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    Santalucia 2023 di Maculan: 15 anni di solidarietà per la salute degli occhi

    di Patrizia Vigolo

    Santa Lucia, protettrice dei ciechi, delle malattie degli occhi e degli oculisti. Da qui il nome del progetto solidale nato dalla collaborazione tra l’azienda agricola Maculan di Breganze (Vicenza) e la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS.

    Fausto Maculan si emoziona quando racconta agli invitati di questo progetto, nato ben 15 anni fa. Nel tempo si è prodigato, insieme a tutto il suo staff, affinché questa iniziativa potesse davvero fare la differenza.

    Il 29 ottobre, nella sede aziendale, noi giornalisti, critici enogastronomici, imprenditori e membri delle istituzioni ci siamo riuniti, su invito, in un panel di degustazione per selezionare il Santalucia 2023. Sei campioni delle migliori barrique monovarietali, degustati tutti alla cieca e il vincitore è stato il Cabernet Sauvignon prodotto da un unico vigneto in località Ferrata a Breganze, su una collina panoramica esposta a sud.

    Il Santalucia 2023, come di consueto, sarà prodotto in edizione limitata, con sole 300 bottiglie, uniche e numerate.

    “Il progetto Santalucia festeggia con questa edizione i suoi 15 anni. Siamo grati a Fausto Maculan e a tutta la sua prestigiosa azienda per essere stati sempre al nostro fianco, contribuendo con generosità alla ricerca sulle malattie oculari – afferma il Presidente di Fondazione Banca degli Occhi Diego Ponzin -. Santalucia è un’idea originale, un progetto di qualità che ha permesso a tanti cittadini, partner, esperti e appassionati di avvicinarsi alla realtà della banca degli occhi per conoscerla e sostenerla”.

    Anche quest’anno, un’esclusiva etichetta d’autore sarà svelata durante un evento benefico al ristorante Le Calandre, a Sarmeola di Rubano (Padova), previsto per l’11 dicembre. L’edizione 2023 di Santalucia si presenterà con un design unico, che unisce arte e inclusività. Per l’occasione, la Cooperativa Vite Vere Down DADI di Padova ha realizzato un’opera pittorica, i cui colori ispireranno i giovani artisti della cooperativa nella creazione manuale delle etichette. Verranno prodotte 300 etichette uniche, che decoreranno altrettante bottiglie numerate di Santalucia 2023, trasformandole in piccole opere d’arte.

    Le bottiglie sono già ordinabili nella sede dell’azienda Maculan o contattando la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS (info@fbov.it – 041.9656440/442). LEGGI TUTTO

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    Il Merano Wine Festival guarda al futuro e rilancia

    La 33ª edizione del Merano Wine Festival si è conclusa con il botto. Helmuth Köcher ha annunciato che l’edizione del 2025 inizierà un giorno prima, in pratica si partirà giovedì 6 novembre dedicando l’intera giornata agli incontri B2B tra produttori e buyers, incrementando così le opportunità di fare rete. Dopo questa deliziosa anteprima concentriamoci sul resoconto dell’edizione 2024.

    Merano è stata la capitale europea dell’enogastronomia per le cinque giornate del Merano WineFestival, il prestigioso evento che si è svolto dall’8 al 12 novembre e che ha messo in risalto le eccellenze culinarie e vinicole sia nazionali che internazionali. La 33ª edizione del Merano WineFestival ha registrato la partecipazione di oltre 1.000 espositori di vino, cibo, birra e spiriti, con più di 3.000 vini in degustazione e 250 etichette nella The WineHunter Area.

    Si sono svolte 39 masterclass, 6 talk del Summit “Quo Vadis?” e sono stati assegnati oltre 5.400 WineHunter Awards. “È stata un’edizione straordinaria e siamo estremamente soddisfatti,” ha dichiarato Helmuth Köcher, organizzatore e volto della manifestazione. Con oltre 7.000 ingressi, un’affluenza in linea con le edizioni precedenti, l’evento ha confermato il suo richiamo tra professionisti del settore, giornalisti, appassionati e wine lovers, registrando complessivamente circa 10.000 presenze tra visitatori, espositori e operatori, e un impatto economico di oltre 6 milioni di euro per il territorio di Merano.

