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    Corea – importazioni di vino – aggiornamento 2022

    Dopo aver passato gli anni del Covid completamente indenne, la Corea del Sud ha messo a segno nel 2021 e 2022 due anni eccezionali per lo sviluppo del consumo di vino, che ovviamente “parifichiamo” alle importazioni non essendo a conoscenza di alcuna produzione locale. Nel 2022, le importazioni sono aumentate del 16.6% passando da 473 a 552 milioni di euro. Se prendiamo la crescita sui 5 anni 2017-22 arriviamo addirittura al 24% annuo, quindi un fortissimo sviluppo come potete vedere dal grafico qui sopra. Complice la svalutazione del Wong, se prendiamo il dato in valuta locale arriviamo a un +26% per 806 miliardi di Wong. A questi dati corrisponde un volume riportato di circa 700mila ettolitri, il che implica un valore al litro esportato di quasi 8 euro, a dimostrazione di quanto sia orientato all’alta qualità il consumo di vino del paese. La Francia domina, soprattutto in valore, mentre il Cile è il primo esportatore in termini di volume. I dati dell’Italia sono positivi ma non come quelli del mercato. Passiamo a qualche dato aggiuntivo.

    La Francia come dicevamo è il primo fornitore di vino della Corea del Sud, con una quota di mercato del 35% nel 2022, in crescita rispetto agli anni scorsi. Francia ha registrato un aumento delle sue esportazioni del 26% a 193 milioni, molto coerente con la media annuale del periodo 2017-2022 (26%).
    Gli Stati Uniti sono il secondo fornitore, con una quota del 18%, poco più sopra dall’Italia, con una quota del 15%. Gli Stati Uniti hanno avuto una crescita delle loro esportazioni del 27.2%, passando da 77 a 97 milioni mentre per l’Italia l’andamento è stato decisamente meno positivo, +7% a 82 milioni, inferiore anche alla Francia che viaggi su valori più che doppi.
    Il Cile è stato il quarto fornitore a valore, con una quota del 11% per 62 milioni di euro, ma è rimasto stabile. Come dicevamo, il paese sudamericano mantiene la leadership nei volumi importati in Corea, con 143mila ettolitri, davanti alla Francia con 128mila e all’Italia con 122mila.
    Sotto il Cile, va rilevata la performance leggermente negativa dei vini spagnoli (-2%, pur rimanendo su un sentiero di crescita importante nel quinquennio, come del resto per tutti gli esportatori nel paese) mentre stanno crescendo di oltre il 10% anche i vini australiani e neozelandesi, pur su valori molto limitati.

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    Argentina – esportazioni di vino – aggiornamento 2022

    Le esportazioni di vino Argentine sono cresciute del 10% a 773 milioni di euro nel 2022, che corrispondono a 131 miliardi di peso argentini. Considerando la forte svalutazione della valuta locale, l’incremento “lato argentino” è del 37%. Il dato beneficia di un andamento generalmente positivo nella maggior parte dei mercati chiave per il paese sudamericano, a partire dal recupero in USA (tornato al livello pre-covid) e con l’eccezione del mercato inglese, dove dopo due anni molto positivi si registra una flessione. Una menzione particolare va fatta ai mercati del continente: Brasile e Messico hanno messo a segno una forte crescita, così come Perù e Colombia (su valori più contenuti), segno che sembra esserci spazio per lo sviluppo del prodotto argentino nei mercati limitrofi. I volumi esportati sono invece calati a 2.6 milioni di ettolitri (-11%), con una forte volatilità in alcuni mercati (Canada e Cina in particolare). In conclusione, i dati sono positivi nel loro complesso, supportati da un forte sviluppo in nuove aree geografiche (soprattutto nello stesso continente), mentre la posizione del vino argentino nei mercati sviluppati, al di là di qualche alto e basso annuale, sembra essere stabile e non più in crescita come negli anni passati. Passiamo a una breve rassegna dei dati.

