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Il terroir svelato: Esplorâ Aquileia

di Luciana Dias

Quanta storia è passata da Aquileia dal giorno della sua fondazione avvenuta nel 181 a.C., quanta bellezza ancora oggi accoglie chi la visita.

Aquileia, rilevante città dell’Impero romano e poi principale centro per la diffusione del Cristianesimo nell’Europa del nord e dell’est, sito UNESCO dal 1998, per la su importante area archeologica e la bellezza dei mosaici pavimentali che custodisce, è anche meta tutta da scoprire per il viaggiatore enogastronomico. Anzi, diciamolo subito, areale in grande crescita qualitativa, che non ha nulla da invidiare ai più blasonati Collio e Colli Orientali.

La zona di produzione dei vini DOC Friuli Aquileia si sviluppa in una fascia stretta e lunga che dall’antica città romana di Aquileia, passando per Cervignano del Friuli, raggiunge i bastioni della storica fortezza di Palmanova e prosegue fino a Trivignano Udinese. Le caratteristiche pedoclimatiche di questa zona – terreni di natura prevalentemente argilloso sabbiosi, clima mite e ventilato grazie alla vicinanza del mare – si sono rivelate fin dall’antichità particolarmente adatte alla coltivazione della vite.

La vocazione di questi terreni è infatti antichissima, come testimoniano i numerosi reperti di epoca romana quali anfore e bicchieri ritrovati ad Aquileia e dintorni.

Al fine di tutelare, promuovere e valorizzare i vini DOC Friuli Aquileia, nel 1976, per volontà di un piccolo gruppo di viticultori, si è costituito il Consorzio Tutela Vini DOC Friuli Aquileia che attualmente conta complessivamente una ventina di associati che coltivano una superficie di vigneto specializzato pari a 450 ettari circa.

Tuttavia, già alcuni anni prima della nascita del Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Aquileia, i vignaioli locali, con l’intento di valorizzare la loro produzione, decisero di organizzare un evento avente l’obiettivo di selezionare e premiare le migliori espressioni del territorio.

Nel 2023, ricorrendo l’anno del 60°anniversario di questa particolare manifestazione proprio per onorarla al meglio, è stata organizzata la prima edizione di Esplorâ (dal friulano scopri, osserva) un viaggio stampa dedicato a giornalisti italiani e stranieri con l’obiettivo dichiarato di far esplorare, per l’appunto, i siti Unesco, i porti romani, le isolette in laguna, i casoni e naturalmente far conoscere le cantine e la gastronomia locale.

Uno sguardo al patrimonio enologico di Aquileia

Aquileia offre un ampio patrimonio ampelografico per una superficie vitata che si aggira attorno ai 450 ettari.

Per quanto riguarda i vini bianchi autoctoni Friulano e Malvasia si caratterizzano per la importante struttura e per la splendida sensazione di freschezza e i bianchi “internazionali” (presenti sul territorio e perfettamente adattati da oltre un secolo) Pinot grigio, Pinot bianco e Chardonnay riescono ad esprimersi in perfetto equilibrio tra espressioni di frutta matura e sensazioni di macchia mediterranea unite al riconoscibile riferimento varietale.

Splendide anche le espressioni di Sauvignon ed in particolar modo di Traminer aromatico importanti rappresentanti della voce di questo areale grazie alle specifiche caratteristiche dei terreni ed all’importante escursione termica (decisiva per lo sviluppo degli aromi) godendo anche della vicinanza al mare e dei suoi influssi.

Interessanti, inoltre, le espressioni di Riesling, Müller Thurgau e Verduzzo friulano.

Tra i rossi autoctoni il Refosco dal peduncolo rosso rappresenta certamente un punto di riferimento a livello regionale capace, grazie alle condizioni climatiche favorevoli ed ai terreni adatti, di raggiungere maturazioni perfette.

Il Refosco, nella Doc Aquileia è sicuramente un vino di pregio, che affonda le sue origini nella storia essendo probabilmente diretto discendente del Pucinum, il vino preferito dall’imperatrice Livia, seconda moglie dell’Imperatore Augusto.

