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Anteprima Chiaretto di Bardolino, il Lago Garda in una scatola

Si dice che la pandemia rivoluzionerà il mondo degli eventi del vino, probabilmente in maniera strutturale. Quali saranno le modalità e le implicazioni di questo cambiamento epocale lo scopriremo nei prossimi mesi/anni. Eppure, nonostante la realtà sia ben nota, un filo di ansia mi assale ogni qual volta sento questi discorsi e in cuor mio spero sempre che si tratti di una sorta di millenarismo diffuso. Non posso immaginare, ad esempio, che durante l’Anteprima del Chiaretto a Lazise non potrò più bermi un calice di vino rosa lungolago, scambiando impressioni con i colleghi mentre il sole va giù, in un tramonto mozzafiato di una primavera anticipata. Adesso, almeno per quest’anno, la dodicesima Anteprima è racchiusa tutta in una scatola contenente 50 campioni di Chiaretto di Bardolino ricondizionati da Vignon in bottigliette di vetro del contenuto di 5 cl, più o meno il quantitativo servito nelle degustazioni professionali. Il primo dubbio che potrebbe sorgere, prima di approcciarsi alla degustazione, sta nella tenuta del vino in questo micro-contenitore di vetro. In realtà il Consorzio non ha lasciato nulla al caso. Prima della spedizione dei campioni alla stampa nel formato Vignon, è stato avviato un percorso di sperimentazione iniziato nel mese di settembre 2020. Prove e assaggi incrociati tra i Chiaretto ricondizionati nelle bottigliette e lo stesso vino proveniente dalla bottiglia in formato classico da 0,75 l. Sono stati fatti confronti di assaggio con le bottiglie o


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