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    Brunello di Montalcino: Giacomo Bartolommei è il nuovo presidente del Consorzio

    Cambio generazionale alla guida del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino: Giacomo Bartolommei, classe 1991, è stato nominato nuovo presidente dall’assemblea dei soci, riunita per il rinnovo del consiglio di amministrazione. Con i suoi 33 anni, Bartolommei è il più giovane presidente nella storia del Consorzio e uno dei più giovani in Italia in questo ruolo. Subentra a Fabrizio Bindocci, che ha guidato l’ente per due mandati consecutivi.

    Accanto a Bartolommei, sono stati eletti anche i vicepresidenti che coordineranno le principali commissioni del Consorzio: Andrea Cortonesi (Uccelliera) per la Commissione tecnica, Fabio Ratto (Antinori) per quella istituzionale e Bernardino Sani (Argiano) per la promozione.

    “Ringrazio i soci per la fiducia accordata a me e alla nuova squadra – ha commentato Bartolommei –. L’ampia partecipazione alle elezioni è un segnale importante di attaccamento al Consorzio. L’obiettivo è rafforzare la coesione interna e lavorare insieme per far crescere il nostro territorio. In un contesto economico complesso come quello attuale, è fondamentale investire con decisione su promozione e comunicazione, per valorizzare al meglio l’identità e il posizionamento dei nostri vini sui mercati internazionali”.

    Nel passaggio di testimone, Bindocci ha sottolineato i buoni risultati raggiunti: “Lascio un Consorzio in salute, con un bilancio 2024 che ha sfiorato i 4,5 milioni di euro, in crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente, e un utile di quasi 627 mila euro destinato a riserva. Sono certo che la nuova governance saprà affrontare con visione le sfide future, puntando ancora sulla promozione e sulla valorizzazione dell’intera piramide qualitativa dei vini di Montalcino”.

    Bartolommei è enologo e responsabile export dell’azienda di famiglia, Caprili, fondata nel 1965 nella zona sud-occidentale di Montalcino. Dopo gli studi in Enologia e un percorso universitario in Economia e commercio, è entrato ufficialmente in azienda nel 2016, anno della sua prima vendemmia. Già vicepresidente del Consorzio nel triennio precedente, rappresenta una nuova generazione pronta a raccogliere il testimone della tradizione con uno sguardo proiettato al futuro.

    Nel nuovo consiglio è entrata anche Violante Gardini Cinelli Colombini (Casato Prime Donne), che ha preso il posto di Andrea Costanti, dimessosi per motivi personali dopo le recenti elezioni del 14 maggio.

    Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino rappresenta oggi 214 soci e tutela un patrimonio viticolo di oltre 4.300 ettari nel territorio comunale di Montalcino, di cui circa 2.100 destinati alla produzione del Brunello, a denominazione contingentata dal 1997. Le denominazioni tutelate sono quattro: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello e Sant’Antimo. LEGGI TUTTO

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    Wine Business Program 2025: aperte le candidature per il corso dedicato ai futuri manager del vino

    Un’opportunità concreta per entrare da protagonisti nel mondo del vino. Il Consorzio Italia del Vino, in collaborazione con la Luiss Business School, ha aperto le candidature per il Wine Business Program 2025, un percorso formativo di alto livello rivolto a giovani talenti interessati a costruire una carriera nel settore vitivinicolo.

    C’è tempo fino all’11 giugno per inviare la propria candidatura, esclusivamente online, tramite il link ufficiale:👉 https://businessschool.luiss.it/news/wine-business-program-luiss-business-school-e-consorzio-italia-del-vino-insieme-per-i-futuri-manager-del-vino-pubblicato-il-bando-di-selezione

    Villino centrale – Luiss

    Un percorso intensivo e interamente finanziato

    Il programma, erogato in lingua inglese, è aperto a un massimo di 20 partecipanti tra laureati e laureandi (triennali o magistrali), selezionati in base al curriculum, alla motivazione e, se necessario, a un colloquio individuale. Tutte le spese – incluse formazione, alloggio e tirocinio – sono totalmente coperte dal Consorzio Italia del Vino, a testimonianza dell’impegno concreto delle aziende aderenti nel formare le nuove professionalità del settore.