    Con 773 milioni di euro, l’Argentina è il decimo esportatore di vino al mondo. La crescita sul 2021 è del 10% in euro e del 37% in valuta locale, mentre su un orizzonte di 5 anni l’andamento è più moderato, intorno al +2% annuo.
    In termini di volumi, i dati sono più volatili e influenzati da una base di confronto molto difficile del 2020 e 2021. Infatti, a fronte di un calo dell’11% sull’anno precedente, se ricongiungiamo la serie al 2017 troviamo un dato annuo di +3%, molto coerente con quello del valore visto poco sopra.
    Il principale mercato restano gli USA, con 224 milioni di euro (+10%) e 665mila ettolitri esportati (-2%), seguito dal Regno Unito con 103 milioni (-5%) e 515mila ettolitri (-14%). Il terzo mercato è diventato dal 2021 il Brasile, dove le esportazioni argentine sono cresciute anche nel 2022, +19% a 84 milioni di euro. Il dato sul Brasile ma anche sugli altri paesi latino americani (come potete apprezzare dalla tabella) è particolarmente positivo anche in ottica di medio termine.
    Sono invece negativi i dati relativi al Canada, alla Cina e ad alcuni altri paesi europei, come la Svizzera, dove il calo si verifica sia nel 2021 che nel confronto con il 2017.

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    Germania – esportazioni di vino 2022

    Le esportazioni di vino tedesco sono cresciute del 6% nel 2022 a 1.07 miliardi di euro, il livello più elevato degli ultimi anni. Come ben sapete la Germania è un mercato di importazione più che di esportazione: a fronte dei 3.5 milioni di ettolitri esportati nel 2022, oltre 13 milioni sono importati, per una “bilancia” negativa di 10 milioni di ettolitri e, in euro, di 1.6 miliardi di euro. Un’altra curiosità è il fatto che la Germania esporta a 300 euro per ettolitro e importa a 200, quindi mediamente vende vino più pregiato (o a maggior prezzo) di quello che compera. Passando invece ai dati che abbiamo sottomano oggi, credo che la considerazione più interessante sia il progresso strutturale che il vino tedesco sta avendo nei paesi dell’Est Europa, che non sono ancora considerati o messi nel mirino da altre nazioni esportatrici. La Polonia, per esempio, è il terzo mercato per il vino tedesco già dallo scorso anno (forse il secondo, dato che il dato olandese è probabilmente falso e influenzato dalla riesportazioni), con un ulteriore progresso a doppia cifra e un valore delle esportazioni di 83 milioni di euro; ma potete notare più in basso anche il progresso della Repubblica Ceca, +10% sul 2022 e +10% annuo dal 2017. Bene, passiamo a un breve commento dei dati.

    Il totale delle esportazioni di vino tedesco è aumentato di 60 milioni tra il 2021 e il 2022, passando a 1066 milioni di Euro, +6%. Il volume esportato è invece calato del 5% a 3.5 milioni di ettolitri.
    I Paesi Bassi restano il principale mercato di esportazione per il vino tedesco in termini di valore e ancor più di volume, ma hanno registrato una diminuzione passando da 176 milioni a 157 milioni (-11%). In termini di volume siamo passati da 950 a 750mila ettolitri, -21%.
    La Norvegia e l’Austria sono i paesi che hanno mostrato la maggiore crescita con un aumento del 36%. La Norvegia ha aumentato le sue importazioni da 49 milioni a 66 milioni. L’Austria ha aumentato a 48 milioni di EUR.
    Altri paesi che hanno aumentato le importazioni di vino tedesco sono come dicevamo la Polonia (+15% a 83 milioni), con un volume a +5% e il Regno Unito (+14% a 82 milioni).
    Resta invece stabile il mercato USA, probabilmente il principale “vero” importatore di vino tedesco: con 87 milioni, resta ancora ampiamente sotto il livello raggiunto nel 2016-17 di 100 milioni di euro.

