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    Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2025

    Sebbene il periodo sia poco significativo, nel primo trimestre le esportazioni di spumante si sono quasi fermate (+1%), facendo venir meno la spinta che negli ultimi anni avevano dato al nostro export di vino. Il periodo si è caratterizzato per forti oscillazioni tra i diversi mercati, con dati fortissimi per USA, Svizzera e Francia, compensati dal crollo della Russia (-59%), in misura minore, della Germania (-19%). Come dicevo sopra, il primo trimestre è un periodo anomalo, normalmente soltanto il 20% dell’anno, ma occorrerà capire che cosa succede nel mercato americano, visto che per il momento l’andamento non positivo delle esportazioni deriva più da una “normalizzazione” delle spedizioni in Russia che non da una crisi vera. Tra le categorie, resta positivo il Prosecco, calano tutti le altre tipologie.

    Tabelle complete, ulteriori grafici e commento dettagliato nel resto del post.

    Le esportazioni di spumante in marzo sono calate del 6% a 173 milioni di euro, portando quindi il primo trimestre a chiudere a 496 milioni, +1%. Il dato è essenzialmente allineato per quanto riguarda volumi (-1%) e prezzi (+1%).
    Dal punto di vista delle categorie, il Prosecco continua a crescere, +5% a 387 milioni nel trimestre (stabile in marzo), mentre sono molto negativi i dati dell’Asti (-21% a 25 milioni) chiaramente influenzato dalla sovraesposizione a Russia e Lettonia. Gli spumanti DOP e tutti gli altri spumanti sono in calo del 9-10% nel primo trimestre.
    Dal punto di vista dei mercati gli USA sono cresciuti del 6% anche in marzo e il trimestre si è chiuso con un incremento del 21% a 144 milioni di euro. Il Regno Unito è stabile a 77 milioni (la metà degli USA… prima del Covid erano sul medesimo livello…), la Germania cala del 19% a 29 milioni e teoricamente sarebbe superata dalla Francia, +13% a 31 milioni, anche se tirare delle conclusioni sul primo trimestre è molto prematuro (la Germania è ancora avanti sugli ultimi 12 mesi). Sono invece più che dimezzate le esportazioni verso la Russia, 16 milioni, mentre è stabile il Belgio a 24 milioni e la Svizzera recupera (+17%) a 18 milioni dopo un anno negativo.
    Nel segmento del Prosecco, le esportazioni verso gli USA sono ancora più forti, +32% a 132 milioni di euro, ed è ancora più forte il crollo russo, -65%. Curiosamente sono invece negativi i dati dei nostri spumanti DOP in USA, -23%, compensati da una forte crescita nel mercato svizzero. Vedremo se questi trend si stabilizzeranno.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2025

    Sebbene il periodo sia poco significativo, nel primo trimestre le esportazioni di spumante si sono quasi fermate (+1%), facendo venir meno la spinta che negli ultimi anni avevano dato al nostro export di vino. Il periodo si è caratterizzato per forti oscillazioni tra i diversi mercati, con dati fortissimi per USA, Svizzera e Francia, compensati dal crollo della Russia (-59%), in misura minore, della Germania (-19%). Come dicevo sopra, il primo trimestre è un periodo anomalo, normalmente soltanto il 20% dell’anno, ma occorrerà capire che cosa succede nel mercato americano, visto che per il momento l’andamento non positivo delle esportazioni deriva più da una “normalizzazione” delle spedizioni in Russia che non da una crisi vera. Tra le categorie, resta positivo il Prosecco, calano tutti le altre tipologie.

    Tabelle complete, ulteriori grafici e commento dettagliato nel resto del post.

    Le esportazioni di spumante in marzo sono calate del 6% a 173 milioni di euro, portando quindi il primo trimestre a chiudere a 496 milioni, +1%. Il dato è essenzialmente allineato per quanto riguarda volumi (-1%) e prezzi (+1%).
    Dal punto di vista delle categorie, il Prosecco continua a crescere, +5% a 387 milioni nel trimestre (stabile in marzo), mentre sono molto negativi i dati dell’Asti (-21% a 25 milioni) chiaramente influenzato dalla sovraesposizione a Russia e Lettonia. Gli spumanti DOP e tutti gli altri spumanti sono in calo del 9-10% nel primo trimestre.
    Dal punto di vista dei mercati gli USA sono cresciuti del 6% anche in marzo e il trimestre si è chiuso con un incremento del 21% a 144 milioni di euro. Il Regno Unito è stabile a 77 milioni (la metà degli USA… prima del Covid erano sul medesimo livello…), la Germania cala del 19% a 29 milioni e teoricamente sarebbe superata dalla Francia, +13% a 31 milioni, anche se tirare delle conclusioni sul primo trimestre è molto prematuro (la Germania è ancora avanti sugli ultimi 12 mesi). Sono invece più che dimezzate le esportazioni verso la Russia, 16 milioni, mentre è stabile il Belgio a 24 milioni e la Svizzera recupera (+17%) a 18 milioni dopo un anno negativo.
    Nel segmento del Prosecco, le esportazioni verso gli USA sono ancora più forti, +32% a 132 milioni di euro, ed è ancora più forte il crollo russo, -65%. Curiosamente sono invece negativi i dati dei nostri spumanti DOP in USA, -23%, compensati da una forte crescita nel mercato svizzero. Vedremo se questi trend si stabilizzeranno.

