Come sempre il Natale consente di recuperare dei ritardi e delle cose lasciate indietro, in questo caso relativamente ai dati finanziari di Vranken Pommery, una delle più importanti aziende della Champagne, quotata in borsa con un valore di mercato di circa 156 milioni di euro. Non si tratta di un aggiornamento e basta. Il gruppo francese sta mettendo mano alla strategia e finalmente dopo anni di incremento del debito e profitti stagnanti, ha deciso di “mettere ordine” e di aumentare il focus sui prodotti più “premium” ma soprattutto sui mercati esteri. Per un’azienda di Champagne non è difficile, direi. Infatti, le cose stanno migliorando, e non poco. Dopo un 2020 che vedrete dai grafici e dalle tabelle, è andato male ma non così male come si poteva temere (vendite -11%, EBITDA -14%, utile operativo -22%, bilancio in pareggio con un calo del debito di 27 milioni contro un calo del magazzino di 16), il primo semestre 2021 è stato di decisa soddisfazione: le vendite sono rimbalzate del 45% e sono tornate sopra il 2019, ma soprattutto i margini sono molto migliori: l’EBITDA è stato 14.5 milioni, un dato che non si vedeva dal 2008, l’utile operativo 7 milioni e la perdita di 2.4 milioni del primo semestre (vi ricordo che le aziende della Champagne sono strutturalmente in perdita nel primo semestre) è la più bassa da diversi anni. La divisione Champagne (dato che VP ha anche una divisione vini fermi) è quella che sta dietro a dati tanto positivi, oltre alle vendite fuori dalla Francia, in fortissima crescita e con una penetrazione (64%) mai raggiunta nel gruppo. Vi lascio ai dati.
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