    Premiazioni e Riconoscimenti

    Tra gli eventi di rilievo, la cerimonia dei The WineHunter Award Platinum ha assegnato il massimo riconoscimento a 86 prodotti che nella guida 2024 hanno superato i 95 punti su 100. Durante la cerimonia, tenutasi al Pavillon des Fleurs, Helmuth Köcher e il giornalista Andrea Radic hanno consegnato gli Honour Awards a cinque figure e aziende distintesi per Genialità, Famiglia, Innovazione, Conquista e Territorio: Elena Casadei, la famiglia Tommasi, Cantina Librandi, Tenute Lunelli e l’Associazione Vignaioli delle Colline di Riparbella.

    La novità dell’edizione 2024, la premiazione The WineHunter Stars, ha riconosciuto l’impegno di sette personalità del mondo enogastronomico, tra cui Gianna Nannini e Oscar Farinetti, mentre la cena di gala ha presentato i 14 WineHunter Ambassador, ambasciatori della manifestazione nel mondo. Tra i riconoscimenti speciali, il premio “Nel segno di Zierock” è andato ad Andreas Dichristin della cantina Tröpfltalhof e il premio Godio allo chef Daniel Hintner.

    Summit “Quo Vadis?”: Ambiente e Sostenibilità

    Il tema “Quo Vadis?” ha ispirato il Summit “Respiro e Grido della Terra,” svoltosi l’8 e il 9 novembre presso il Cinema Ariston. Sei talk scientifici e una tavola rotonda hanno approfondito la sostenibilità in viticoltura e agricoltura, offrendo una riflessione sugli impatti del cambiamento climatico. Organizzati dall’International Viticulture and Enology Society, questi incontri hanno visto la partecipazione di esperti che hanno esplorato le prospettive future del settore.

    Le Masterclass “Intrecci di Vite”

    Il Castello Principesco di Merano ha ospitato le iconiche masterclass “Intrecci di Vite,” realizzate in collaborazione con Liber Experience. Sabato 9 novembre, Oscar Farinetti ha moderato un incontro tra i produttori di Franciacorta Cà del Bosco e Bellavista, mentre domenica Marco Sciarrini ha esplorato con Silvio Jermann e Hans Terzer la vocazione del Nord-Est per i vini bianchi. La serie si è conclusa con un confronto tra Donatella Cinelli Colombini e Francesco Ricasoli sul Sangiovese, uno dei vitigni più rappresentativi dell’enologia italiana.

    I Momenti Salienti della Manifestazione

    Tra i tanti momenti che hanno caratterizzato il 33° Merano WineFestival, l’apertura con la rassegna bio&dynamica & more che ha dato spazio al mondo dei vini biologici, biodinamici, naturali, orange, PIWI, da agricoltura integrata, nonché ai vini con affinamento in anfora e underwater. Uno spazio importante nel contesto del festival dedicato a 160 produttori italiani che con il loro lavoro e i loro prodotti riescono a rappresentare in maniera genuina i loro territori.

    Nella prima giornata anche il Mercato della Terra a cura di Slow Food Alto Adige in Piazza della Rena, la presentazione della Guida Vinibuoni d’Italia 2025 al Kimm di Merano, nonché l’inaugurazione della GourmetArena, con 145 aziende a presentare prelibati prodotti gastronomici e con gli showcooking nelle aree Abruzzo, Calabria e Campania Felix (quest’ultima a cura di MisteryApple), che per tutta la durata del festival hanno presentato le migliori espressioni enogastronomiche di questi due territori, con numerosi ospiti tra cui Gino Sorbillo, Antonio Tubelli, Carlo Auriti e Stefano Ferrauti.