    “Vogliamo contribuire a far crescere competenze strategiche e visione internazionale, indispensabili per affrontare le sfide dell’industria del vino di oggi e di domani”, spiega Roberta Corrà, presidente del Consorzio.

    Roberta Corrà – Presidente Consorzio Italia del vino

    Formazione, tirocinio, project work

    Il programma si articola in tre fasi distribuite su circa nove mesi:

    Formazione in aula (settembre–dicembre 2025), presso la sede Luiss Business School di Villa Blanc, con 37 giornate full immersion dedicate a economia del vino, marketing, export, sostenibilità, digitalizzazione e leadership.

    Tirocinio curriculare (gennaio–marzo 2026) in una delle aziende del Consorzio, per mettere subito in pratica quanto appreso.

    Project work finale, da presentare alla Commissione in occasione del Graduation Day ad aprile 2026.

    Villa Blanc – Luiss

    A chi completerà con successo il percorso verrà rilasciato un attestato ufficiale della Luiss Business School. I profili più promettenti potranno ricevere un’offerta di lavoro a tempo determinato da una delle aziende partner.

    Consorzio Italia del Vino​Il Consorzio raggruppa 23 prestigiose realtà leader del vino italiano, con un fatturato complessivo che supera il miliardo e mezzo di euro e una quota export pari a circa il 15% dell’export nazionale di settore. Dal 2009 lavora sui mercati internazionali con lo scopo di incrementare la conoscenza e la cultura del vino italiano, di aumentarne la diffusione nel mondo e di sviluppare la conoscenza complessiva dell’Italian lifestyle. ​​Le 23 realtà consorziate operano in 17 regioni vinicole italiane, coprendo una proprietà complessiva di 15mila ettari vitati e muovendo una forza lavoro totale di oltre 3.500 unità dirette. Sono: Angelini Estates, Banfi, Bisol, Cà Maiol, Collis Heritage, Di Majo Norante, Diesel Farm, Drei Donà, Duca di Salaparuta, Ferrari F.lli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Gruppo Mezzacorona, Le Monde, Librandi Antonio e Nicodemo, Lunae Bosoni, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Mesa, Herita Marzotto Wine Estates, Tenimenti Leone, Terre de La Custodia, Torrevento e Zonin1821.

    Luiss Business School​Fondata nel 1987 come Scuola di management dell’Università Luiss, prende il naming di Luiss Business School nel 2006 e dal 2017 ha sede nella prestigiosa cornice di Villa Blanc a Roma. ​ Nel panorama nazionale ha acquisito una posizione di indiscussa leadership nell’higher education, con focus sullo sviluppo delle competenze manageriali. Grazie agli accreditamenti internazionali ottenuti – AACSB, EQUIS e AMBA – si posiziona nell’élite mondiale delle business school e, attraverso il modello multi-hub, persegue una strategia che consente di arricchire l’esperienza formativa con programmi erogati in diverse sedi, sia in Italia (Roma, Milano, Belluno), sia all’estero (Amsterdam, Dubai).​La Faculty rappresenta uno dei fattori distintivi della Luiss Business School grazie alla sua capacità di implementare il modello educativo, rafforzare i legami con il mondo aziendale e aumentare il livello di internazionalizzazione della Scuola.​L’offerta formativa comprende: MBA, Master, Executive Programmes, Programmi Custom e Consulenza, Digital Programmes. LEGGI TUTTO

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    Vini d’Abbazia 2025: l’eredità del vino monastico si racconta a Fossanova

    Dal 6 all’8 giugno l’Abbazia di Fossanova, nel comune di Priverno, tornerà a essere teatro di un incontro raro tra spiritualità, cultura e vino. Giunta alla sua quarta edizione, la manifestazione Vini d’Abbazia si conferma come un appuntamento unico nel panorama nazionale, capace di mettere in dialogo la tradizione enologica custodita nei monasteri con le nuove sensibilità del pubblico contemporaneo.

    L’iniziativa è nata da un’idea di Rocco Tolfa, giornalista, autore e appassionato divulgatore delle culture del vino, che ha saputo costruire attorno al concetto di “vino d’abbazia” un racconto corale e identitario. Tolfa è anche curatore del programma culturale, affiancato da un comitato scientifico e da un gruppo di lavoro che coinvolge giornalisti, sommelier, storici e professionisti del settore.

