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    Giornate Altoatesine del Pinot Nero, cronaca della 23ª edizione

    Dagli assaggi dei 95 Pinot Nero dell’annata 2018 giunti da ogni parte d’Italia per partecipare alle Giornate del Pinot Nero 2021, emerge un dato inconfutabile, se vogliamo una sorta di scoperta dell’acqua calda: ovvero i migliori pinot nero sono altoatesini. Ciò a conferma che il terroir è elemento fondamentale per la valorizzazione delle produzioni agricole, come dice quel grande enologo che è Roberto Cipresso: “ Se il terroir dei propri vigneti – inteso come la particolare ed ogni volta unica interazione tra fattori climatici e proprietà dei suoli – possiede una buona potenza espressiva ed è in grado di trasmettere la sua fedele impronta nel vino, tutte le scelte agronomiche ed enologiche dovranno essere improntate a valorizzare la sua capacità di esprimersi, così da ottenere vini irripetibili, la cui degustazione non si limiti a dare soddisfazione sensoriale ma permetta di viaggiare nello spazio, e riportare chi assaggia ad un territorio ben determinato e ad una specifica filosofia di produzione.” Queste parole sono la chiave per comprendere la motivazione del perchè  il Pinot Nero altoatesino raggiunga vette difficilmente eguagliabili per altri areali italiani. Ciò non toglie, e per fortuna, che ci possano essere degli outsaider in grado di celebrare degnamente questo nobile e difficile vitigno.
    Risultati Concorso Nazionale Pinot Nero – annata 2018:
    Prima di addentrarci negli esiti del concorso è opportuno segnalare alcune note metodologiche. Spesso, all’uscita della classifica, c’è sempre qualcuno che si lamenta dell’assenza di celebratissimi nomi dell’enologia altoatesina, a questo proposito va detto che la giuria valuta solamente i Pinot Nero inviati dai produttori al concorso, ovvero coloro che manifestano la propria disponibilità al giudizio e al confronto. Il verdetto viene espresso da una giuria composta da 35 enologi provenienti da tutta Italia che hanno degustato e valutato tutti i vini alla cieca e in diverse sequenze. I 95 produttori di vino coinvolti complessivamente al Concorso 2021 provengono da 10 regioni (Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Abruzzo), un numero mai raggiunto prima.
    Questa la classifica per l’edizione 2021:

    POSIZIONE
    PUNTEGGIO
    AZIENDA VINICOLA
    VINO
    DENOMINAZIONE

    1
    90,2
    Cantina St. Michael Eppan
    Pinot Nero Riserva “Sanct Valentin”
    Südt. – A. A. Doc

    2
    89,1
    Tenuta Ignaz Niedrist
    Pinot Nero “Vom Kalk”
    Südt. – A. A. Doc

    3
    89,0
    Cantina Andrian
    Pinot Nero Riserva “Anrar”
    Südt. – A. A. Doc

    4
    88,7
    Tenuta Tiefenbrunner – Schlosskellerei Turmhof
    Pinot Nero Riserva “Linticlarus”
    Südt. – A. A. Doc

    5
    88,4
    Cantina Terlan
    Pinot Nero Riserva “Monticol”
    Südt. – A. A. Doc

    Cantina Girlan
    Pinot Nero Riserva “Trattmann”
    Südt. – A. A. Doc

    7
    88,2
    Prackfolerhof
    Pinot Nero “Patrick Planers”
    Südt. – A. A. Doc