    Sabato 9 novembre la spettacolare sciabolata di 33 magnum di Testarossa Oltrepò Pavese sulla passerella Lenoir, alla quale hanno preso parte le istituzioni e i partner della manifestazione. Tra le masterclass ospitate dall’Hotel Terme Merano, quelle dedicate ai vini in anfora con Carlo Nesler, Simona Geri, Guido Invernizzi, ai vini affinati underwater con Andrea Radic, gli appuntamenti con i vini dalla Georgia e dalla Moldavia, culle della tradizione enologica. L’approfondimento sull’Albania con Luca Gardini, sui vitigni Piwi con Attilio Scienza e Nicola Biasi e sul tappo a vite de “Gli Svitati” con Angelo Carrillo e Walter Massa. Oscar Farinetti ha guidato “Bolla contro Bolla”, masterclass corale alla quale hanno preso parte i principali produttori italiani di metodo classico, Luca D’Attoma e Chiara Giannotti hanno curato “10 vini di razza in dressage”, Paolo Porfidio ha moderato “Chardonnay Fuoriclasse NAMA” con 5 annate a confronto dello Chardonnay di Nals Margreid, infine, Vincenzo Ercolino ed Eros Teboni hanno tenuto “Bollicine in contrasto – Valdobbiadene e Crémant”.

    Nella giornata conclusiva di martedì 12 novembre è andato in scena Catwalk Champagne&More con 50 maison francesi di Champagne e 75 produttori italiani di metodo classico all’interno del Kurhaus e la sciabolata conclusiva sulla passerella Lenoir di una magnum di Champagne P. Vallée di Vallepicciola, con Helmuth Köcher e tutto il team di Merano WineFestival. Arrivederci al 2025. LEGGI TUTTO

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    Nasce FINE WineTourism Marketplace Italy, il primo salone italiano dedicato all’enoturismo

    Riva del Garda Fierecongressi presenta FINE WineTourism Marketplace Italy, il primo salone italiano esclusivamente dedicato all’enoturismo, nato dalla proficua collaborazione con Feria de Valladolid, che si terrà al Centro Congressi di Riva del Garda il 28 – 29 ottobre 2025. È un format innovativo che prevede un’area dedicata agli incontri B2B, cuore pulsante dell’evento, e un’area espositiva in cui le aziende vinicole sono supportate dalle realtà territoriali di promozione enoturistica.

    L’evento prevede inoltre conferenze, attività di networking e fam trip per scoprire il territorio e si propone come opportunità strategica per tutti gli operatori del settore, al fine di creare nuove sinergie e conoscere da vicino il panorama enoturistico italiano e internazionale.

    FINE WineTourism Marketplace Italy nasce per rispondere alla “sete di enoturismo” che caratterizza trasversalmente, da nord a sud, il comparto vino in Italia e punta a creare relazioni di valore e nuove opportunità di crescita e sviluppo per le aziende.

    «FINE è un progetto internazionale ambizioso, un’importante opportunità di collaborazione tra due grandi Paesi, Spagna e Italia, grazie alla sinergia tra due prestigiosi enti fieristici – evidenzia Roberto Pellegrini, Presidente di Riva del Garda Fierecongressi – un’iniziativa che consolida la presenza della nostra Società sui mercati nazionali e internazionali, e apre a nuove prospettive di crescita, con risultati promettenti e duraturi».

    «Siamo orgogliosi che Feria de Valladolid abbia deciso di consolidare il percorso di internazionalizzazione proprio a Riva del Garda – aggiunge Alessandra Albarelli, Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi – una scelta che conferma il valore della nostra città e dell’intero Trentino come destinazioni di primo piano che, grazie alla posizione strategica, fungono da veri e propri hub per i mercati europei, offrendo straordinarie opportunità di crescita, networking e visibilità a livello internazionale».

    Fine WineTourism Marketplace Italy accoglierà le più importanti aziende vinicole, cantine, consorzi, associazioni, destinazioni enoturistiche e Strade del Vino provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Spagna, Portogallo e Francia. L’evento sarà una vetrina privilegiata per presentare la ricchezza e la diversità dei territori del Sud Europa e della loro offerta vitivinicola, permettendo agli espositori di aprirsi al mercato internazionale.

    «È la prima volta che un nostro evento varca i confini della Spagna e siamo felici di intraprendere questo percorso insieme a Riva del Garda Fierecongressi – dichiara Alberto Alonso, Direttore Generale di Feria de Valladolid – nelle cinque edizioni svolte a Valladolid abbiamo accolto professionisti da tutto il mondo, tra tour operator, agenzie specializzate, cantine, hotel e Strade del vino, ma FINE è nato con l’obiettivo di espandersi anche oltre i confini spagnoli, e siamo certi che Riva del Garda e il Trentino siano la destinazione perfetta per riunire gli esperti dell’enoturismo, dall’Italia e da altri Paesi impegnati in questo settore».