    Rocco Tolfa, Giancarlo Righini, Giovanni Acampora e Massimiliano Raffa

    Protagonisti d’eccezione da tutta Europa

    Trai partecipanti alla quarta edizione di Vini d’Abbazia figurano Abbazia di Novacella, Abbazia di Praglia, Abbazia di Santa Maria di Propezzano, Abbazia di Busco – Liasora, Arnaldo Caprai – Viticoltore in Montefalco, Badia a Passignano – Marchesi Antinori, Cantina dei Monaci, Cascina del Monastero – Opera Pia Barolo, Castello di Magione, Abbazia del Goleto – Feudi di San Gregorio, Monastero dei Frati Bianchi di Fivizzano, Monastero di Bose Fraternità di Assisi San Masseo, Monastero dei Santi Gervasio e Protasio, Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, Cantina Convento Muri-Gries, Abbazia di Rosazzo – Livio Felluga, San Francesco della Vigna, Abbazia di Santa Maria della Matina, Convento dell’Annunciata di Rovato – Bellavista, Monastero di Santo Stefano Belbo – Beppe Marino, Tenuta Santa Cecilia Croara, Monastero delle Suore Trappiste di Vitorchiano e Monastero di Sabiona – Cantina Valle Isarco. A questi si aggiunge il Monastero di Alaverdi – Badagoni, cuore della cristianità ortodossa in Georgia, custode di una delle più antiche tradizioni vitivinicole del mondo.

    Abbazzia di Novacella

    A rappresentare la Rete delle Abbazie Francesi Les Vins d’Abbayes: Abbaye de Cîteaux – Borgogna, Abbaye de Fontfroide – Linguadoca-Rossiglione, Abbaye de Lérins – Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Abbaye de Morgeot – Borgogna, Abbaye de Valmagne – Linguadoca-Rossiglione, Abbaye des Monges – Linguadoca-Rossiglione, Abbaye du Barroux – Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Abbaye Notre-Dame de Fidélité de Jouques – Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Abbaye de Vallières – Valle della Loira, Abbaye de Villers – Vallonia, Belgio, Cellier aux Moines – Champagne-Ardenne, Château de la Tour – Clos de Vougeot – Borgogna, Château des Antonins – Bordeaux, Chartreuse de Valbonne – Rodano-Alpi, Domaine de l’Abbaye du Petit Quincy – Borgogna, Domaine de Bon Augure – Abbaye de Joncels – Linguadoca-Rossiglione e Domaine des Palais – Alvernia-Rodano-Alpi.

    Completano il quadro i consorzi e le realtà territoriali del Lazio:  la Strada del Vino della provincia di Latina, la Strada del Vino del Cesanese, il Consorzio Cori DOC, il Consorzio Cesanese del Piglio DOCG e il Consorzio del Cabernet di Atina DOC.

    Un viaggio tra fede, gusto e racconto del territorio

    Vini d’Abbazia si inserisce quest’anno nel progetto regionale “Le Vie del Giubileo”, promosso da Regione Lazio e ARSIAL in vista dell’Anno Santo 2025. L’iniziativa intende valorizzare i luoghi della spiritualità attraverso percorsi di accoglienza e promozione agroalimentare, con l’obiettivo di far emergere un Lazio autentico, ricco di storie e di sapori.

    In quest’ottica, l’Abbazia di Fossanova si fa nodo di una rete che unisce cultura, imprese e istituzioni, con il vino come simbolo di coesione e di appartenenza.

    Degustazioni, incontri e masterclass

    Il programma, già disponibile online, si sviluppa su tre giornate con un calendario ricco di appuntamenti aperti al pubblico. Le degustazioni, attive ogni giorno dalle 16.30 alle 22.00, saranno accompagnate dal Villaggio Food&Wine, con proposte gastronomiche del territorio.

    Tra gli appuntamenti più attesi, sei masterclass tematiche guidate da voci autorevoli del mondo del vino come Andrea Amadei, Chiara Giovoni, Cristina Mercuri, Chiara Giorleo, Manuela Zennaro e Helmuth Köcher. Nel Refettorio dell’Abbazia e nell’Infermeria del Borgo si alterneranno inoltre incontri e talk su identità, spiritualità, paesaggio e nuove forme di racconto enoturistico.

