FranceAgriMer e CNIV hanno pubblicato l’estratto di uno studio sull’ecommerce di vino in Francia che fornisce informazioni interessanti per comprendere come si sta muovendo questo mercato. In particolare, raggiunta una penetrazione di circa il 10% delle vendite di vino nel paese, il segmento è in chiaro rallentamento e si sta consolidando: chiudono più siti di quelli che si aprono e i più grandi crescono a discapito di quelli piccoli. Inoltre, in questo mercato dominato dai consumatori giovani (tra 20 e 40 anni), si fa strada la tecnologia mobile, che rappresenta il 30% degli acquisti e il 48% delle visite. Il mercato resta dominato dai siti di ecommerce puro, mentre le enoteche fisiche con offerta online sono numerose ma non rappresentano che il 4% del mercato totale con un fatturato per sito veramente irrisorio (ma che ovviamente rappresenta una “aggiunta” all’attività fisica). Passiamo a una breve analisi dei dati.
- Secondo lo studio il mercato francese di vendita di vino (e spiriti/birra) via internet vale tra 400 e 500 milioni più IVA, tra il 9% e il 10% del totale delle vendite al dettaglio di vino in Francia.
- La crescita che tra il 2008 e il 2015 si è attestata intorno al 30% annuo si sta attenuando: nel 2018 si stima che le vendite siano cresciute soltanto del 7%, ma con una particolarità: i primi 20 operatori del mercato crescono del 17%, mentre la “coda” degli ultimi 77 calano dell’11%.
- Ciò sta determinando una selezione del mercato, con un calo del 10% annuo degli attori, il 3% di nuove aperture e il 13% di chiusure rilevato nel 2018.
- Come vedete dalle torte allegate, i “pure player” del mercato sono al 35% delle vendite e al 35% anche per numero di operatori con un fatturato annuo medio di 750mila euro. Le altre due categorie di operatori nati con internet sono quelli delle vendite private “speciali”, che rappresentano ben il 17% del fatturato del segmento con un 3.8 milioni di fatturato per ciascuno dei 17 operatori del settore, e quelle dei siti ecommerce generalisti (Amazon e compagnia), che sono 15 e hanno un fatturato di 3.3 milioni di euro ciascuno, che rappresentano dunque il 12% del totale.
- Possiamo dunque dire che il canale internet è “controllato” per quasi due terzi da operatori nati con questo canale. Il restante 36% del mercato è rappresentato dalla grande distribuzione (22% del totale con il fatturato per operatore più elevato) e dalle enoteche fisiche, che sono tante ma che rappresentano soltanto il 4% del totale delle vendite. Resta poi un 10% diviso tra attori atipici come i gruppi di acquisto, i “box” e gli abbonamenti.
- Bene, questo è tutto, in attesa di vedere qualcosa di simile anche per il mercato italiano!
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