    «L’evento si inserisce nel Mese del Gusto, un’iniziativa dedicata alla valorizzazione dei prodotti della terra alto gardesana – ha dichiarato Silvio Rigatti, Presidente di Garda Dolomiti. – Fine WineTourism Marketplace Italy è pertanto un’occasione di incontro che darà ulteriore risalto alla straordinaria bellezza del Trentino e del Garda, con l’auspicio che molti operatori del settore possano cogliere questa opportunità».

    Alla conferenza stampa di presentazione è intervenuto anche Roberto Failoni, assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento, che ha sottolineato come l’evento rappresenti una straordinaria opportunità per il settore vinicolo e per quello dell’ospitalità, «un’iniziativa in cui la nostra Provincia ha creduto fin da subito. Sono certo che questo appuntamento permetterà di sviluppare un’offerta turistica ancora più variegata e attrattiva».

    Gli Organizzatori

    Riva del Garda Fierecongressi

    Con oltre 50 anni di esperienza, Riva del Garda Fierecongressi è un punto di riferimento in Trentino per l’organizzazione di fiere internazionali, congressi medico-scientifici, eventi aziendali e di networking. Gestisce strutture di rilievo come il Centro Congressi, Spiaggia Olivi e il Quartiere Fieristico di Riva del Garda, oltre a ITAS Forum nella città di Trento.

    Impegnata da sempre nell’innovazione e certificata ISO 20121 per la Gestione sostenibile degli eventi, offre un supporto completo in ogni fase della loro organizzazione, curando ogni dettaglio per garantire esperienze memorabili. Il contesto naturale unico che circonda le sue strutture offre la cornice ideale per eventi fieristici e congressuali di alto livello. Proprio per questo l’attenzione agli impatti ambientale, sociale ed economico si riflette nelle collaborazioni con partner che condividono gli stessi valori assicurando standard di eccellenza.

    Fiera de Valladolid

    Feria de Valladolid è l’ente organizzatore di FINE #WineTourism Marketplace. E’ un Consorzio composto dal Comune di Valladolid, il Governo regionale di Castilla y León, il Consiglio provinciale di Valladolid e la Camera di Commercio di Valladolid.

    Il ricco calendario di eventi di Feria de Valladolid include manifestazioni di rilievo come INTUR – Feria internacional del turismo de interior, Agraria – Feria de maquinaria agrícola e Shooting Locations Marketplace. La sede è dotata di strutture moderne, con sale capaci di accogliere fino a 600 persone, equipaggiate con le più avanzate tecnologie per eventi di successo.

    Uno degli obiettivi principali di Feria de Valladolid è supportare lo sviluppo delle imprese, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese, cuore dell’economia locale, offrendo loro opportunità di crescita, visibilità e innovazione. LEGGI TUTTO

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    Identificate e riconosciute 86 Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) in Alto Adige

    Grazie al riconoscimento – da parte del Ministero dell’agricoltura (MASAF) – la zonazione in Alto Adige ottiene, da oggi, uno status giuridico speciale. Di conseguenza, la specifica zona – per esempio Gries, Mazon, Eppan Berg o Brenntal, per citare solo alcune delle 86 ufficialmente riconosciute – potrà in futuro essere indicata in etichetta come “Unità Geografica Aggiuntiva” – UGA – al fianco della denominazione “Alto Adige DOC”.

    Andreas Kofler

    Si tratta della conclusione definitiva di un impegnativo iter di approvazione avviato dal Consorzio Vini Alto Adige già diversi anni fa. “Nelle varie località vinicole sono state formate commissioni composte da agronomi, enologi, viticoltori, produttori ed esperti di storia della viticoltura”, afferma il presidente del Consorzio Vini Alto Adige nonché presidente della Cantina Kurtatsch Andreas Kofler. “A loro è stato assegnato il compito di suddividere le varie zone e decidere quali fossero i vitigni più adatti alle varie parcelle”.

    Mappa zonazione Alto Adige

    Una suddivisione complessa

    Alla base del concetto di zonazione c’è la consapevolezza che la qualità delle uve e del vino è condizionata innanzitutto dal terroir e dal microclima, oltre che dall’altitudine, dalla pendenza del terreno, dall’irraggiamento solare, dalle correnti ascensionali calde, dalla circolazione dell’aria e dalle precipitazioni. Di conseguenza, per definire delle zone omogenee, sono stati valutati dati relativi al microclima, all’irraggiamento solare, all’ombreggiatura, all’altitudine e alle peculiarità del terreno.