    Venerdì l’apertura sarà affidata al convegno “Custodi della vite: i monaci e la cultura del vino”, condotto da Marcello Masi, mentre sabato si discuterà di Giubileo e turismo rigenerativo. Domenica spazio al punto di vista femminile nel vino, con il talk “Radici antiche e idee innovative: il vino secondo le donne”, che vedrà protagoniste imprenditrici e professioniste del settore.

    Un modello di sinergia territoriale

    Vini d’Abbazia è frutto di un lavoro corale che coinvolge enti pubblici, associazioni di categoria, realtà imprenditoriali e operatori culturali. Tra i promotori figurano Regione Lazio, ARSIAL, Camera di Commercio Frosinone-Latina e Comune di Priverno, con l’organizzazione affidata alla Strada del Vino, dell’Olio e dei Sapori della provincia di Latina, Taste Roots, UpWell Development Consulting e Associazione Polygonal.

    “L’Abbazia di Fossanova – ha dichiarato l’Assessore regionale Giancarlo Righini – è il luogo ideale per testimoniare il valore di questi vini, frutto di un sapere antico, che oggi torna protagonista con qualità e passione”.

    Un’occasione da vivere con lentezza

    Più che un evento, Vini d’Abbazia si propone come un’esperienza. Tra antiche architetture, storie di spiritualità e vini che parlano di memoria e dedizione, la manifestazione invita a rallentare, a ritrovare il senso del tempo e del gusto, a lasciarsi guidare dalla curiosità.

    Nel cuore del basso Lazio, un’occasione per scoprire che il vino non è solo prodotto, ma racconto: di luoghi, di comunità e di un sapere che, ancora oggi, continua a fermentare.

    Ulteriori approfondimenti su https://vinidabbazia.com/ e https://www.smstudiopr.it/it/news/dettagli/dal-6-all8-giugno-torna-vini-dabbazia-la-4edizione-dellevento-che-celebra-la-tradizione-enologi.html LEGGI TUTTO

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    VinoVip sbarca a Forte dei Marmi: due giorni tra grandi vini e nuove visioni dell’enologia italiana

    L’8 e 9 giugno 2025, Forte dei Marmi si trasforma in una raffinata vetrina del vino italiano con la nuova edizione di VinoVip al Forte, l’evento firmato Civiltà del bere che porta sulla costa versiliese i nomi più autorevoli del panorama enologico nazionale. Un’occasione per incontrare produttori, assaggiare etichette d’eccellenza e riflettere sul futuro del settore, il tutto in uno dei contesti balneari più esclusivi del Paese.

    Dopo il successo delle edizioni 2018 e 2023, VinoVip torna nella versione “marittima” della celebre manifestazione biennale di Cortina d’Ampezzo, mantenendo intatta la formula che l’ha resa un punto di riferimento: alta qualità, confronto aperto e un parterre d’eccezione. La sede sarà ancora una volta Villa Bertelli, nel cuore di Forte dei Marmi, con il patrocinio del Comune.

    Il programma si apre domenica 8 giugno alle ore 15 con una conferenza di Aldo Fiordelli, giornalista e senior editor di James Suckling, che guiderà una riflessione sui fine wines bianchi a livello internazionale. Segue alle 16.30 una degustazione dedicata ai migliori bianchi italiani, protagonisti di una delle sfide più interessanti dell’enologia contemporanea.

    Lunedì 9 giugno, alle 10, spazio al consueto talk-show VinoVip, intitolato quest’anno “Il mondo del vino raccontato da chi lo farà”: una tavola rotonda con giovani voci del settore chiamate a immaginare l’evoluzione del comparto. Al termine, verrà assegnato il Premio Pino Khail per la valorizzazione del vino italiano, riconoscimento già attribuito a figure di primo piano come Piero Antinori, Chiara Lungarotti e Marina Cvetic.

    A chiudere l’evento, dalle 17 alle 21, il Grand Tasting con i Protagonisti di VinoVip al Forte 2025: un banco d’assaggio con le aziende che hanno segnato la storia dell’enologia italiana. Una vera e propria full immersion tra eccellenze consolidate e nuove sfide da scoprire calice alla mano.

