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Lunelli Holding – risultati e analisi di bilancio 2018

Il 2018 è stato un anno non facile per il gruppo Lunelli. Il marchio Ferrari ha rallentato la sua crescita (per la mancanza di prodotto) pur mantenendo un livello di margini eccellente, mentre Bisol è inciampata nel 2018 in una serie di eventi straordinari negativi che hanno determinato un incremento delle perdite, nell’ambito di un ambizioso progetto di rilancio che continua. Quindi, le vendite crescono soltanto dell’1%, supportate dal mercato italiano, l’EBITDA cala dell’11% e l’utile netto del 16% pur mantenendosi su livelli di pura eccellenza: ben 13 milioni su 101 di vendite. I dati migliori vengono dalla generazione di cassa, che si avvantaggia di investimenti in calo sul 2017, su un buon controllo del capitale circolante e sull’autofinanziamento aziendale, dato che gli azionisti non si sono pagati un dividendo. Il rilancio di Bisol è un elemento chiave per il gruppo per il 2019, visto che dopo tre anni dall’acquisizione non ha ancora fornito un contributo agli utili. Secondo il budget approvato dal management, l’EBITDA dovrebbe tornare a 1.3 milioni di euro, contro la perdita sofferta nel 2018 (pari a 1.7 miloni). Passiamo ai dati.

  • Le vendite crescono dell’1% a 101 milioni di euro, con un contributo di Ferrari di 72 milioni e un incremento dell’1%, mentre Bisol riesce a mantenere le vendite del 2017 (+1%). L’attività cresce invece del 2% per gli altri marchi (principalmente acqua Surgiva). Le vendite in Italia toccano quota 80 milioni, mentre all’estero sono in calo del 3% a 21 milioni.
  • I problemi di Bisol sono stati molteplici: è quasi fallito il distributore inglese (Conviviality), il che non ha fatto perdere soldi (crediti verso clienti) ma ha bloccato il fatturato per diversi mesi nel primo mercato del marchio; in secondo luogo, si sono verificati due problemi tecnici, legati alla rottura di bottiglie e alla non conformità di alcuni tappi, per cui l’azienda è entrata in causa con il fornitori. Il tutto ha determinato un appesantimento delle perdite dopo i progressi visti nel 2017 con un EBITDA calato da +1 milione a -1.7 milioni e una perdita netta di 3.4 milioni (contro 1.5 milioni nel 2017).
  • A livello consolidato questo spiega la maggior parte del calo dell’EBITDA, da 21.5 a 19.2 milioni, anche se preme rilevare che anche per Ferrari non è stato un anno di crescita per il MOL, passato da 21 a 20 milioni di euro.
  • L’utile netto di conseguenza è sceso da 15.3 a 12.8 milioni.
  • La posizione finanziaria netta dichiarata dal gruppo scende da 26 milioni a 15 milioni di euro, forte dell’utile di cui sopra, di un livello di investimenti relativamente basso (7 milioni contro 8 dell’anno scorso), del controllo del capitale circolante (nonostante la crescita delle scorte) e dal fatto che Lunelli non ha distribuito dividendi. Va poi considerato, a beneficio di chi legge che l’azienda detiene un ammontare rilevante di partecipazioni, anche in aziende quotate che rendono la struttura finanziaria particolarmente flessibile.
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