I dati 2018 sulle superfici vitate biologiche riportati dal SINAB mostrano ormai per il secondo anno consecutivo una situazione di quasi stabilità, con un graduale incremento della superficie certificate (74mila ettari da 71mila dello scorso anno), ma un calo di quelle in fase di certificazione (da 35mila ettari a 32mila). La medaglia ha due facce anche da un punto di vista geografico: la Sicilia anche nel 2018 ha perso ettari biologici, mentre sono in forte progresso i dati di Veneto, Toscana, Campania, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Liguria, tutte con incrementi superiori al 10%. Le regioni con la maggior penetrazioni delle superfici biologiche sul totale sono la Calabria e la Basilicata, vicine al 50%), mentre nel caso della Sicilia, che resta la regione con la superfice più estesa in valore assoluto, la quota è scesa dal 33% al 29%. Passiamo ai dati in dettaglio.
- Gli ettari bio o in conversione bio in Italia sono cresciuti dell’1% a 106447 ettari nel 2018, il che corrisponde a una quota del 17% della superficie italiana. Come abbiamo avuto modo di analizzare nel post sulle superfici vitate mondiali, l’Italia è praticamente allo stesso livello della Spagna in termini di ettari vitati, ma ha la penetrazione più alta tra tutti i paesi che hanno una significativa produzione vinicola (Spagna e Austria erano nel 2017 al 12% circa).
- Come anticipavamo sopra, l’esiguo guadagno di 1000 ettari del 2018 si compone in realtà di un incremento di 3608 ettari convertiti (quindi circa lo 0.57% della superficie vitata italiana) e di un calo di 2544 ettari in fase di conversione, il che lascerebbero intendere una riduzione del potenziale di crescita nel futuro. La curva degli ettari in fase di conversione sta infatti calando dopo il picco del 2016.
- In termini regionali, l’andamento è molto difforme: cala di 5279 ettari la superficie bio (convertita e in conversione) della Sicilia, a 30660 ettari, e di 214 ettari quella del Lazio. Cala anche il vigneto bio in Sardegna (-73 ettari) e, meno significativo, in Umbria (-15 ettari). I maggiori contributi vengono dall’incremento di 1582 ettari in Toscana a 15059 ettari, e di 1396 ettari in Veneto, che ha raggiunto 6124 ettari.
- In termini relativi e sempre parlando di regioni, gli incrementi più forti sono in Campania (+37% a 2065 ettari), Veneto (+30% a 6124 ettari), Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (tutti in crescita del 20/21% a 4497, 1352 e 1647 ettari rispettivamente).
- La penetrazione del vigneto bio ha il suo massimo in Calabria (51%) e Basilicata (48%). Sono sopra la media nazionale del 17% anche le Marche (36%), la Sicilia (29%), la Toscana (28%), la Puglia (20%) e la Lombardia (18%).
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