    Il direttore di Civiltà del bere, Alessandro Torcoli, sottolinea come Forte dei Marmi rappresenti “l’alternativa perfetta a Cortina”, per affinità di stile, eleganza e respiro internazionale. «VinoVip è da sempre anche un laboratorio di idee per il vino italiano: quest’anno il focus sarà sui bianchi di prestigio e sulla visione dei giovani», ha dichiarato.

    VinoVip al Forte nasce da un’idea di Civiltà del bere ed è coordinato dall’editore e direttore della rivista Alessandro Torcoli, affiancato dal comunicatore Gianni Mercatali e dal giornalista e critico enogastronomico Aldo Fiordelli. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Forte dei Marmi, il cui sindaco Bruno Murzi ha accolto con entusiasmo la proposta, evidenziando come la città, con ben quattro ristoranti stellati in soli nove chilometri quadrati, rappresenti un’eccellenza gastronomica perfettamente in linea con lo spirito della manifestazione.

    A VinoVip al Forte, saranno presenti alcune tra le aziende più blasonate d’Italia, di seguito la lista, l’elenco aggiornato in tempo reale su vinovipalforte.it.

    Andreola, Marchesi Antinori, Argiolas, Berlucchi Franciacorta, Nicola Biasi (b), Bortolomiol, Broglia (b), Le Caniette, Casadei, Cavazza, Colle Bereto, Il Colombaio di Santachiara, Livio Felluga (b), Félsina, Tenute Folonari, Fontanafredda, Fonzone, Gabe, Herita Marzotto Wine Estates, Cantine Lunae, Le Manzane, Masciarelli, Masi Agricola, Mezzacorona, Nino Franco, Pasqua Vini, Pio Cesare, Poggio al Tesoro, Quintodecimo, San Michele Appiano (b), Sartori di Verona, Surrau (b), St. Roch (b), Torre Rosazza (b), Vite Colte, Umani Ronchi, Velenosi, Venica&Venica (b), Vigneti La Selvanella, Zorzettig.

    (b): l’azienda partecipa solo alla degustazione “I fine wines bianchi italiani”.

    L’evento è aperto ai professionisti e al pubblico. Biglietti disponibili su vinovipalforte.it

    Per ulteriori informazioni e accrediti stampa:

    Anna Rainoldi eventi@civiltadelbere.com – 02 76110303

    photo Marco Cremonesi LEGGI TUTTO

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    Barbera d’Asti, un marchio collettivo per rafforzare l’identità europea e internazionale

    Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha ottenuto dall’Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) la registrazione ufficiale del marchio collettivo “Barbera d’Asti” (n. 018956876), un traguardo significativo che rafforza la tutela e la valorizzazione della denominazione nell’Unione Europea. La data di registrazione è il 18 aprile 2025.

    «Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato», afferma Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio. «Il marchio collettivo rappresenta un passo avanti nella difesa dell’identità del nostro vino e nella promozione del territorio. È uno strumento che tutela i produttori, accresce la riconoscibilità della Barbera d’Asti e contribuisce a consolidarne il posizionamento sui mercati internazionali». È già in corso il lavoro per estendere la protezione del marchio anche oltre i confini europei.

    Vitaliano Maccarino

    Il nuovo marchio si affianca alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), offrendo una protezione aggiuntiva e uno strumento di promozione trasversale, pensato non solo per il mondo del vino ma anche per settori correlati come la ristorazione, l’ospitalità, l’organizzazione di eventi e la formazione.

    Il marchio è di proprietà del Consorzio, che ne garantirà l’impiego secondo un apposito regolamento. Questo documento stabilisce criteri rigorosi per l’utilizzo da parte delle aziende associate: dalla riproduzione del logo su etichette e materiali di comunicazione, al rispetto degli standard qualitativi, in linea con il Disciplinare di produzione. Il logo identificativo, concepito per essere riconoscibile in ambito europeo e internazionale, reca l’impronta digitale a simboleggiare autenticità e senso di appartenenza.

    «La Barbera è il cuore della nostra viticoltura – sottolinea ancora Maccario – ed è anche il punto di contatto tra individualità produttive e visione condivisa. Il logo sintetizza questa idea: un segno distintivo che racconta la qualità del vino e la forza della nostra comunità».

    La registrazione del marchio collettivo, seguita dallo Studio Legale Merlo di Asti in qualità di mandatario presso l’EUIPO, segna un passaggio strategico per tutte le realtà che fanno capo al Consorzio. Un riconoscimento che punta a generare valore lungo tutta la filiera, dal vignaiolo al consumatore finale.