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento primo trimestre 2025

    La frenata delle esportazioni di marzo (-4%) ha riportato il dato sul primo trimestre quasi al livello dello scorso anno (+1%, 1.86 miliardi). La questione più scottante però è che quello che ci si attende essere il problema, ossia gli Stati Uniti per via delle tariffe, non ha praticamente niente a che fare con questi andamenti, anzi: il dato finale del primo trimestre è +13%. Il problema è la Russia, che abbiamo più volte sottolineato lo scorso anno essere stato uno dei principali fattori di crescita del nostro export e che ora sta letteralmente scomparendo; la tengo nelle tabelle giusto per evidenziarne l’apporto. Con questo mese siamo però alla vigilia della “turbolenza Trump” che come sapete è partita il 2 aprile.
    Bene passiamo a un’analisi più dettagliata sui dati trimestrali, ricordandovi che pubblicheremo anche un post relativo nello specifico agli spumanti.

    Le esportazioni italiane di vino calano in marzo del 4% a 665 milioni e determinano una chiusura del trimestre a 1.86 miliardi di euro, con un dato sui 12 mesi di 8.15 miliardi per un +4%.
    La frenata di marzo è evidente sia nei vini fermi in bottiglia (-5%) che nei vini spumanti (-6%), dato che trascina entrambe le categorie sul +1%.
    In generale, I primi 10 mercati del nostro vino sono stati sostanzialmente stabili, fatta eccezione per il -70% della Russia e il -17% del Giappone. Se guardiamo al trimestre, gli USA sono a +13% per 513 dopo un mese di marzo stabile, la Germania è a +2%, il Regno Unito cala dell’1%, il Canada cresce del 9% (ma anch’esso non cresce in marzo) e la Svizzera è a -1%. La Russia chiude il trimestre a 31 milioni, -63%.
    Nel segmento dei vini fermi in bottiglia in particolare un piccolo primo impatto negli USA si vede in marzo (-3%), anche se il saldo resta positivo a +10% sul trimestre (dati perfettamente sovrapponibili al Canada peraltro). Ci sono anche differenze tra Germania, che va meglio nei vini fermi (+6%) e molto peggio negli spumanti (-19%), e il Regno Unito, dove la performance è opposta, con i vini spumanti stabili e i vini fermi nel trimestre in calo del 3%.
    Gli spumanti saranno oggetto di un post dedicato con le specifiche categorie. A titolo generale, l’impatto della Russia è molto più marcato per l’importanza del dato. Dall’altra parte è anche più rilevante il dato del +21% degli USA.

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    Il valore della produzione di vino nel mondo – stima INDV 2024

    di Marco Baccaglio

    Come già sappiamo, il 2024 non è stato un anno positivo per il settore vinicolo mondiale. In questo post cerchiamo di mettere insieme volumi di produzione e valori unitari (delle esportazioni) per arrivare a una definizione del valore della produzione mondiale di vino. Nel 2024 entrambe le componenti hanno giocato a livello mondiale un ruolo negativo: volumi prodotti in discesa del 5%, valori di esportazione “puntuali” (noi qui usiamo una media triennale per smussare un po’ la volatilità) in calo del 9%.
    Come potete immediatamente vedere dal grafico qui sopra il 2024 è stato migliore per l’Italia e peggiore per la Francia, dopo un 2023 in cui i ruoli erano invertiti. La Francia resta secondo i nostri calcoli il dominatore assoluto del settore nel mondo, con un valore della produzione 2024 di 33 miliardi di euro (ai prezzi del produttore), circa il doppio dell’Italia che è intorno ai 16 miliardi. Detto questo, messi insieme Italia e Francia sono il 55-60% del valore della produzione mondiale di vino (56% nel 2024), il cui valore può essere stimato secondo questa metodologia in circa 88-89 miliardi di euro, il 6% in meno del dato 2023 di 94 miliardi (massimo storico).
    Passiamo a un’analisi più dettagliata con tutte le tabelle e i grafici.