Il Merlot, il Cabernet franc e il Cabernet sauvignon, anch’essi internazionali perfettamente adattati alla zona, raggiungono maturazioni perfette e restituiscono vini profondi, armonici e piacevoli.

Per il 60° anniversario, la Selezione è stata effettuata da una commissione di cinque esperti appartenenti alle più importanti Associazioni nazionali i quali, tra una cinquantina di campioni assaggiati, hanno selezionato 13 vini che meglio esprimono il territorio, appartenenti alle categorie bianchi, bianchi aromatici, e Refosco, questi I vini premiati:

Pinot Bianco 2022 Cà Bolani

Interessante espressione di pinot bianco con affinamento 100% in acciaio che racchiude una bellissima armonia tra acidità e frutta, con un pizzico di sapidità, probabilmente richiamando le caratteristiche ambientali in cui il vigneto è stato coltivato: un insieme tra le brezze marittime, argilla e ghiaia. Al naso Note di frutta bianca, accenni di frutta tropicale cangiante al naso, un sorso fine e retrogusto amarognolo al palato lascia un sorso snello ed elegante.

Friulano 2021 Ballaminut

Da uve friulano 100%, affinamento in acciaio, è un vino che si presenta con bella consistenza. Caratteristica acquisita probabilmente dalla scelta di una vendemmia tardiva permettendo alle uve di raggiungere la completa maturazione fenolica. All’esame visivo colpisce il giallo paglierino brillante. Al naso presenta aromi di erbe medicinali, come camomilla e melissa. Al palato le note olfattive si intensificano, presentando al sorso una piacevole lunghezza. Il battonage effettuato il 10 dicembre, ha conferito al vino una maggiore struttura, donando una originale viscosità al palato.

Friulano 2021 Donda Giovanni

Da uve friulano 100%, Giallo paglierino, riflessi dorati nel bicchiere. Al naso un interessante bouquet di fiori e foglie di tabacco. Al palato il vino sviluppa la sua persistenza con una salinità appagante, dona un retrogusto lungo e invita un altro sorso.

Malvasia 2022 Mulino delle Tolle

Da uve malvasia istriana 100%. Giallo paglierino, riflessi dorati nel bicchiere. Al naso si percepisce un carattere evolutivo, con note di buccia di albicocca, note di fieno e accenni di tabacco. Una viscosità e alta acidità si rivelano in bocca, accompagnati della freschezza e acidità con note di frutta tropicale. Sorso suadente e sapido. Caratteristica che si riscontra spesso nei vini bianchi della DOC Aquileia.

Sauvignon 2022 Cantine Rigonat

Da uve sauvignon blanc 100%. Giallo paglierino brillante nel bicchiere. Un tipico sauvignon con note di erbe appena raccolte, freschezza al primo sorso con note verdi e note di frutta di polpa bianca, croccante e lunga persistenza. Un vino che presenta un bello risultato di un L’affinamento Sur lie in acciaio, con periodici batonnages fino all’imbottigliamento hanno reso il vino elegante e piacevolmente persistente.

Traminer Campo di Viola 2021 Vini Brojli di Antonio Clementin

Da uve traminer aromatico 100%. Giallo paglierino con riflessi dorati nel bicchiere. All’olfatto note di fiori gialli e frutta, pesca appena matura, delinea il naso con delicate note esotiche. Sorso lungo e fine, al retrogusto un fondo amarognolo con sentori di mandorle secche.

Bianco Palmade 2022 Mulino delle Tolle

Un interessante blend di Friulano, Malvasia istriana, Chardonnay. Annata 2022 presentando all’olfatto delicate note di ananas e fiori di zagara. Imponente al naso, con note persistenti al palato. Un vino che si presenta un sorso asciutto, pulito con una bellissima bevibilità. L’affinamento di 50% botte di rovere dona un gradevole retrogusto e una piacevole chiusura.