    Il 2025 si conferma così un anno di grande dinamismo per il Consorzio, che prosegue il suo impegno nella valorizzazione delle denominazioni tutelate e nella costruzione di un’identità contemporanea del vino piemontese, capace di coniugare eccellenza produttiva e visione collettiva.

    Il Consorzio Barbera D’Asti e Vini Monferrato

    Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fondato nel 1946, ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Attualmente il Consorzio conta più di 421 aziende associate e 13 denominazione tutelate  LEGGI TUTTO

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    Vernaccia di San Gimignano Regina Ribelle: torna il Wine Fest

    Dopo il successo delle edizioni precedenti – l’ultima, nel 2024, ha superato i 1.000 visitatori – il festival torna ad animare il centro storico della città con degustazioni, masterclass, laboratori e intrattenimento.

    Organizzato dal Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano insieme al Comune, il Wine Fest rappresenta un’occasione unica per scoprire e assaporare il grande bianco di Toscana nei luoghi in cui è nato e ha saputo crescere, attraversando i secoli.

    Il programma si articola su due giornate: protagonisti saranno i produttori della Denominazione, presenti agli stand per raccontare la propria Vernaccia, ma anche masterclass, wine tasting, laboratori di abbinamento con eccellenze toscane come Prosciutto Toscano DOP, Finocchiona IGP e Pecorino Toscano DOP. La festa proseguirà con appuntamenti di musica e dj-set nella splendida cornice della Rocca di Montestaffoli, senza dimenticare attività dedicate anche ai più piccoli.

    Domenica 18 maggio si terrà inoltre la finale del concorso “Miglior Sommelier AIS Toscana 2025”, frutto della rinnovata collaborazione tra il Wine Fest e AIS Toscana.

    “L’idea di creare un evento aperto al pubblico per promuovere la nostra Regina Bianca è nata come una scommessa,” spiega Irina Strozzi, Presidente del Consorzio. “Oggi siamo orgogliosi di vedere come questa manifestazione stia contribuendo a consolidare e rinnovare l’immagine della Vernaccia di San Gimignano.”

    Come da tradizione, il Wine Fest sarà preceduto da due giornate – il 15 e 16 maggio – dedicate alla stampa di settore italiana e internazionale. I giornalisti potranno degustare in anteprima le nuove annate di Vernaccia al Museo De Grada e visitare alcune aziende del territorio attraverso un press tour dedicato.

    PROGRAMMA:Sabato 17 Maggio11:00-19:00 Banchi di assaggio nel Centro Storico di San GimignanoIncontri con i produttori della Vernaccia di San Gimignano DOCGPiazza della Cisterna e Piazza del Duomo11:00-17:30 Accesso libero al percorso museale de “La Vernaccia di San Gimignano Wine Experience”Rocca di Montestaffoli12:00 Masterclass: La Vernaccia di San Gimignano incontra le altre eccellenze toscaneCon il Prosciutto Toscano DOP, la Finocchiona IGP e il Pecorino Toscano DOPPiazza delle Erbe14:00 Masterclass: La Vernaccia di San Gimignano incontra il Bistrot MagninoPiazza delle Erbe16:00 Masterclass: La Vernaccia di San Gimignano incontra l’Osteria San GiovanniPiazza delle Erbe18:00 Masterclass: La Vernaccia di San Gimignano incontra il ristorante FuoriluogoPiazza delle Erbe20:00-24:00 Dj-setMusica, Food, degustazione di Vernaccia di San Gimignano DOCG e special drinks firmati “Il Gingegnere”Cassero della Rocca di Montestaffoli Domenica 18 Maggio11:00-18:00 Banchi di assaggio nel Centro Storico di San GimignanoIncontri con i produttori della Vernaccia di San Gimignano DOCGPiazza della Cisterna e Piazza del Duomo10:00-11:30 Prove di esame AIS per “Miglior Sommelier della Toscana 2025”Accesso riservato ai partecipanti iscritti all’esame presso La Vernaccia di San Gimignano Wine ExperienceRocca di Montestaffoli11:00 Masterclass: Ilaria Lorini presenta le nuove annate della Vernaccia di San GimignanoPresentazione di 6 etichette di Vernaccia di San Gimignano. A cura di Ilaria Lorini – Miglior Sommelier Toscana AIS 2024Piazza delle Erbe 13:00-17:30 Accesso libero al percorso museale de “La Vernaccia di San Gimignano Wine Experience”Rocca di Montestaffoli14:30 Masterclass: Vernaccia di San Gimignano Ritorno al FuturoTalk Show con degustazione – Presentazione di 6 etichette premiate nelle ultime 6 edizioni della Guida Vitae AIS.Interverranno: Cristiano Cini – Presidente AIS Toscana, Roberto Bellini, Valentino Tesi – brand ambassador Vernaccia di San GimignanoPiazza delle Erbe16:00 Finale “Miglior Sommelier della Toscana 2025”Conclusione dell’esame AIS di DegustazioneLoggia del Comune17:30 Premiazione AIS  “Miglior Sommelier della Toscana 2025” e chiusura eventoCerimonia di consegna premi e saluti istituzionaliLoggia del Comune LEGGI TUTTO