    La nostra stima del valore della produzione mondiale di vino è determinata dalla somma puntuale dei dati delle singole nazioni, oltre a un “resto del mondo” basato sulla produzione mondiale residua e valorizzata al 30% in meno della media dei paesi rilevati (quindi intorno ai 250 euro per ettolitro).
    La tendenza generale è che i volumi produttivi calano, ma i valori della produzione continuano a salire grazie all’aumento dei prezzi (e della qualità del prodotto).
    I nostri dati indicano per la Francia nel 2024 un valore di 33 miliardi, -19% sul 2023, poi 16 miliardi per l’Italia, +21%, con entrambe le variazioni derivanti dall’oscillazione del volume prodotto. Il terzo produttore per valore sono gli USA (e non la Spagna), con circa 11 miliardi di euro (-11%), e poi viene la Spagna con 4.4 miliardi (+16%).
    I paesi ex USA del nuovo mondo, quindi Cile, Argentina, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda messi insieme rappresentano circa 10 miliardi di euro di valore, dato stabile rispetto all’evidenza del 2023, con una forte ripresa dell’Argentina e un calo marcato del Cile e della Nuova Zelanda.
    Dal punto di vista dei prezzi medi di esportazione che trovate sotto, noterete la forte volatilità del dato americano (in negativo nel 2024) e di quello Sud Africano (nel senso opposto), mentre dopo il picco eccezionale del 2023, il valore unitario delle esportazioni francesi è calato del 3%.

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    Danimarca – importazioni di vino, dati 2024

    La Danimarca continua a “rifocalizzarsi” sui vini dei principali paesi europei, come abbiamo visto già nel commento dello scorso anno. Nel 2024, nell’ambito di un import di vino stabile a 727 milioni di euro (con un cambio stabile), i vini di Italia Francia e Spagna salgono al 65% del totale (62% nel 2023, 55% pre Covid) mentre quelli del resto del mondo scendono al 35% (e all’interno di questo 35% circa un quarto è fatto dalla Germania e dal Portogallo). L’Italia si inserisce moderatamente in questo trend, ma sono soprattutto i vini spagnoli ad avere uno sviluppo positivo nel 2024. La buona notizia per le nostre esportazioni viene dai vini spumanti, che pur da livelli molto contenuti, sembrano finalmente prendere piede in Danimarca, con un incremento del 22% nel 2024 e del 19% annuo negli ultimi 5 anni e volumi che hanno superato quelli degli spumanti francesi per la prima volta.
    Passiamo a un commento più in dettaglio dei numeri,, ricordandovi che i dati in formato testo sono disponibili nella sezione Solonumeri.

    La Danimarca ha importato nel 2024 vino per 727 milioni di euro, stabile sul 2023 e circa il12% sotto i livelli record toccati nel 2021-22. La Francia si conferma il primo fornitore, con 242 milioni e una leggera crescita rispetto al 2023 (+2,8%), ma ben sopra il dato del 2019 (+48%), seguita dal vino italiano che cresce dell’1.6% a 153 milioni ed è soltanto il 6% sopra il dato pre-Covid.
    Come sottolineavamo sopra va segnalata la buona performance della Spagna (+21% sul 2023), mentre gli Stati Uniti, pur restando il quarto fornitore, calano del 7% rispetto all’anno precedente. In forte calo Australia (-25%) e Cile (-19%).
    Nel segmento dei vini in bottiglia, che rappresenta circa il 70% del valore totale, il 2024 si chiude con 510 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al 2023 (-1%) ma ancora superiore ai livelli pre-pandemici (+8%). Anche per i vini in bottiglia, la Francia fa un po’ meglio dell’Italia con un incremento del 3% rispetto al nostro dato stabile. La Spagna cresce del 26% ma resta alla metà del livello dell’Italia.
    La categoria degli spumanti è quella in maggiore crescita, +4% anche nel 2024 e con un andamento di costante incremento, se ci dimentichiamo il dato molto anomalo del 2022. Le buone notizie per l’Italia sono qui, visto l’incremento del 22% a 20 milioni di euro per quanto la Francia resti molto lontana a 64 (+4%). Anche qui la Spagna è il paese in maggiore crescita, +30% a 10 milioni di euro.
    Uno sguardo finale ai volumi, che sono fermi a 1.92 milioni di ettolitri. Qui l’Italia mantiene il primo posto con 418mila ettolitri (stabile), seguita dalla Francia (309mila, -4%) e dalla Spagna (266mila +4%).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Belgio – importazioni di vino – aggiornamento 2024

