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Danimarca – importazioni di vino – aggiornamento 2018

I primi dati che fluiscono da UN Comtrade non sono per niente belli. Oggi parliamo di Danimarca, un mercato dove a partire dalla grande crisi del 2009 l’Italia aveva guadagnato la leadership ai danni della Francia e che dopo un 2017 stabile ha ripreso a crescere lo scorso anno, con un incremento del 9% a valore (628 milioni) e del 5% a volume (1.84 milioni di ettolitri). Nel 2018 la Danimarca è invece stato uno dei mercati deboli per il nostro vino mentre viceversa è stato per la Francia. Insomma, una combinazione forse sfortunata ma la Francia ha esportato il 10% in più e l’Italia il 6% in meno. Le posizioni si sono così invertite, la Francia ha riguadagnato quota 150 milioni di euro che non vedeva dal 2008, mentre l’Italia scende a 141 milioni di euro. Per l’Italia la Danimarca è un mercato duro perché in ritardo sul segmento degli spumanti (che comunque cresce più dei vini fermi), che rappresentano soltanto il 11 dei 141 milioni di export. Passiamo ai dettagli.

  • Con il +9% del 2017 il mercato danese del vino si riporta su una crescita del 3% nell’arco degli ultimi 5 anni. I dati sono equivalenti se presi in valuta locale, dato che la corona è sempre stata molto stabile rispetto all’euro.
  • La tendenza calante resta invece evidente nei volumi, anche se nel 2018 i dati sono in crescita del 5%. Nonostante il rimbalzo gli 1.84 milioni di ettolitri sono 200mila ettolitri sotto il picco toccato nel 2013. Il risultato è un costante incremento del prezzo medio di importazione, che nel giro di 5 anni è passato da 2.7 a 3.4 euro al litro.
  • Le posizioni di leadership si sono invertite nei valori, con la Francia in crescita del 10% a 150 milioni di euro e l’Italia a -6% e 141 milioni. Dietro di noi c’è comunque un buco fino ai 55 milioni della Spagna (+7%) e i 42 milioni della Germania (+16%). L’unico paese in calo oltre all’Italia è il Cile che continua su un trend negativo già visto nel 2017 e chiude a 40 milioni e -9% nel 2018.
  • L’Italia mantiene invece la leadership nel mercato nei volumi, che sono calati soltanto dell’1% a 397mila ettolitri. La Spagna resta il secondo esportatore per volume a 256mila ettolitri, stabile, mentre la Francia cresce del 9% a 232mila ettolitri. Molto significativo il calo del Cile, che perde il 15% e altri 30mila ettolitri di export, probabilmente rimpiazzato dal vino sudafricano, +10% a 214mila ettolitri nel 2018.
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