei Vini d’Alsazia). Un vino per ogni stile:

     STILE 1: Il vino “SO FRESH! “ – AOC Alsace Riesling 2020, lieu-dit « Harth »

    Un vino accessibile al consumatore non esperto, diremmo di facile beva ma non banale, frutta in evidenza ed equilibrio. Il vino per tutti i giorni, con grande versatilità negli abbinamenti.

     STILE 2: Il vino “SO TERROIR…” – AOC Alsace Grand Cru Kitterlé Riesling 2017

    Il vino identitario in grado di rivelare la grande qualità del terroir alsaziano, vino di carattere e vino d’autore, per chi cerca l’Alsazia in un bicchiere.

    STILE 3: Il vino “SO SWEEEEET” – AOC Alsace Gewurztraminer 2020 «Vieilles Vignes »

    Qui Manuel Peyrondet esalta la tipologia e invita a non essere scontati negli abbinamenti, ad osare. Il consumatore non esperto potrebbe stupirsi di quanti abbinamenti siano possibili con questo vino ed invita a tenerne sempre una bottiglia in cantina.   

    STILE 4: Il vino “SO RED” – AOC Alsace Rodern Pinot Noir 2019

    Qui è dove si comprendono tutte le grandi potenzialità del Pinot Noir alsaziano. Eleganza, equilibrio ed espressività.

    Per chi volesse approfondire i contenuti della masterclass, anche senza aver il Kit di degustazione a disposizione

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     A corollario di tutto quando detto sino ad ora,  le parole di Foulques Aulagnon, export marketing manager del Civa, chiudono il cerchio e danno l’esatta dimensione di come potremmo sfruttare tutte le possibilità offerte dal digitale continuando nel contempo a partecipare in presenza ai piccoli grandi eventi dedicati alvino: “Il formato digitale non ha l’obiettivo di sostituire, al contrario di completare e arricchire gli altri eventi in presenza, anche considerando che i professionisti sono molto impegnati e non possono essere ovunque. Le nostre abitudini di lavoro sono cambiate e i Vini d’Alsazia si adattano per offrire un momento di degustazione privilegiato e unico nel suo genere. La formula permette infatti di incontrare moltissimi produttori alsaziani e di degustare i loro vini restando comodamente a casa». LEGGI TUTTO

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    Il Freisa conclude le celebrazioni per il “Vitigno dell’Anno” con una campagna pubblicitaria emozionale

    La campagna partirà il 17 marzo. È stata commissionata dalla Regione Piemonte in un progetto di piano d’ambito che ha coinvolto l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, l’Enoteca Regionale di Albugnano, la Strada Reale dei Vini Torinesi e il Consorzio del Freisa di Chieri e dei vini della Collina Torinese. Sarà una campagna […] LEGGI TUTTO

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    Vino, Consorzio Asti: 2022 chiude a 103 mln di bottiglie commercializzate

    Performance 2022 complessivamente positiva per la denominazione Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg, che ha chiuso l’anno a quota 102,7 milioni di bottiglie prodotte (0,75/litri), in leggero incremento (+0,5%) sul 2021 e in crescita del 22% rispetto all’immediato pre-Covid. Lo rileva il Consorzio Asti Docg sulla base delle fascette di Stato consegnate lo scorso anno […] LEGGI TUTTO

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    Vini Moras, il nuovo brand di Francesco De Stefano

    Dopo i numerosi riconoscimenti ottenuti, come quello del Taurasi, eletto come il terzo miglior vino rosso d’Italia entrando nell’annuario 2023 di Luca Maroni e l’Irpinia Rosato DOC (Bochè) che ha ottenuto la Rosa d’Oro al concorso Rosati d’Italia – La Guida al Bere Rosa, la cantina è pronta ad affrontare nuovi cambiamenti con la passione […] LEGGI TUTTO

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    L'altalena dei vini: chi sale e chi scende nelle classifiche di vendita della GDO