    “Abbiamo attribuito enorme importanza anche al legame che queste zone hanno con la storia. Grazie al Catasto Teresiano della metà del XVIII secolo siamo stati in grado di risalire ai nomi storicamente attribuiti alle zone di coltivazione”, sottolinea il vicepresidente del Consorzio Vini Alto Adige nonché titolare della Tenuta J. Hofstätter di Termeno Martin Foradori.

    Martin Foradori Hofstätter©peterbender

    Definiti i vitigni e ridotte le quantità

    Oltre alla zonazione geografica, sono stati definiti anche i vitigni più adatti alle singole parcelle. “È importante precisare che il viticoltore potrà comunque continuare a coltivare, anche nelle UGA definite, i vitigni ammessi in Alto Adige”, spiega Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige. “Tuttavia, a poter essere identificati come vini da unità geografica aggiuntiva, saranno solo quelli prodotti da varietà selezionati dagli esperti. A seconda della UGA, possono anche esserci fino a cinque vitigni diversi, ma ci sono UGA per le quali sono stati selezionati solo uno o due vitigni”, precisa Bernhart.

    “Con una riduzione della quantità del 25 per cento rispetto alla quantità ammessa per la DOC Alto Adige, ci assicuriamo anche che la qualità di questi speciali vini subisca un ulteriore incremento”, afferma Andreas Kofler. E Martin Foradori aggiunge: “Il nostro obiettivo è portare nella bottiglia le speciali caratteristiche delle diverse zone. ‘Terroir’ non deve essere solo un concetto per il marketing, ma deve essere riconoscibile anche nel bicchiere”.

    Eduard Bernhart credits ArminHuber

    Un aiuto al consumatore finale

    Un’ulteriore novità è rappresentata dal pittogramma specificamente realizzato dal Consorzio Vini Alto Adige. In etichetta, oltre all’indicazione della zona, il produttore è tenuto a riportare anche questo pittogramma. In questo modo, in futuro, consumatrici e consumatori avranno la possibilità di distinguere questi vini dal resto dell’offerta vinicola.

    Andreas Kofler conclude delineando anche la visione perseguita dal settore vitivinicolo altoatesino con questa zonazione: “Se – come già avvenuto per i modelli adottati da altre famose zone vinicole – il nostro progetto riuscirà ad affermarsi, queste zone potranno diventare sinonimo di grandi vini, unici e inconfondibili”. LEGGI TUTTO

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    Dolo-Vini-Miti, ad ottobre torna in Trentino il festival dei vini verticali

    Masterclass, trekking gourmet, aperitivi vista Dolomiti, convegni, spettacoli a tema e una folkloristica cena itinerante tra le “caneve”. Tutto questo e molto altro, per un totale di oltre 20 appuntamenti, nel programma della manifestazione che dall’11 al 20 ottobre si snoderà tra Val di Cembra e Val di Fiemme.

    La bellezza delle Dolomiti della Val di Fiemme e i terrazzamenti vitati della Valle di Cembra, con i suoi 700 chilometri di muretti a secco, sono lo scenario d’eccezione che ospita anche quest’anno Dolo-Vini-Miti, il festival dei vini verticali.

    Una dieci giorni di eventi e appuntamenti, da venerdì 11 a domenica 20 ottobre, per scoprire meglio questi due territori, la loro storia e le loro caratteristiche ma, soprattutto, le loro produzioni più significative.

    Protagonisti principali, i vini della Valle di Cembra, spesso definiti come “verticali”. Un concetto che si traduce in tre accezioni: quella paesaggistica, poiché nascono nei vigneti strappati con fatica dall’uomo alle proibitive pendenze della valle, che arrivano fino al 40%; quella della longevità, garantita anche dalla distintiva acidità delle uve che supera brillantemente la prova del tempo anche nelle varietà che altrove vengono consumate giovani; quella della sapidità, figlia di terreni prevalentemente porfirici.

