Può esistere l’Anteprima dell’Anteprima? Certo, se la sono inventata Angelo Peretti, Franco Cristoforetti e il Consorzio di Tutela di Chiaretto e Bardolino ed è una sorta di prequel dell’Anteprima del Chiaretto vera e propria che si svolgerà invece a Lazise a marzo 2019. In una Bardolino inedita, resa ancora più affascinante dal clima natalizio, è stato possibile farsi un’idea dell’annata 2018 del Chiaretto. Ben 46 campioni, per la maggior parte prelevati da vasca, hanno certificato che il millesimo 2018, per ottima maturazione del frutto, freschezza e sapidità, regalerà un bel po’ di soddisfazioni ai produttori del Consorzio e ai consumatori, soprattutto a chi avrà la pazienza di aspettare il Chiaretto qualche anno in bottiglia.
Questo vino infatti, grazie a quella che è stata qualche hanno fa la Rosè Revolution, ha belle prospettive di durata, di almeno cinque anni, ed è soprattutto aspettandolo qualche anno che riesce a raggiungere picchi di qualità del tutto simili ai più blasonati rosè di Francia.
Qualcuno leggendo questa affermazione potrà pensare ad una forzatura o peggio ad un atto di piaggeria nei confronti del Consorzio, in realtà non è altro che il risultato emerso dalla Masterclasss “Chiaretto vs Rosè”, organizzata in seno alla pre-Anteprima, dove 3 Chiaretto 2017, degustati alla cieca assieme a 6 francesi di pari annata premiatissimi e dal costo nettamente superiore, non solo non hanno sfigurato ma hanno saputo tenere il passo. Direi di più, visto che la Corvina veronese tende a dare il suo meglio con il passare degli anni, qualcuno di quei Chiaretto, se rifacessimo la stessa degustazione tra un paio di anni, supererebbe tranquillamente qualche cugino francese.
Il Chiaretto
Il Chiaretto di Bardolino o Chiaretto, ottenuto da uve Corvina Veronese utilizzata fino al 95% nell’uvaggio, fatta salva una quota minima del 5% di Rondinella, è un rosè chiaro prodotto sulle rive del Lago di Garda. Secondo la tradizione, le origini di questo vitigno risalgono al XIX secolo quando Pompeo Molmenti, avvocato e scrittore che aveva un vigneto sul lago di Garda, iniziò a produrlo. Era il 1896. Tuttavia, il più antico documento locale che menzionava la parola “Chiaretto” legata al vino è il vocabolario “Crusca Veronese” stampato a Verona 90 anni prima, nel 1806. Nel 1968 il bardolino Chiaretto fu tra le prime denominazioni in Italia a ricevere la DOC. Dalla vendemmia 2014, i viticoltori del Chiaretto hanno messo in atto la Rosè Revolution, conferendo al vino un colore rosa molto pallido, note più aromatiche e floreali ed una precisa identità, rivoluzione che è stata ampiamente premiata dal mercato internazionale.
Nel 2018 l’Assemblea dei Soci del Consorzio di tutela ha richiesto il riconoscimento di una doc autonoma per il Chiaretto di Bardolino, staccandolo dalla doc Bardolino, della quale faceva parte sin dall’approvazione del primo disciplinare, nel 1968.
I numeri del Chiaretto
Soci del Consorzio Tutela del Chiaretto e del Bardolino. 1029 (795 viticoltori, 120 vinificatori, 114 imbottigliatori)
Estensione del vigneto della Doc: 2576 ettari, di cui 1000 ettari di Chiaretto
Bottiglie di Chiaretto prodotte nel 2017: 9,5 milioni (+12% rispetto al 2016)