Quest’anno sono in ritardo con Nosio e Mezzacorona, ma come dice la parola mezza colpa è loro, che hanno caricato il bilancio più tardi degli altri anni, mentre mezza è mia che non mi sono accorto che erano caricati. Li recensisco quindi con diversi mesi di ritardo rispetto al solito, ma mi piace farlo ugualmente per dare una continuità al lavoro, nonostante le condizioni di operatività siano decisamente cambiate. Nosio è come sapete il braccio commerciale di Mezzacorona, di cui parleremo più avanti. Nel 2019 ha chiuso il bilancio con un incremento del 4.5% delle vendite (EUR121 milioni grazie a Italia ed Europa) e margini sostanzialmente stabili. Ha pagato un buon dividendo alla sua capogruppo ed è riuscita a ridurre nel contempo la posizione finanziaria da 40 a 38 milioni di euro. Diciamo quindi un buon bilancio, nell’attesa di vedere che cosa è successo nel 2020: se il documento sarà reso disponibile per tempo, con la chiusura a luglio i bilanci di Nosio e Mezzacorona sarebbero tra i primi a contenere l’impatto COVID tra le aziende non quotate. Passiamo ai dati.
- Le vendite di 121 milioni sono in crescita del 4.5%, grazie a un incremento del 7.6% del fatturato domestico a 40 milioni, al +9.8% in Europa (26 milioni), mentre le vendite fuori dall’Europa sono stabili a 57 milioni.
- Il fatturato per prodotto vede sempre la preponderanza del vino fermo in bottiglia, +3% a 101 milioni, mentre sono in leggero calo gli spumanti (-3% a 11 milioni) e salgono le vendite di vino sfuso che restano marginali a 4 milioni di euro.
- I margini sono stabili rispetto al 2018 a livello di MOL (+3.6% a 9.5 milioni), che avevano però visto un calo rispetto agli anni precedenti. L’utile operativo migliora leggermente grazie al leggero calo degli ammortamenti e raggiunge i 5.5 milioni di euro, +9%, mentre l’utile netto di 3.4 milioni è stabile dato il leggero aumento degli oneri finanziari e dell’imposizione fiscale.
- A livello finanziario come dicevamo Nosio migliora leggermente il debito e si porta a 37.5 milioni dai 39.9 del 2018, quindi un calo di 2.4 milioni di euro raggiunto nonostante l’aumento del capitale circolante di 2 milioni (ben +6 milioni per il magazzino, parzialmente “finanziato” dalla capogruppo Mezzacorona), 4 milioni di investimenti e 2.7 milioni di dividendi pagati alla capogruppo. Vi ricordo sempre che non si tratta di bilancio consolidato e quindi a fronte di questo debito Nosio vanta partecipazioni in altre aziende del valore di quasi 50 milioni (per cui trovate il rapporto debito/EBITDA rettificato nella tabella.
- La contemporanea crescita dell’utile operativo e leggero calo del capitale investito (119 milioni da 121), consente il miglioramento del ritorno sul capitale dall’8% al 9%.
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