    Lenti diverse che verranno messe a fuoco in occasioni di altrettante masterclass, affidate ad alcuni tra i migliori sommelier della scena enologica anche attraverso il coinvolgimento di altri territori italiani di riferimento per la produzione vitivinicola: da quelli vulcanici di Etna, Vesuvio, Tuscia, Gambellara, Lessini Durello, Pitigliano, Boca, a quelli eroici della Valtellina fino a quelli delle Langhe Patrimonio Unesco.

    A fianco di questi momenti tecnici si sviluppano tutta una serie di appuntamenti di diverso taglio: dal convegno sui paesaggi del vino alla tavola rotonda sulle esperienze outdoor e i cammini; dal “Wine Trekking Gourmet” per attraversare i vigneti terrazzati con piacevoli pause gastronomiche di alto livello allestite presso le tradizionali baite rurali con il coordinamento dello chef stellato Alessandro Gilmozzi, alle “Caneve en festa”, apericena conviviale con imperdibili tappe nelle cantine private di Cembra, aperte eccezionalmente al pubblico per l’occasione. E ancora, per chi ama la scoperta del territorio a ritmo “slow”, le passeggiate con accompagnatori di media montagna, che guideranno i partecipanti alla scoperta di angoli davvero nascosti del territorio. Imperdibili le uscite in Val di Fiemme, con aperitivi finali vista Dolomiti, e l’incontro dedicato con i produttori enogastronomici del territorio.

    E poi cinema, teatro e spettacoli, come quello a cura del collettivo Miscele d’Aria Factory, ma anche una serata tutta dedicata alle grappe artigianali e alla loro miscelazione in inediti cocktail. Una proposta contemporanea per celebrare questo distillato così intrinsecamente legato alla storia della Valle di Cembra e alla sussistenza delle sue famiglie nel passato.

    A corollario, menù dedicati nei ristoranti delle due valli e iniziative dedicate nelle cantine, oltre all’apertura di un temporary restaurant presso Ca’ dei Volti di Cembra durante i due weekend di manifestazione. LEGGI TUTTO

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    Inycon ritorna a Menfi dopo cinque anni: un weekend di enogastronomia, cultura e spettacolo

    Da venerdì 4 a domenica 6 ottobre 2024, Menfi, proclamata Città Italiana del Vino 2023, si prepara a diventare il fulcro dell’enogastronomia siciliana, offrendo tre giorni di eventi, degustazioni e spettacoli. Grande attesa per lo spettacolo finale a cura del Festi Group, “Taccuini di Viaggio”, che chiuderà la manifestazione domenica sera, con una straordinaria fusione di danze in cielo, terra e acqua.

    La città, conosciuta per la sua eccellenza vinicola, celebra oggi anche l’olio, la gastronomia e le bellezze naturalistiche che l’hanno resa una meta turistica ambita. “Siamo pronti a festeggiare le nostre eccellenze locali in un contesto di divertimento e spettacoli”, afferma il Sindaco Vito Clemente. L’evento, inserito anche nel Calendario delle Manifestazioni di grande richiamo Turistico 2024-2025 della Regione Siciliana, continua ad essere un appuntamento di rilievo per l’isola.

    Vino, olio, gastronomia e turismo saranno i protagonisti della ventiseiesima edizione di Inycon. Il programma inizia venerdì 4 ottobre con attività per le scuole, seminari, laboratori del gusto con Alessio Vascellaro di Fooddie, e masterclass condotte dal Presidente AIS Sicilia Francesco Baldacchino e dalla critica Monica Coluccia, seguite dallo spettacolo del cabarettista Antonio Pandolfo.

    Sabato mattina sarà dedicato al convegno “Sicilia, Regione europea della gastronomia 2025”, accreditato dall’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, che vedrà la partecipazione di esponenti politici e professionisti del turismo e dell’enogastronomia. Nel pomeriggio, l’Urban Tour e altre degustazioni animeranno il programma, tra cui un’esplorazione dei vitigni antichi con Giacomo Ansaldi e Antonio Sparacio. La serata culminerà con lo spettacolo musicale di Dj Molella di Radio Deejay in Piazza Vittorio Emanuele III.

    Domenica, la giornata conclusiva, vedrà protagonisti laboratori del gusto, degustazioni a cura delle Donne del Vino e Gianni Giardina e l’estemporanea di pittura. Gran finale con lo spettacolo “Taccuini di Viaggio” di Festi Group e la Compagnia Anima Ignis.