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    Un passaggio storico per il Cirò: verso la DOCG

    Un obiettivo atteso e costruito con determinazione sta per diventare realtà: con la pubblicazione del nuovo disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il Cirò Rosso Riserva si avvia a ottenere il riconoscimento come Cirò Classico DOCG. Si apre così una nuova fase per la denominazione più rappresentativa della viticoltura calabrese, che vede consolidato il suo valore nel panorama nazionale e internazionale. In assenza di opposizioni nei prossimi 90 giorni, il passaggio a DOCG sarà ufficialmente ratificato.

    Questo traguardo è il risultato di un percorso avviato nel 2019 e portato avanti dal Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, che ha completato l’intero iter burocratico fino al vaglio della Commissione europea. Il riconoscimento DOCG non solo certifica la qualità del vino, ma sancisce anche l’importanza storica, culturale e territoriale dell’area di produzione, che comprende i comuni di Cirò e Cirò Marina, in provincia di Crotone.

    In questo territorio unico, che si estende dalle colline costiere alle prime pendici della Sila, il vitigno Gaglioppo trova la sua espressione più autentica. “Questo risultato è il frutto di un lavoro collettivo che ha coinvolto produttori, tecnici, istituzioni e l’intero comparto vitivinicolo locale” dichiara Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio. “Abbiamo sempre creduto che il Cirò Rosso Riserva avesse le caratteristiche per affermarsi come riferimento di eccellenza. Con la denominazione ‘Cirò Classico DOCG’ intendiamo rafforzarne il posizionamento e comunicarne l’identità con ancora maggiore incisività”.

    Il Cirò Classico DOCG si distingue per il colore rosso rubino con riflessi granati e per un bouquet aromatico intenso e stratificato, caratterizzato da note di frutta rossa e spezie. Al palato si presenta strutturato e armonico, con un’evoluzione che ne accentua la morbidezza e la complessità nel tempo. Questo equilibrio sensoriale è il risultato della perfetta sinergia tra vitigno e terroir: il Gaglioppo, coltivato da secoli nell’area cirotana, beneficia di suoli sedimentari ricchi di minerali e di un microclima unico, influenzato dal mare Ionio a est e dalle alture silane a ovest.

    L’area di produzione si estende su circa 9.000 ettari, in un paesaggio che alterna terrazze fluviali, dolci colline e rilievi sabbiosi o conglomeratici. Le forti escursioni termiche, la concentrazione delle piogge nei mesi autunnali e le estati siccitose contribuiscono a una maturazione equilibrata delle uve, conferendo al vino carattere e personalità.

    Con l’affermazione del Cirò Classico DOCG, la Calabria del vino compie un passo significativo verso la valorizzazione della propria identità vitivinicola, fondata su vitigni autoctoni, sul legame con il territorio e sul lavoro di una comunità coesa. Oltre 300 viticoltori e 71 cantine danno vita a questa denominazione, che oggi guarda al futuro con nuovo slancio e prospettive sempre più ambiziose. LEGGI TUTTO

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    Nuovo corso per il Consorzio Tutela Vini Collio: Luca Raccaro alla presidenza

    L’Assemblea dei Soci del Consorzio Tutela Vini Collio, riunitasi il 28 marzo con la partecipazione del 73% della rappresentanza sociale, ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione, eleggendo tredici membri e approvando i bilanci consuntivo 2024 e preventivo 2025.

