In questo inizio del 2023, l’associazione Rosés de Terroirs, fondata da alcuni dei nomi più prestigiosi del vino rosé francese, è in tour in alcuni grandi ristoranti della Francia premiati con la stella dalla guida Michelin, e insieme ai mostri sacri del vino transalpino ha voluto un Chiaretto di Bardolino, quello dell’azienda agricola Le Fraghe, di Matilde Poggi, e di una sua annata particolare, la 2016. In un colpo solo, dunque, i francesi fanno crollare molti preconcetti sul vino rosato: lo propongono in pieno inverno, abbinato a piatti di altissimo livello, scelgono vecchie annate, per dimostrare la serietà e nobiltà del rosé, e accolgono tra di loro il Chiaretto bardolinese, il classico vino rosa del lago di Garda veronese. La prima tappa è stata il 16 gennaio al ristorante L’Hysope, stella Michelin a La Jarrie, sulla costa atlantica francese, guidato dallo chef Nicolas Durif, che ha scelto personalmente undici diversi vini rosati di annate dal 1994 al 2021, tra cui il Chiaretto di Bardolino Ròdon 2016 Le Fraghe: Durif lo ha servito in abbinamento con un carpaccio di capesante della Normandia marinate al chimichurry con una variazione di zucca e sottaceti di verdure. Il secondo appuntamento è martedì 7 febbraio al ristorante Le Gindreau dello chef Pascal Bardet, stella Michelin a Saint-Médard, poco lontano da Cahors, nella regione dell’Occitania, e anche Bardet ha scelto il Chiaretto di Bardolino Ròdon del 2016 in abbinamento con un suo piatto a base di tartufo nero.
L’azienda agricola Le Fraghe di Matilde Poggi (presidente della Cevi, la confederazione europea dei vignaioli indipendenti) ha sede a Cavaion Veronese, nell’entroterra del Garda Veronese, ed è in conduzione biologica dal 2009. Il suo Chiaretto di Bardolino Ròdon è vinificato in acciaio ed è prevalentemente a base di Corvina Veronese, con un piccolo saldo di Rondinella. “Il mio Chiaretto del 2016 – racconta Matilde Poggi – conserva del tutto la freschezza, la sapidità e la mineralità che sono tipiche delle colline moreniche del territorio bardolinese, arricchite, con il tempo, da quei sentori di spezie che sono propri della nostra uva principale, la Corvina Veronese”.
La dimostrazione della longevità del Chiaretto di Bardolino, e quindi della destagionalizzazione del suo consumo, era l’obiettivo primario di quella Rosé Revolution che venne lanciata dal Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino nel 2014, mirando proprio sulla valorizzazione delle prerogative della Corvina, e che ha avuto Le Fraghe tra le aziende protagoniste. “La nostra Rosé Revolution del 2014 – commenta Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino – mirava a dimostrare la longevità del Chiaretto di Bardolino, favorendone la destagionalizzazione dei consumi. In Francia ci confermano che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta”.