    Primavera, tempo di rondini e di fiere del vino. Le prime scarseggiano, le seconde invece sono tornate tutte, e a pieno regime. In questi giorni si sta svolgendo la tedesca Prowein, che molti considerano come gli antichi Greci consideravano la Pizia: un oracolo in grado di predire il futuro. Cosa che peraltro faceva, ovviamente in maniera abbastanza nebulosa e altamente interpretabile. Un po’ come gli oroscopi oggi. In attesa perciò di avere notizie da oltralpe, ci prepariamo a entrare nel mood Vinitalyano con questo assaggio: un’anticipazione dei dati di mercato del vino nella Distribuzione Moderna. Il quadro completo si avrà il 3 aprile, a Vinitaly, nel corso della consueta tavola rotonda cui parteciperanno tra gli altri: per Federvini, Mirko Baggio (Responsabile Vendite Gdo di Villa Sandi); per Unione Italiana Vini, Luca Devigili (Business Development Manager di Banfi); per Conad, Simone Pambianco (Category Manager Bevande); per Coop Italia, Francesco Scarcelli (Responsabile Reparto Beverage); per Gruppo Selex, Flavio Bellotti (Responsabile Category Vino);  per Carrefour, Lorenzo Cafissi (Responsabile Beverage Alcolico); per MD, Marco Usai (Wine Specialist).Riceviamo e pubblichiamo (il grassetto è nostro, n.d.a.):“Il 2022 è stato un anno difficile anche per il mercato del vino nella Distribuzione Moderna a causa degli aumenti di costo delle produzioni e dei prezzi al pubblico. Il 2023 potrebbe essere ancora un anno difficile per i volumi, a causa del pieno manifestarsi degli effetti legati al prezzo, ma potrebbe anche verificarsi un recupero nel secondo semestre, se l’inflazione calerà e se le promozioni diventeranno più incisive. Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio dall’istituto di ricerca Circana (già IRI) a Vinitaly (a Verona dal 2 al 5 aprile), nel corso della 19° tavola rotonda su vino e Distribuzione Moderna, organizzata da Veronafiere.Secondo i dati generali delle vendite nell’anno 2022, sempre sul podio il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.) con 46 milioni di litri venduti, seguito dal Chianti (Toscana) con 17 milioni di litri e dal Lambrusco (Emilia Romagna) con quasi 17 milioni di litri. Si fanno notare le buone performance del Nero d’Avola (Sicilia) al 10° posto con quasi 8 milioni di litri, il Pignoletto (Emilia Romagna) al 12° posto con 6 milioni di litri, il Primitivo (Puglia) al 13° posto con quasi 6 milioni di litri.La classifica dei vini “emergenti”, cioè quelli col maggior tasso di crescita rispetto all’anno precedente, elaborata a valore, mostra sul podio: Ribolla (Friuli V.G.) con +12%; Muller Thurgau (Trentino Alto Adige) con +10,0%; Vermentino (Sardegna, Liguria, Toscana) con +9,9%. Da notare i buoni piazzamenti in questa speciale classifica di Vernaccia (Toscana), Orvieto (Umbria, Lazio), Nebbiolo (Piemonte, Lombardia).I dati dell’intero comparto vino mostrano una flessione, a volume, del vino (-5,4%), dei vini rossi (-7%), degli spumanti (-4,7%) che diventa -0,2% se si esclude il Prosecco.“Lo scenario geo-politico e le conseguenze sui prezzi hanno generato effetti non marginali sulle vendite, che però hanno resistito evitando un tracollo – ha dichiarato Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana (già IRI) – La fine del Covid potrebbe dare più certezze a tutti. Nel corso della tavola rotonda presenteremo i dati dei primi mesi dell’anno, in modo da approfondire i primi segnali che vengono dai mercati e che potrebbero condizionare il 2023. Senza drammatici ulteriori aumenti dei prezzi, le Cantine e la Distribuzione potranno tornare a confrontarsi sulla base delle scelte aziendali e delle strategie di medio-lungo periodo”.Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere, ha sottolineato la rilevanza della tavola rotonda promossa con Vinitaly: “Nel tempo è divenuta uno dei luoghi privilegiati del dialogo tra le cantine e le insegne distributive, spesso caratterizzato da posizioni lontane. Per favorire l’incontro, in un periodo non facile per le vendite del vino, abbiamo anche rinnovato la formula, che consentirà ai rappresentanti dei produttori di porre direttamente domande ai distributori, in modo che il confronto sia sempre più costruttivo”. LEGGI TUTTO

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    Maiolica Igp Terre di Chieti: Cantina Tollo riscopre il vitigno abruzzese

    Cantina Tollo, realtà che da più di sessant’anni si fa portavoce dei sapori d’Abruzzo nel mondo, crea Maiolica Igp Terre di Chieti, vino rosso da uve dell’omonima varietà autoctona riscoperta proprio grazie al lavoro del gruppo teatino con sede a Tollo. La nuova referenza farà il suo debutto prima a ProWein, in programma a Düsseldorf […] LEGGI TUTTO

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    Schenk Italia, Bilancio 2022: fatturato sfiora 140 milioni di euro, +7% sul 2021

    “Nonostante l’instabilità del mercato e le difficoltà emerse in produzione, con la spesa triplicata per l’energia elettrica e l’aumento dei prezzi di prodotti sussidiari come vetro, legno e carta che hanno messo sotto pressione la marginalità, abbiamo chiuso il 2022 con un fatturato di quasi 140 milioni di euro, registrando un incremento del 7% rispetto […] LEGGI TUTTO