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Spagna – esportazioni di vino – aggiornamento primo semestre 2020

La Spagna è il primo esportatore che analizziamo sui primi 6 mesi dell’anno. I dati, ovviamente negativi, sono di difficile lettura con una forte volatilità tra i diversi mercati. Nel caso della Spagna, intorno a questo -7% che non sembra così negativo ma che si confronta con un 2019 già negativo, ci sono alcune sorprese come il +10% registrato nel Regno Unito e il +35% dei Paesi Bassi che si mischiano con il crollo del 15% nel mercato americano e del 40% in quello cinese. Nei numeri generali questi 6 mesi hanno cancellato i progressi fatti nei 5 anni precedenti dal vino spagnolo e sembrano ben più gravi dell’andamento italiano, che fino a fine maggio registrava un calo contenuto al 4%. Non saremo molto distanti. L’analisi per categoria conferma invece come gli spumanti, più legati alle occasioni di consumo fuori casa sono stati più colpiti rispetto ai vini fermi. Passiamo all’analisi dei dati.

  • Le esportazioni spagnole scendono del 6.7% nei primi 6 mesi 2020 a 1218 milioni di euro, dopo aver già subito un robusto calo (-9%) nei primi mesi del 2019. Con un volume sceso dell’111% a 9.8 milioni di ettolitri, il prezzo medio di vendita (che resta il più basso tra tutti i principali paesi esportatori) risale leggermente da 1.18 a 1.24 euro al litro (+5%).
  • Come accennavamo sopra, i vini fermi in bottiglia sono scesi del 5% a 773 milioni, gli sfusi e le categorie speciali sono anche loro calati della stessa percentuale a 279 milioni di euro, mentre per gli spumanti c’è stato un tracollo del 15%, per 166 milioni di euro.
  • Per quanto riguarda i principali mercati, la Germania è stabile a 166 milioni di euro (ma era scesa in modo molto marcato nel 2018) e il Regno Unito cresce del 10% a 141 milioni di euro e torna ad essere il secondo mercato del vino spagnolo (come sempre è stato).
  • Gli USA diventano il terzo mercato nel 2020 (erano il secondo l’anno scorso) con un calo del 15% a 124m milioni, mentre la Francia scende del 10% a 120 milioni. Sotto la volatilità cresce ulteriormente: abbiamo detto del +35% dell’Olanda, ora quinto mercato, mentre la Cina passa da 63 a 37 milioni, dal quinto mercato all’undicesimo posto.
  • Se guardiamo in particolare gli spumanti, gli USA restano il primo mercato ma calano del 24% a 23 milioni, mentre Germania e Belgio scendono del 6% e 19% ed entrambi totalizzano 20 milioni.
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