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    Hong Kong – importazioni di vino – aggiornamento 2022

    Le difficoltà del mercato del vino di Hong Kong sono continuate nel 2022, ben oltre il calo del 16% delle importazioni di vino, da 1.15 miliardi di euro a 968. Lo sono ancora di più, nell’ordine del -30% se si considera che la “riesportazione” da HK verso altri mercati (principalmente Cina e Macao) è cresciuta da 173 a 280 milioni di euro. Purtroppo, i dati UN Comtrade non consentono di capire la provenienza dei vini riesportati, ma solo dove vanno e quindi non sappiamo quanto vino italiano o francese sia rimasto nel mercato. A ciò si aggiunge la presenza di due importatori anomali, il Regno Unito e Singapore, che complicano ulteriormente il tentativo di capire l’andamento del vino “per nazione”. Comunque, i fasti del 2016-18 quando il mercato assorbiva 1.3-1.4 miliardi di euro sono ben lontani. Potrebbe essere però l’ultimo anno “gramo”, visto che aziende di altri settori come il lusso stanno cominciando a vedere segnali molto positivi grazie alla riapertura delle frontiere post Covid. L’Italia sostanzialmente non c’è, con un export di 30 milioni. L’unica consolazione è che questo dato è il più elevato di sempre (uguale al 2021). Domina la Francia nonostante un calo del 30% e sembra aver trovato uno sbocco (alternativo alla Cina diretta) il vino australiano. Passiamo all’analisi dei dati. LEGGI TUTTO

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    USA – esportazioni di vino – aggiornamento 2022

    Le esportazioni di vino americano verso il resto del mondo sono calate secondo UN Comtrade del 15% in volume a 2.8 milioni di ettolitri nel 2022, il livello più basso da tantissimi anni a questa parte. Non del tutto casualmente, questo calo corrisponde all’anno in cui la valuta statunitense si è rivalutata di più (ricordo la scorsa estate essere sceso sotto la parità con l’euro), con una media di 1.05 dollari per un euro sui 365 giorni rispetto a 1.18 del 2021. In questo ragionamento risiede poi il fatto che in dollari le esportazioni non sono calate, rimanendo sulla soglia degli 1.5 miliardi di dollari. E, infine, nella forza del dollaro si legge anche il costante calo delle esportazioni di vino sfuso, che in volume sono scese a 1.2 milioni di ettolitri (dei totali 2.8), quando invece (dollaro o non dollaro) quelle di vino in bottiglia si sono mantenute stabili nell’intorno di 1.5 milioni di ettolitri. I dati per mercato sul 2022 sono molto volatili se visti rispetto al 2021, ancora impattato dalle dinamiche del Covid. Ad ogni modo, il vino americano appare in posizioni migliori che in passato in Canada e Giappone, ha trovato un nuovo canale di crescita in Corea, mentre è arretrato pesantemente nel Regno Unito. Dati e grafici completi, con ulteriori commenti, nel resto del post. LEGGI TUTTO

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    Svezia – importazioni di vino 2022

    La crescita del mercato del vino svedese non si ferma nemmeno nel 2022 che aggiunge una colonna ancora più alta a questa serie ininterrotta di “anni buoni”, quasi impossibile da rintracciare in alcun altro paese, soprattutto con lo scossone del Covid. Si chiude a 777 milioni di euro, +4%, oppure come da tabella allegata 8.27 miliardi di corone, +9%, a fronte di una svalutazione della corona del 5% circa, che ha reso dunque più dispendioso l’acquisto dei vini per gli svedesi. La Francia continua a fare meglio dell’Italia, +6% contro -1% anche nel 2022, allargando dunque il divario della quota di mercato, rispettivamente 31% e 22% ora. Ma succede anche che nei volumi la Francia nel 2022 ha superato l’Italia, in un mercato sostanzialmente stabile in termini di litri importati, talchè tutta la crescita viene dal prezzo medio di importazioni (a sua volta approssimazione della qualità dei prodotti). Il 2022 ha visto una forte crescita dei prodotti americani, anche se restiamo nell’ambito di cifre limitate rispetto al dominio italo-francese. Bene passiamo a un commento più dettagliato, con una curiosità all’interno del post. Oltre al mio commento trovate sotto quello che ha scritto ChatGPT e Bing con Chat GPT (nettamente superiore per il momento, anche se con una dialettica più “noiosa”): fortunatamente entrambi sufficientemente stupidi da farci sopravvivere ancora per qualche tempo. Come sempre tutti i dati sono su Solonumeri. Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Belgio – importazioni di vino – aggiornamento 2022

