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Unità di Suolo, tutte le “voci” di Poggio Antico


A un’altitudine media di 500 metri s.l.m, a sud di Montalcino, Poggio Antico porta avanti dal 1976 una produzione vitivinicola che esprime il potenziale degli straordinari elementi naturali della zona. La sua posizione privilegiata, sul più alto rilievo dell’intera denominazione – la “montagna del vino” da cui ha origine il Brunello – permette ai vigneti di godere di una costante ventilazione proveniente dal mar Tirreno, capace di mitigare umidità e temperature.

I 35 ettari vitati della proprietà, coltivati a Sangiovese (33 ha) e Cabernet Sauvignon (2 ha), sono gestiti nel pieno rispetto della loro natura e delle loro caratteristiche, a conduzione 100% biologica certificata e si inseriscono in un incontaminato contesto di 200 ettari totali quasi interamente boschivi, ricchi di biodiversità.

Il particolare microclima, unito alla peculiarità dei suoli dalla natura antica e composita – rocce calcaree e galestro – spingono qui il Sangiovese a dare il massimo, traducendosi in vini complessi ed eleganti, divenuti icone del Brunello.

Il patrimonio viticolo dell’azienda è diviso in tre poderi (I Poggi, Madre e Le Martine), divisi in 6 Macrogruppi e 15 Unità di suolo che rappresentano tutti i micro-terroir della tenuta.

Le Unità di Suolo dividono gli ettari della proprietà in settori dalle caratteristiche pedologiche simili, anche disposti su appezzamenti diversi. Ciascuna Unità rappresenta una “voce” di Poggio Antico, la singolarità di una delle poliedriche espressioni del suo terroir: per questo, ogni Unità viene vinificata e affinata separatamente, grazie a una gestione plot by plot.

La ricerca di qualità di Poggio Antico è un percorso di meticolosa selezione che inizia in vigna e prosegue fino alla fase di assemblaggio dei vini; per ogni Unità di Suolo è garantita la giusta evoluzione in botte, affinché possa svelare il suo carattere e vocazione, e solo a conclusione del processo di affinamento le Unità vengono assemblate e collaborano a costruire l’identità di ogni Brunello.

Tra gli artefici di questo progetto di ricerca agricolo ed enologico, iniziato in seguito all’acquisizione dell’azienda da parte di Marcel van Poecke nel 2017, vi è Pier Giuseppe D’Alessandro, già Direttore Tecnico e oggi General Manager di Poggio Antico.

«Così come ogni appezzamento è una voce nella sinfonia dei vini di Poggio Antico, l’apporto di ogni persona è un tassello indispensabile dell’identità dell’azienda», afferma il nuovo General Manager. Grazie dunque anche al quotidiano e costante impegno dell’intero staff, il progetto si concretizzerà anche nella release a inizio 2024 del primo single vineyard della tenuta, espressione di un’evoluzione qualitativa nel nome della continua ricerca dell’eccellenza.

www.poggioantico.com

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Fonte: https://www.bereilvino.it/feed/

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