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Constellation Brands – risultati primo semestre 2020

Come molte aziende del mondo degli “spirits” esposte al mercato americano, anche Constellation Brands ha fornito dati piuttosto incoraggianti nel contesto della crisi COVID. Il mercato americano, dove l’azienda è concentrata, è un mercato tipicamente “offpremise”, cioè la maggior parte delle vendite si effettua nella distribuzione e non nel servizio (al bar o al ristorante per indenderci). Oltre al mercato USA anche quello tedesco è molto “offpremise”, mentre per indenderci il mercato italiano è molto “onpremise”, cioè noi amiamo consumare soprattutto nella ristorazione e al bar. Insomma, nel secondo trimestre (giugno-luglio-agosto) le birre di Constellation Brands hanno fatto +5% e il vino ha fatto soltanto -3%. E hanno fatto +5% anche se si conta da febbraio ad agosto, mentre il vino ha fatto -2% sul semestre. Ne risulta un quadro piuttosto positivo, con un fatturato trimestrale in calo solo del 4%, di cui 2 punti derivano dalla vendita di attività (Black Velvet nel vino e Ballast Point nella birra), un utile operativo che nel trimestre addirittura sale del 16% (non per il vino che comunque fa +1% e che ormai conta solo il 27% del totale) e un debito in miglioramento. Risultato: i prezzi di borsa non sono distanti da quelli di un anno fa e il “buco” di inizio aprile quando il titolo scese da 180 dollari a quasi 100 è completamente colmato. Passiamo al commento di qualche dato.

  • Le vendite del secondo trimestre calano del 4% a 2.26 miliardi di dollari. Nel segmento del vino e degli spiriti, le vendite scendono dell’11% a 625 milioni (545 milioni sono vino), con circa 2 punti percentuali di calo derivante dalla vendita di Black Velvet.
  • Le spedizioni di vino del trimestre sono scese del 19% a 11.6 milioni di casse ma le vendite al dettaglio sono giù soltanto del 3%, a segnalare un forte processo di “destocking”, calo delle scorte nei magazzini dei dettaglianti.
  • I margini migliorano in modo significativo nel vino, grazie al taglio delle spese di marketing e al miglior mix di prodotto, per arrivare a un utile operativo del segmento di 162 milioni, 26% del fatturato, stabile in valore assoluto e +3 punti in percentuale.
  • Dal punto di vista finanziario CBrands sta gradualmente tagliando il debito avendo smesso di comprare azioni proprie. A fine agosto l’indebitamento netto viaggiava sugli 11 miliardi di dollari, contro un patrimonio netto di 12 miliardi e un EBITDA di 2.5-2.6 miliardi, quindi siamo intorno a 4-4.5 volte, in attesa che si materializzi la vendita di un blocco del segmento vino a E&J Gallo.
  • A quel punto, altri 800 milioni di dollari di vendite annue e 20 milioni di casse (delle 50 circa attualmente vendute annualmente) scompariranno dai conti di Constellation Brands e il business vino diventerà veramente marginale. L’operazione annunciata da tempo ma non ancora effettuata per problemi di Antitrust dovrebbe essere completata di qui a fine anno.
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