    Nel 2024, il valore delle importazioni di vino del Belgio ha registrato una leggera flessione a 956 milioni di euro, in calo del 2% rispetto al 2023 e dell’1% rispetto alla media del periodo 2019-2024. I dati di UN Comtrade non sono sempre semplici da leggere, considerato che una parte non marginale del flusso di vino entrato in Belgio è passato dall’Olanda, che di fatto rappresenta il secondo esportatore dopo la Francia, seppur questo vino non sia prodotto localmente. L’Italia secondo questa fonte ha avuto un anno negativo, avendo registrato un calo del 14% a 107 milioni, che comunque la pone subito dietro l’Olanda. Passiamo a un breve commento dei dati.

    Le importazioni di vino in Belgio sono calate del 2% a 956 milioni di euro. Di questi, 611 milioni si riferiscono a vino fermo in bottiglia, -2% nel 2024, con la Francia a -3% per 326 milioni e l’Italia a -9% e 76 milioni. Ci sono poi circa 62 milioni di euro di vino sfuso, in calo però del 7%, dove la Francia è il principale operatore e, molto importanti, 282 milioni di vini spumanti, questi stabili rispetto al 2023 e rispetto alla media storica, dove dietro la Francia c’è la Spagna e non l’Italia.
    La Francia resta dunque il principale fornitore anche se in calo del -3% sul 2023 e -1% sulla media quinquennale,  per 522 milioni di euro, di cui 326 sono vino fermo in bottiglia e 170 sono spumanti (entrambe le categorie a -3%). Ad ogni modo la Francia si mantiene intorno al 55% del mercato vinicolo del vicino Belgio (essendo che non c’è una produzione rilevante in loco, almeno per ora).
    I Paesi Bassi sono in forte crescita, con un +21% rispetto al 2023 e +17% sulla media quinquennale. Il valore di 108 milioni di euro è triplicato nel giro di 10 anni. Come abbiamo detto, questo paese sta diventando sempre più rilevante come piattaforma logistica e di riesportazione di prodotti provenienti da altri paesi.
    L’Italia ha avuto un anno cattivo, anche se i numeri sono stati molto ballerini negli ultimi anni. Il calo del 14% del 2024 va letto anche con un occhio ai tre anni eccezionalmente positivi segnati dall’export italiano nel 2021-23. Il nostro problema in Belgio è lo scarso successo del nostro spumante, sopravanzato anche dal prodotto spagnolo (54 milioni di euro rispetto ai 30 dell’Italia).
    Concludiamo con il dato spagnolo, in crescita del 3% a 93 milioni di euro, di cui una parte molto significativa è relativa allo spumante (54 milioni come sottolineato poco sopra).

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    Svezia – importazioni di vino 2024

    Il mercato del vino svedese (che corrisponde alle importazioni) si mantiene su livelli all’incirca stabili in valore, con un costante declino dei volumi negli ultimi anni post covid. Nel 2024 sono stati importati vini per 758 milioni di euro, +2% sul 2023, ma come vedete dalla tabella e nei grafici (nel post) siamo tra i 730 e i 780 milioni dal 2020 a questa parte. Un andamento invece differente è quello dei volumi, che sono in costante calo negli ultimi anni: nel 2024 sono stati importati 1.9 milioni di ettolitri di vino, -3% sul 2023 con una tendenza a perdere circa il 2% annuo dal 2019 a questa parte. L’eccezione alla regola sono i vini spumanti, che crescono sia in valore che in volume (tra il 3% e il 5% annuo a seconda del dato che volete consultare, mediamente dal 2019 a questa parte) e che ovviamente vedono la Francia come leader indiscusso del mercato ma anche la Spagna sopravanzare l’Italia da ormai diversi anni a questa parte.
    Fatta questa breve premessa, l’analisi prosegue con dati e grafici de dettaglio, ricordandovi che i dati in formato testo sono disponibili nella sezione Solonumeri.

