in

Constellation Brands – risultati primo trimestre 2020

Constellation Brands è una delle prime aziende che pubblica i risultati trimestrali in piena crisi COVID, essendo il suo primo trimestre un Marzo-Aprile-Maggio. Avendo il baricentro americano, ha poco più di due mesi immersi nel lockdown. I dati sono meno peggio di quello che ci si potesse immaginare, soprattutto dal punto di vista dei margini. Bisogna premettere che il mercato americano è un mercato “off-trade” (o “off-premise), quindi dove si vende di più, in proporzione, attraverso il dettaglio che non attraverso ristoranti e bar (“on-trade” o “on-premise”), e quindi l’impatto delle chiusure dei ristoranti ha avuto un impatto forte. È però evidente che trovarsi davanti a un calo delle vendite del 6-7% e di un calo degli utili limitato al 3% è piuttosto sorprendente (prima di fare i conti con Canopy Growth che sta portando perdite colossali sotto la linea dell’utile operativo). Il calo degli investimenti sta poi consentendo a CBrands di ridurre gradualmente i debiti, pur mantenendo una buona remunerazione per gli azionisti. L’andamento in borsa delle azioni del gruppo è simile quello di molti altri titoli della borsa americana: a 186 dollari il titolo è vicino a dove stava prima dell’inizio della crisi.

La strategia nel segmento del vino continua: altri brand sono stati venduti (inizialmente esclusi dall’operazione con Gallo per problemi di Antitrust), ma udite-udite Constellation non sta soltanto vendendo brand nel segmento vino: ha appena comperato Empathy Wines, un marchio digitally native (altra parola che sentirete molto in futuro), cioè che ha cominciato e continua a vendere solo via ecommerce. Piccolo (15mila casse, 2000 clienti) ma in crescita vertiginosa con tutta una serie di caratteristiche ultimamente eccitanti: diretto al consumatore, alta qualità, vini prodotti in modo sostenibile, digital marketing, profitto giusto per il produttore, e via dicendo. Bene, dopo tante parole commentiamo qualche numero.

  • A livello di gruppo, le vendite di CBrands sono calate del 6% a 1.96 miliardi di dollari, mentre l’utile operativo scende del 3% a 610 milioni e la perdita netta è di 178 milioni, compreso un onere di 571 milioni derivante da Canopy Growth.
  • Se ci concentriamo brevemente sul vino, le vendite al dettaglio dei marchi sono calate solo dell’1%, ma le spedizioni totali sono scese del 13%, sia per via delle cessioni di marchi (per il 4% circa) che per i problemi del COVID, da 12.4 a 10.8 milioni di casse. Il “passo” annuale è ora di circa 52 milioni di casse di vino per il gruppo, di cui 48 nel mercato domestico.
  • Le vendite in valore calano del 7% a 500 milioni (4% senza le cessioni), oltre a 80 milioni negli spiriti. L’utile operativo della divisione però migliora, da 161 a 164 milioni di dollari, grazie al miglior mix delle vendite e ai risparmi di costo messi in atto e nonostante l’impatto delle cessioni.
  • Infine un occhio alla parte finanziaria. L’indebitamento finanziario cala di 0.5 miliardi a 11.6 miliardi di dollari nel corso del trimestre, e di 1.6 miliardi rispetto a maggio 2019. È un buon progresso, considerato che nel trimestre gli investimenti (144 milioni) sono stabili ma ci sono acquisizioni per circa 150 milioni e 144 milioni di dividendi.
Se siete arrivati fin qui…
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco


Fonte: http://feeds.feedburner.com/INumeriDelVino


Tagcloud:

Gianni Tessari presenta Scalette: il Soave Classico Doc che esalta la tradizione

Vallepicciola inaugura la nuova cantina