    Il 2022 per il settore del vino in Belgio non ha destato particolari sorprese. Le importazioni sono risalite poco sopra il miliardo di euro, +8%, tornando al livello pre-Covid. Sebbene rispetto al 2021 sia la Francia a mettere a segno il maggiore incremento (+10%) e l’Italia invece sia tornata indietro (-11%), se ci confrontiamo con il 2019, quindi l’anno precedente in cui si era intorno al miliardo, ci accorgiamo che l’Italia ha guadagnato circa il 20% mentre la Francia soltanto il 5%. Quindi un dato non positivo, ma nemmeno da buttare via. Ovviamente i dati hanno ordini di grandezza differente, in quanto la Francia rappresenta il 56% del consumo di vino belga in valore, contro il 12% dell’Italia, che però come dicevamo sopra ha guadagnato quote negli ultimi anni, da una posizione di relativa debolezza nel contesto europeo. Da notare che la Spagna è tornata il secondo fornitore di vini spumanti del Belgio, causa il calo delle importazioni dall’Italia. Passiamo a un breve commento.

    La Francia è il principale fornitore di vino per il Belgio, con una quota di mercato del 56% in valore nel 2022 (64% spumanti, 54% vini fermi). La Francia ha registrato una crescita delle sue esportazioni di vino verso il Belgio del 10% in valore dal 2021 al 2022, ma stabile rispetto al 2017.
    L’Italia, con una quota di mercato del 12% in valore nel 2022 (13% vini fermi, 12% spumanti) ha registrato una diminuzione delle esportazioni dell’11% in valore dal 2021 al 2022, ma con una crescita annua media del 10% dal 2017 al 2022. L’Italia ha avuto una forte performance nel 2021, soprattutto per i vini spumanti, ma ha perso terreno nel 2022, con un calo delle importazioni di spumante del 32% a 34 milioni di euro, dopo aver più che raddoppiato nel 2021.
    La Spagna è il terzo fornitore di vino con una quota di mercato del 10% in valore nel 2022. La Spagna ha registrato una crescita delle sue esportazioni di vino verso il Belgio del 16% in valore dal 2021 al 2022, ma con una diminuzione annua media dell’1% dal 2017 al 2022. La Spagna ha sofferto la concorrenza dell’Italia nel segmento degli spumanti, dove ha perso quote di mercato negli ultimi anni.
    I Paesi Bassi sono un intermediario importante per le importazioni di vino in Belgio, con una quota di mercato dell’8% in valore nel 2022 una crescita del 4% in valore dal 2021 al 2022 (+14% annuo medio dal 2017 al 2022). Non si sa però qual è l’origine effettiva dei vini importati dai Paesi Bassi.
    In termini di volumi, le importazioni di vino in Belgio sono diminuite in volume del 21% dal 2021 al 2022, dopo un aumento del 29% dal 2020 al 2021, per un totale di 2.7 milioni di ettolitri. Vista la volatilità di questi dati potremmo dire che il Belgio è un paese da 3 milioni di ettolitri di vini all’anno (visto che loro non ne producono o quasi), di cui 1.3 vengono dalla Francia, 0.4 dalla Spagna e 0.3 dall’Italia e dalla Germania ciascuno.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Danimarca – importazioni di vino, dati 2022