Merlot Manfredo 2020 Barone Ritter de Zàhony

Il primo rosso della batteria di degustazione si presenta coerente con il naso e il palato. Un Merlot di ottima fattura, annata 2020 con 15 % del mosto affinato in barrique per un anno, il resto in acciaio. Al naso note di susine fresche e petali di rose. Al palato, si percepiscono i tannini ben presenti, ma con acidità che rende facile la beva con una chiusura asciutta. Interessante come ha un equilibrio tra il frutto e l’astringenza, mantiene scorrevole il sorso con una sensazione vellutata.

Cabernet Sauvignon 2021 La Corta

Nel bicchiere si presente di colore rubino scarico. All’olfatto I profumi sono i tipici di un cabernet sauvignon, anche se colpisce per un tocco di originalità. Al sorso frutti a polpa rossa, in particolare frutti di bosco maturi. Ha tannini robusti con note eleganti, racchiude un sorso con piacevole persistenza.

Cabernet Franc 2021 Cà Bolani

Nel bicchiere si presenta di colore rosso rubino con riflessi purpurei. Il naso è di grande intensità con note di ribes nero e fragole di bosco selvatiche. Al palato presenta un tessuto fluido e tannini presenti con un sottile gioco di astringenza, in definitiva un sorso croccante e piacevole. Chiusura elegante.

Refosco dal peduncolo rosso 2021 Puntin

Affinamento 50% tonneaux (13 mesi) e 50% acciaio (13 mesi) Nel bicchiere si presenta di colore rosso rubino con riflessi granati. Al naso note vegetali con frutti rossi ben delineati, in particolare frutti di bosco, mirtilli e pepe nero. Interessante acidità, asciutto, lungo il sorso con una interessante tensione.

Refosco dal peduncolo rosso 2019 Mulino delle Tolle

Il vino è stato affinato 6 mesi in botte di rovere da 600l con 3 settimane di macerazione a temperatura controllata a 20 gradi. Nel bicchiere si presenta di colore rosso rubino con riflessi purpurei. Al naso una esplosione di frutti rossi maturi con profumi delineati e precisi. Al palato presenta una ottima acidità, freschezza in bocca, donando bevibilità con i tannini smussati, ottima l’evoluzione.

Refosco dal peduncolo rosso Mosaic ros 2019 Tarlao

Affinamento 100% in legno. Nel bicchiere si presenta rosso rubino con riflessi purpurei. Al naso si percepiscono in maniera netta le note di frutta matura, prugne e mirtilli. Palato ricco che conferma l’espressione percepita al naso con una bellissima lunghezza. Sorso caldo e suadente. Retrogusto con caratteristiche quasi balsamiche. Sorprendente lunghezza. Al Mosaic Ros è stato riconosciuto un premio speciale “Marco Gottardo” – viticoltore molto attivo del Consorzio prematuramente scomparso.

Il laboratorio olfattivo di Elena Cobez e la magia del crepuscolo

Elena Cobez è aromaterapeuta, analista sensoriale in campo vitivinicolo e Insegno analisi sensoriale all’Italian Institute of Perfumery di Milano.  L’obiettivo dei suoi laboratori è trovare affinità elettive sensoriali trai profumi del vino e profumi botanici, la questione non è semplicissima ed è in grado di annientare le certezze del degustatore. Se è vero però che l’olfatto è il nostro senso direttamente collegato alla memoria, grazie al laboratorio olfattivo di Elena Cobez, i vini di Aquileia lasciano a chi vi partecipa un ricordo indelebile.

Mentre il crepuscolo proietta i suoi tenui bagliori su Aquileia, il taxyboat è pronto per raggiungere la Laguna di Grado e i suoi casoni.  I riflessi sull’acqua assumono un’aura mistica, illuminati da luci che sembravano accuratamente posizionate da un bravo direttore della fotografia che ne esalta lo splendore naturalistico. Ma è al calare della notte che Aquileia diventa ancora più magica, accompagnati da una guida esperta le storie di una remota civiltà si sveleranno sotto una veste unica, unita a un’aura di mistero dove un gioco di luci ed ombre riporterà alla luce, fermando il tempo per qualche istante, l’antica città romana.


Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/


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