Di Luciano Pavesio
E’ un vino che anticipa nel bicchiere la freschezza della primavera: vera e propria esclusiva enologica della riviera bresciana del lago di Garda, il Valtènesi torna sul mercato con la nuova annata 2022 per l’ormai tradizionale “déblocage” del 14 febbraio, giorno di San Valentino.
Data prevista dal disciplinare di produzione per l’immissione in commercio, ma scelta non a caso in quanto la storia di questo rosé di grande storicità e tradizione si intreccia ad una lontana storia d’amore: quella tra la nobildonna gardesana Amalia Brunati ed il Senatore veneziano Pompeo Molmenti, grande appassionato di enologia. Nel 1885 il matrimonio tra i due portò Il Senatore Molmenti nei possedimenti dei Brunati a Moniga, in Valtènesi, dove nel 1896 codificò per la prima volta il procedimento produttivo di un vino la cui produzione era diffusa sul territorio fin dal ‘500.
Da questi suggestivi trascorsi ad oggi il Valtènesi ha mantenuto tutto il suo appeal inconfondibile di vino simbolo della dolce vita gardesana, allineandosi perfettamente alle moderne tendenze di consumo in un trend sempre più favorevole alla riscoperta dei vini rosa.
Il millesimo 2022 arriva sulle tavole dei consumatori reduce da un’annata contrassegnata da un clima molto caldo e siccitoso, che se da una parte ha ridotto i volumi ha però d’altro canto consentito di portare in cantina uve in magnifiche condizioni di sanità grazie anche al benefico influsso del bacino gardesano.
Il primo appuntamento per scoprire i Valtènesi ’22 è fissato per il 6 marzo al Museo Mille Miglia di Brescia, Capitale della Cultura 2023, con l’evento “La prima del Valtènesi”, in programma dalle 11 alle 18: un grande banco d’assaggio con oltre 40 aziende riservato alla platea degli operatori professionali, dai ristoratori ai degustatori (iscritti AIS, ONAV, FISAR, FIS e Slowfood) passando per sommelier e giornalisti.
Pochi giorni dopo, venerdì 10 marzo, prenderà invece il via dal Gattolardo di Desenzano del Garda “Rosa Valtènesi Experience”, un tour enogastronomico tra il Garda, Milano e Roma che fino al 25 giugno toccherà una serie di insegne emergenti della ristorazione contemporanea di qualità dove verranno organizzate cene esclusive in abbinamento ai Valtènesi: prossimi appuntamenti il 24 marzo al Locatelli di Milano, il 25 all’Enoclub sempre nella capitale lombarda, il 13 e 14 aprile al Seu Pizza Illuminati e all’Enoteca Trimani di Roma.
Il 20 marzo poi primo appuntamento internazionale per la Rosé Connection, la partnership tra Valtènesi e Provenza per la promozione congiunta dei rispettivi rosé sui mercati europei: appuntamento allo stand Meininger per una Masterclass con 3 etichette di entrambe le denominazioni.
A coordinare questi eventi ci sarà in primis Paolo Pasini, nuovo presidente del Consorzio Valtènesi: a convergere sul suo nome il nuovo consiglio di amministrazione eletto ad inizio febbraio dall’assemblea dei soci e composto da Giuseppe Avanzi, Francesco Averoldi, Vincenzo Bertola, Davide Folli, Giovanni Franzosi, Antonio Goffi, Cristina Inganni, Antonio Leali, Andrea Lorenzi, Alessandro Luzzago, Mattia Vezzola, Ilona Thun, Marco Turina e Loris Vazzoler.
La carica di vicepresidenti è stata attribuita a Cristina Inganni e Marco Turina.
Paolo Pasini, alla guida con i cugini dell’azienda agricola Pasini San Giovanni a Raffa di Puegnago (Bs), già vicepresidente nelle due precedenti tornate, succede ad Alessandro Luzzago, che dopo tre mandati al vertice del Consorzio conferma comunque la sua partecipazione alla vita associativa all’interno del Cda.
Il tutto nel segno di una continuità che punta a proseguire anche nel prossimo triennio il lavoro fin qui compiuto.
“La strada intrapresa è quella giusta e l’obbiettivo è continuare nella medesima direzione. – afferma il neoeletto presidente – Questo siamo e questo dovremo raccontare, facendo tutto quello che dobbiamo per consolidare e salvaguardare l’identità del Valtènesi e promuovere nel miglior modo possibile il vino di territorio che si deve raccogliere sotto la denominazione che abbiamo scelto di adottare. Centrale rimarrà anche il lavoro di ricerca in termini agronomici sul Groppello, il nostro vitigno principale, patrimonio costituente e fondamentale della nostra identità vitivinicola, oltre allo sviluppo delle potenzialità della Casa del Vino, sede del Consorzio a Puegnago”.
Tornando all’ultima annata in commercio “Dai primi assaggi, si percepiscono nel bicchiere caratteristiche di grande eleganza e finezza. – afferma Pasini – Il 2022 si caratterizzerà senza dubbio come un’annata molto espressiva, con carattere e personalità evidenti di un vino capace di offrirsi come ideale referenza a tutto pasto grazie alla sua grande versatilità negli abbinamenti”.
Relativamente ai futuri impegni del Consorzio, un capitolo importante sarà rappresentato dal rafforzamento del dialogo con enti ed associazioni presenti sul territorio, unitamente ai luoghi di turismo culturale che impreziosiscono il lago di Garda.
“Realtà come Ascovilo, magistralmente presieduta da Giovanna Prandini, o la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda guidata da Francesco Averoldi dovranno senza dubbio avere un posto di rilievo sempre più preponderante nel novero delle nostre partnership. – conclude Pasini – Auspichiamo inoltre una collaborazione sempre più stretta ed efficace con il Consorzio Lugana, con il quale condividiamo storicamente molti associati, e con il Vittoriale di Gardone, che già ospita uno spettacolare vigneto di Valtènesi”.