    English translation with Bing Translator powered by GPT
    Fonte/Source: inumeridelvino.it, dati grezzi (raw data) from UN Comtrade
    Le importazioni di vino danesi sono rimaste stabili a un livello molto elevato di circa 830 milioni di euro nel 2022, raggiunto dopo il possente balzo registrato nel 2021. La prima differenza rispetto al 2021 è però determinata dalla quantità di vino importato, che è calata del 9% da 2.2 a 2 milioni di ettolitri, il che significa un incremento del prezzo medio di importazione del 10% circa, da 375 a 415 euro per ettolitro. La seconda differenza è che calano i vini fermi e crescono i vini spumanti. La terza differenza è nel fatto che i danesi nel 2022 hanno preferito i prodotti del nuovo mondo rispetto a quelli “tradizionali” di Italia e Francia, che sono passati tra il 2021 e il 2022 da 50% al 46% delle importazioni totali. A onore del vero e come potete vedere dal grafico delle quote di mercato all’interno del post, l’Italia stava già perdendo quota di mercato da diversi anni (all’interno di un mercato in crescita), mentre per la Francia la battuta d’arresto del 2022 è il primo segnale negativo dopo anni di progressi. Vedremo se questa nuova tendenza, che ha premiato soprattutto le importazioni americane e australiane (e in parte, curiosamente, quelle svizzere, ma qui potrebbe trattarsi di un canale di importazione e non di vero prodotto svizzero) continueranno in futuro. Per adesso proseguiamo con l’analisi del post.
    Danish wine imports remained stable at a very high level of about 830 million euros in 2022, reached after the mighty leap recorded in 2021. The first difference compared to 2021 is however determined by the quantity of wine imported, which fell by 9% from 2.2 to 2 million hectoliters, which means an increase in the average import price of about 10%, from 375 to 415 euros per hectoliter. The second difference is in the fact that the Danes in 2022 preferred the products of the new world compared to those “traditional” of Italy and France, which passed between 2021 and 2022 from 50% to 46% of total imports. To be fair and as you can see from the graph of market shares within the post, Italy had already been losing market share for several years (within a growing market), while for France the setback of 2022 is the first negative signal after years of progress. We will see if this new trend, which has rewarded above all American and Australian imports (and partly, curiously, those Swiss, but here it could be a channel of import and not of true Swiss product) will continue in the future. For now we continue with the analysis of the post.

    Con gli 830 milioni di importazioni del 2022, le importazioni di vino della Danimarca sono stabili dal 2021 ma registrano un eccellente +7.5% annuo nel corso degli ultimi 5 anni.
    Il dato si compone di 589 milioni di euro di importazioni di vini fermi in bottiglia, in calo del 4% nel 2022 ma a +7% annuo dal 2017, 117 milioni di euro di vini fermi sfusi, +2% sul 2021 e +4% annuo dal 2017 e ben 123 milioni di euro di importazioni di spumanti, +29% sul 2021 e +16% dal 2017.
    La Francia “guida” il mercato ma la sua quota di mercato cala dal 30% al 27%, per un calo in valore assoluto dell’8% a 227 milioni circa contro il 2021, che la lascia comunque a un +11% annuo dal 2017. Vanno meno bene le cose per l’Italia, -9% nel 2021 a 152 milioni e stabile in valore assoluto dal 2017 in avanti, mentre gli USA mantengono i dato del 2021 a circa 68 milioni e fissano la crescita annua dal 2017 al 20% annuo. Sono mediamente buoni i dati spagnoli (+7% sul 2021), mentre vanno analizzati brevemente sia Australia che Svizzera.
    Per l’Australia si tratta di un dato veramente positivo, +19% a 46 milioni che “suggella” il +22% annuo dal 2017, quindi la continuazione di un trend positivo che nessun altro importatore ha visto. Per la Svizzera si tratta di un dato “strano” perché il dato cresce da 27 a 44 milioni di euro, principalmente per via degli spumanti… non saranno magari vini francesi e italiani ri-esportati?
     With 830 million imports in 2022, Danish wine imports are stable from 2021 but record an excellent +7.5% annual over the last 5 years.
    The figure consists of 589 million euros of imports of still wines in bottles, down 4% in 2022 but +7% annually since 2017, 117 million euros of bulk still wines, +2% on 2021 and +4% annually since 2017 and well 123 million euros of imports of sparkling wines, +29% on 2021 and +16% since 2017.
    France “leads” the market but its market share drops from 30% to 27%, for an absolute drop in value of 8% to about 227 million compared to 2021, which still leaves it at +11% annually since 2017. Things are going less well for Italy, -9% in 2021 to 152 million and stable in absolute value from 2017 onwards, while the USA maintains the data of 2021 at about 68 million and sets the annual growth from 2017 to 20% per year. The Spanish data are on average good (+7% on 2021), while both Australia and Switzerland need to be briefly analyzed.
    For Australia it is a really positive figure, +19% to 46 million which “seals” the +22% annual since 2017, therefore the continuation of a positive trend that no other importer has seen. For Switzerland it is a “strange” figure because the figure grows from 27 to 44 million euros, mainly due to sparkling wines … maybe they are not French and Italian wines re-exported?

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