    La Svezia ha importato vini per 758 milioni di euro nel 2024, +1.6% su 2023 e +1.9% annuo sul 2019. Volendo neutralizzare l’effetto del cambio e riportare i dati in corone svedesi parleremmo di +1.1% e +3.5% rispettivamente. Nel 2025 è probabile che il cambio “lavori” in senso contrario, visto che la corona si sta rivalutando sull’euro (come ha già marginalmente fatto nel 2024).
    La Francia domina con il 32% del mercato, 244 milioni di euro e +3%. L’Italia perde terreno, con un calo del 4% nel 2024 per un valore di 166 milioni di euro e una quota di mercato del 22%. Noterete dalla tabella che la Danimarca sta diventando un “canale” di importazione di vino per la Svezia, cosa che riduce la nostra comprensione dell’origine del vino.
    In termini di volumi, le importazioni sono calate del 3% a 1.899 milioni di ettolitri. Di cui 0.9 milioni sono di vino fermo in bottiglia (+1%), 0.7 milioni sono di vino fermo sfuso (-9%) e 0.3 milioni sono di vino spumante (+3%).
    Le importazioni di vino fermo in bottiglia sono rimaste stabili a 431 milioni, con la Francia in calo dell’1% a 120 milioni e l’Italia in crescita del 2% a 110 milioni. Per il vino sfuso, le importazioni sono state 157 milioni, +2% (nonostante i calo dei volumi), con la Francia a 47 milioni (+21%) e l’Italia a 23 milioni (-23%).
    Per gli spumanti i dati sono positivi: +4% nel 2023 a 169 milioni, con la Francia a 78 milioni (+1.5%), la Spagna a 43 milioni (+10%) e l’Italia a 33 milioni (-5%).

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento febbraio 2025

    di Marco Baccaglio
    Le esportazioni italiane si mantengono in equilibrio in febbraio (613 milioni), con un dato stabile che però nasconde un forte squilibrio geografico: da una parte gli USA hanno continuato a farsi spedire vino (+22%) in anticipazione della potenziale (e reale) introduzione di maggiori dazi, tutto il resto del mercato messo insieme è calato con la Russia osservato speciale in negativo dopo esserlo stato in positivo l’anno scorso. Volendo fare un calcolo dell’andamento al netto di questi due mercati in forte oscillazione, potremmo calcolare in calo nel “mondo ex Russia e USA” del 2.5%, da 441 a 429 milioni di euro. Osservando le diverse categorie, potremmo dire che sono gli spumanti quelli dove l’impatto americano è più marcato (+43%), considerando anche la bassa stagionalità del periodo. Due considerazioni finali: primo, allargando lo sguardo ai 12 mesi, siamo a +4% per 8.2 miliardi, senza gli USA saremmo a +1.3% (5.98 miliardi), quindi direi non male visto il periodo. Secondo, curiosando a quello che succede in Francia, sui primi 2 mesi le loro esportazioni erano in calo dell’1% a 1572 milioni, mentre nel primo trimestre sono migliorati, chiudendo con un +2%, anche loro con un febbraio peggiore di gennaio ma un rimbalzo in marzo.
    Passiamo all’analisi dei dati in dettaglio con tutti i grafici e le tabelle.

    Nel mese di febbraio 2025, le esportazioni di vino sono stabili a 613 milioni di euro, che combinato con l’incremento del 7% di gennaio porta il saldo del bimestre a +4% rispetto al 2024. Il dato annualizzato (ultimi 12 mesi) tocca quota 8.2 miliardi di euro (+4%).
    I volumi sono invece già in calo. A febbraio sono stati esportati 1.63 milioni di ettolitri, -5%, il che porta il bimestre a 3.2 milioni di ettolitri, -2%. Ne consegue un incremento del prezzo medio di esportazione, che sale a 3,75 a febbraio (+6%) e 3,76 €/litro nel bimestre (+5%)
    Il dato di febbraio è influenzato dal calo della categoria dei vini sfusi (e mosti), che scende del 10%, compensato dall’incremento del 4% a 172 milioni di euro dei vini spumanti. Sono invece stabili le esportazioni dei vini imbottigliati a 407 milioni di euro.
    Come dicevamo nell’introduzione, forti divergenze tra i diversi mercati. Gli Stati Uniti a febbraio crescono del +22% (173 milioni), addirittura accelerando leggermente rispetto a gennaio. Il dato mensile americano è compensato evidentemente da tutto il resto. Se la Germania rimane stabile (90 milioni), il Regno Unito è in calo (56 milioni, -6%), così come la Francia e la Svezia, per quanto il dato più “eclatante” sia la marcia indietro della Russia che vedete già ben visibile sul dato annuale. In Febbraio la Russia cala del 60%, il dato annuo sugli ultimi 12 mesi indica 204 milioni, ancora +11% sui 12 mesi precedenti, ma si sono già persi 27 milioni dalla fine dell’anno scorso.

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