    Ogni giorno, il Villaggio enogastronomico offrirà la possibilità di degustare i prodotti delle Terre Sicane, visitare l’Expo Village dedicato all’artigianato e alle tradizioni locali e godere dei vini e delle specialità siciliane in un’atmosfera di festa.

    DA VISITARE DURANTE LA MANIFESTAZIONE

    Mostra “Valle del Belice” – Installazioni a cura della Rete Museale Belicina – Via della Vittoria, cortile 22

    I suoli delle Terre Sicane – Casa Planeta

    Esposizione d’arte permanente: donazione civica “Gallè – Upiglio” – Casa Planeta

    Mostra malacologica “Vanna Rotolo” – Palazzo Pignatelli

    Museo del mare “Sebastiano Tusa” – Palazzo Pignatelli

    Museo cose di mare “Prof. Lillo Barbera” – Via Garibaldi

    Museo dell’artigianato dell’Associazione “I Sicani” – Ex Asilo Stella

    Visite alle cantine e ai frantoi di Menfi (su prenotazione)

    Cortile “Olio su Terra”, Via della Vittoria – Cortile 39

    Tutti i dettagli ed il programma completo è visionabile qui https://inyconsicilia.it/  LEGGI TUTTO

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    Nuove soluzioni per l’affinamento nella cantina di Joško Gravner

    Joško Gravner, figura cardine nella storia del vino italiano continua a dimostrare il suo spirito innovativo. Da sempre alla ricerca del contenitore ideale per affinare i suoi vini, Gravner, insieme al nipote Gregor Pietro, sta esplorando nuove frontiere per migliorare la qualità del processo di produzione. Di recente, la sua attenzione si è concentrata sull’uso del vetro, apprezzato per le sue proprietà di inerzia, resistenza e facilità di pulizia.

    Enokube Gravner

    Tra il 2024 e il 2025, due nuove realtà, EnoKube e Pfaudler, introdurranno contenitori innovativi che si affiancheranno alle tradizionali anfore interrate nella cantina di Oslavia. EnoKube, un progetto italiano nato dall’idea di Gravner, realizzato da Enrico Cusinato e dal mastro vetraio Vittorio Benvenuto, ha creato una vasca in vetro da 10 ettolitri, già utilizzata nella cantina per sperimentare l’affinamento di piccole quantità di vino. Grazie alla precisione del vetro, questo contenitore si è rivelato ideale per piccoli lotti, garantendo una maturazione qualitativa superiore.

    Per gestire volumi più grandi, Gravner ha poi collaborato con Pfaudler Italia, specializzata in apparecchiature vetrificate per l’industria chimica e farmaceutica. Insieme, hanno sviluppato serbatoi in acciaio vetrificato da 70 ettolitri, combinando la robustezza dell’acciaio con le qualità del vetro. Il processo di vetrificazione, eseguito a circa 900°C, conferisce ai serbatoi una superficie liscia, priva di porosità e altamente igienica, ideale per la conservazione del vino. Questi serbatoi, oltre a garantire una lunga durata, sono completamente riciclabili, migliorando così la sostenibilità ambientale.

    Mateja Gravner e Joško Gravner

    Mateja Gravner, commentando le innovazioni, ha sottolineato come entrambe le soluzioni, EnoKube per le piccole produzioni e Pfaudler per i volumi maggiori, rappresentino un passo fondamentale nella continua ricerca della perfezione nel vino. Ogni contenitore ha un ruolo specifico e complementare, permettendo alla cantina di continuare a produrre vini di altissima qualità senza compromessi.

    Joško Gravner

    Anche Mauro Bona di Pfaudler ha evidenziato l’importanza della collaborazione, definendola un incontro tra ricerca industriale e natura, che apre nuove opportunità per entrambi i brand e porta tecnologie all’avanguardia nel settore vinicolo di Oslavia. LEGGI TUTTO

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    Serprino, il brand autonomo dei Colli Euganei

    Il Serprino è l’unico vino veneto specializzato nella tipologia frizzante e rappresenta un’esclusività dei Colli Euganei, stante che il Decreto 13 agosto 2012 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali stabilisce che il nome Serprino può essere utilizzato “ai soli fini della designazione dei vini Dop Colli Euganei”. Questo significa che, al di fuori dei Colli Euganei, non può esistere alcun vino che possa utilizzare il nome Serprino.