    Il nuovo CDA, insediatosi ufficialmente il 1° aprile, ha designato alla presidenza Luca Raccaro, affiancato dai vicepresidenti Karin Princic e Paolo Corso. Raccaro, viticoltore e titolare con il fratello dell’azienda di famiglia, è il più giovane presidente nella storia del Consorzio, portando una visione contemporanea alla guida della Denominazione.

    Paolo Corso – Karin Princic – Luca Raccaro

    “Sono onorato di questo incarico e riconoscente verso chi ha riposto fiducia in me – ha dichiarato Raccaro –. Il nostro impegno sarà volto a rafforzare l’unità della Denominazione, valorizzare la qualità delle produzioni e promuovere la sostenibilità. Un primo importante appuntamento sarà l’evento istituzionale di ottobre dedicato al Friulano, un’occasione per raccontare il nostro territorio attraverso una delle sue varietà più rappresentative.”

    A comporre il nuovo Consiglio di Amministrazione sono:

    Paolo Corso – Tenuta Borgo Conventi

    Riccardo Marcuzzi – Soc. Agr. Colsoreli

    Luca Raccaro – Raccaro Soc. Agricola

    David Buzzinelli – Carlo di Pradis

    Matteo Livon – Livon S.S.

    Alessandro Pascolo – Vini Pascolo

    Fabjan Korsic – Korsic Wines S.a.S.S.

    Saša Radikon – Radikon S.S.

    Matej Figelj – Soc. Agr. Fiegl

    Karin Princic – Colle Duga

    Jannis Paraschos – Soc. Agr. Paraschos

    Michele Tomba – Bolzicco Fausta

    Tamara Podversic – Podversic Damijan S.a.s.

    Il nuovo Consiglio di Amministrazione

    L’Assemblea ha inoltre approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo Erga Omnes 2024, il Bilancio preventivo 2025 e il rinnovo dell’incarico al Sindaco Unico, Alessandro Caprara.

    Nel passaggio di testimone, il presidente uscente David Buzzinelli ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti: “Abbiamo portato avanti progetti di grande rilievo, tra cui l’inserimento a Disciplinare dei vini ottenuti con macerazione e l’avvio del percorso per un nuovo vino prodotto esclusivamente da varietà tradizionali. Sul fronte della visibilità, la campagna promozionale ha consolidato la presenza del Collio sui mercati, mentre il 60° anniversario ha rafforzato il legame con il territorio.” Il Bilancio 2024 ha destinato quasi il 60% dei costi alla promozione, con un significativo aumento degli investimenti per la valorizzazione della Denominazione.

    Luca Raccaro

    Anche la direttrice del Consorzio, Lavinia Zamaro, ha sottolineato l’importanza dell’ultimo anno: “Il 2024 è stato un periodo di forte crescita, grazie alle celebrazioni del 60° anniversario e alle attività promozionali svolte a livello internazionale, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. L’intenso lavoro di incoming con operatori e stampa ha rafforzato l’identità del Collio e proiettato la nostra eccellenza verso il futuro.”

    Il Consorzio Collio in numeri

    Fondato nel 1964, il Consorzio Tutela Vini Collio rappresenta circa 270 produttori e tutela 1.300 ettari di vigneti DOC, distribuiti tra i comuni di Capriva del Friuli, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e San Lorenzo Isontino. Il territorio è noto per la produzione di vini bianchi di alta qualità, espressione autentica di vitigni autoctoni come Ribolla Gialla, Friulano e Picolit, oltre a varietà internazionali. Il Collio Bianco, assemblaggio libero di tutte le uve ammesse a disciplinare, rappresenta l’essenza della Denominazione.

    Il Consorzio è attivo nella promozione internazionale, con una presenza consolidata in Europa, Stati Uniti e Asia, e nella sostenibilità ambientale, attraverso progetti di ricerca, tracciabilità e tutela della biodiversità. Dal 2021 è operatore associato per la certificazione SQNPI e partecipa alle principali fiere del settore, sostenendo la crescita e la riconoscibilità del Collio nel panorama enologico mondiale. LEGGI TUTTO