    Di conseguenza, il piano strategico recentemente adottato dal Consorzio Tutela Vini Colli Euganei prevede che il nome Serprino venga considerato un vero e proprio brand autonomo e che, in quanto tale, sia protagonista di uno specifico progetto di valorizzazione, così come lo saranno, in maniera distinta, i rossi dei Colli Euganei e i vini aromatici locali a base delle varietà di Moscato. Insomma: Serprino, vini rossi e vini aromatici non saranno più promossi assieme, ma sempre in maniera separata, in modo da attrarre l’interesse di specifici segmenti di mercato.

    La specializzazione nella tipologia frizzante offre al Serprino una considerevole opportunità di posizionamento commerciale, alla luce dell’andamento favorevole dei vini “con le bollicine” e del fatto che, stanti recenti indagini di mercato, in Italia circa otto consumatori su dieci di tali tipologie di vini si definisce acquirente di vini “frizzanti”, a prescindere dal fatto che il vino sia davvero frizzante o sia spumante.

    Vigneti lungo il sentiero M.Fasolo_Gallato ALberto

    Le parole chiave su cui si baserà la promozione del Serprino sono quelle che ne rappresentano la specificità: sarà dunque presentato come un vino frizzante, vulcanico, dinamico, unico, informale, trasversale a tutte le fasce di età e dotato di una forte identità. Dal lato dell’immagine grafica, invece, il Serprino disporrà di un proprio marchio specifico, il cui utilizzo sarà normato in maniera molto rigorosa per garantirne la costante riconoscibilità.

    Frizzarin_Pan_Carraro_

    Dal lato della produzione, il Serprino dispone di un potenziale considerevole: attualmente, se ne imbottigliano poco meno di un milione di bottiglie, ma i vigneti già esistenti possono consentire, teoricamente, di arrivare a 8,5 milioni di bottiglie. Per sviluppare il mercato occorrerà lavorare sulla crescita della percezione identitaria del Serprino da parte sia della filiera produttiva, sia dei consumatori. In questo sono d’aiuto la forte conoscenza del vitigno da parte dei viticoltori locali e la rapidità potenziale di collocamento sul mercato post vendemmia, stante che i tempi di rifermentazione del Serprino sono relativamente brevi: di fatto, prima di Natale possono essere già sul mercato le prime bottiglie di Serprino della nuova annata.

    Filari e Oche_ ph. M.Danesis

    Sotto il profilo geografico, il focus iniziale dell’azione consortile sarà concentrato sulla provincia di Padova e sulle provincie contermini (esclusa Treviso, fortemente radicata nel Prosecco), per puntare successivamente a un ampliamento graduale verso l’Italia Settentrionale e i mercati continentali. In particolare, per quanto riguarda Padova e provincia, il Consorzio intende fare del Serprino il vino di riferimento per i brindisi augurali e per tutti i momenti di festeggiamento, e per questo è disponibile ad affiancare attivamente gli organizzatori di eventi e iniziative locali.

    Il piano strategico prevede anche che la promozione del brand Serprino venga agevolata da alcuni interventi di adeguamento del disciplinare di produzione, da realizzarsi secondo modalità che rendano maggiormente coerente e compatibile la percezione dell’identità del vino già a partire dalle etichette delle bottiglie. A tal fine, si pensa di sottoporre all’Assemblea dei Soci del Consorzio la modifica dell’attuale modalità di etichettatura, passando dalla menzione Colli Euganei Serprino alla nuova definizione di Serprino dei Colli Euganei, e dunque ponendo in primo piano il nome Serprino. Inoltre, si vorrebbe introdurre la tipologia di Serprino frizzante “sui lieviti”, in coerenza con le attuali dinamiche della domanda di vini frizzanti e con la tradizione veneta dei vini “col fondo”. Si ipotizza infine di liberalizzare i sistemi di chiusura del Serprino, con l’autorizzazione all’uso del tappo a vite, ampiamente richiesto dagli importatori esteri.

    La foto di copertina è Alessandra Lazzarotto. LEGGI TUTTO