    8
    87,3
    Cantina Bolzano
    Pinot Nero “Thalman”
    Südt. – A. A. Doc

    9
    87,2
    Elena Walch
    Pinot Nero “Ludwig”
    Südt. – A. A. Doc

    10
    86,8
    Manincor
    Pinot Nero “Mason”
    Südt. – A. A. Doc

    Cave Gargantua
    Pinot Nero “Pierre”
    Valle d’Aosta Doc

    A margine della degustazione, va segnalata l’ottima prova di alcuni Pinot Nero non altoatesini, in particolare: Cantina di Toblino Pinot Nero “Baticòr”, Maso Cantanghel Pinot Nero “Vigna Cantanghel”, Maso Poli Pinot Nero, Tenute Lunelli Tenuta Morgon Pinot Nero “Maso Montalto”, per il Trentino. Les Cretes Pinot Noir “Revei” per la Valle d’Aosta. Azienda Agricola Segni di Langa Pinot “Gian Luca Colombo”, per il Piemonte. Opificio del Pinot Nero, Pinot Nero “Marco Buvoli”. Frecciarossa Pinot Nero “Giorgio Odero” per la Lombardia. Castelsimoni Pinot Nero “Diamante Nero” per l’Abruzzo.
    Ines Giovanett
    In fine, ho chiesto a Ines Giovanett, Presidente dell’Associazione Pinot Nero Alto Adige come vede la manifestazione in prospettiva e quali sono le novità per la prossima edizione.  
    La nostra manifestazione si svolge più o meno nella stessa maniera da 23 anni, non ci sono ai stati grandi cambiamenti e quindi pensiamo sia giunto il momento di cambiare alcune cose. Abbiamo visto che la modalità di quest’anno (degustazione seduta) è stata molto apprezzata e quindi pensiamo di portarla avanti anche per il futuro, soprattutto chi vuole dedicarsi e concentrarsi sul assaggio del Pinot Nero ha apprezzato molto questa modalità. Penso questi due anni di pandemia ci abbiano dato il giusto spunto per il cambiamento e quindi abbiamo decido di raccogliere le nostre idee e incorporare i cambiamenti in piccoli step nei prossimi tre anni. 
    Un punto cruciale sicuramente è il concorso, purtroppo è da anni che le critiche sul concorso sono diventate più forti in quanto vincono spesso vini altoatesini nonostante la giuria sia composta da enologi di tutte le regioni partecipanti in proporzione alla quantità di vini partecipanti. Su questo lavoreremo in modo più approfondito ma sappiamo anche che questa sarà la parte più difficile. Un concorso non può mai dare un risultato definitivo quindi ci sarà sempre una critica, noi cerchiamo di fare il meglio per avere più partecipanti e riuscire a dare un giudizio più oggettivo possibile.

    Tags: altoadige, altoatesino, Blauburgunder, Blauburgundertage, giornate pinot nero, ines giovanett, pinot nero, roberto cipresso LEGGI TUTTO

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    Bollicine italiane verso 1 mld di bottiglie in 3 anni

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    Puglia, Tutte le filiere agroalimentari in un unico brand istituzionale

    Si chiama PugliaGoodWorld la nuova sfida, tutta digitale, dell’Assessorato Regionale alle Risorse Agroalimentari della Puglia. Si articola in otto macro filiere produttive ed è iniziata con il vino, attraverso la presentazione del portale pugliawineworld.it ai produttori che si sono collegati in webinar con Donato Pentassuglia, assessore regionale alla Risorse Agroalimentari e con Rosa Fiore, dirigente Sezione Promozione Agroalimentare Regione Puglia. “La strategia mira a definire un’immagine distintiva del settore agroalimentare pugliese. Vogliamo attivare e coinvolgere gli operatori del settore agroalimentare pugliese, in modo da ‘fare rete’ – ha evidenziato l’assessore Pentassuglia – per offrire occasioni di visibilità e promozione in modo inclusivo, a tutte le realtà, indipendentemente dalla loro dimensione. Tutte le attività digitali, ci tengo a sottolinearlo, saranno a partecipazione gratuita per le aziende agroalimentari”.
    Due i punti focali sui quali ha portato l’attenzione il moderatore Daniele Cernilli ovvero Doctorwine: la transizione verde già iniziata da anni nei vigneti in una Puglia sempre più orientata verso le produzioni bio, e la transizione digitale, che non è più rinviabile. In sintesi, come ha fatto notare Cernilli, si sentiva l’esigenza di avere una risposta chiara e unitaria a chi sul web cerca i vini pugliesi. Due anche gli step che ha previsto l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari nella attuazione di questa articolata azione di branding della Puglia a tavola. “Sarà un marchio-ombrello unico del settore agroalimentare pugliese denominato PugliaGoodWorld. Svilupperemo più marchi per i singoli settori, secondo una linea di continuità e coerenza grafica e di naming ad iniziare dal vino, che è il portale pilota in corso di realizzazione”, ha illustrato la dirigente Rosa Fiore.
    Alessandro Regoli, fondatore e direttore di Winenews.it, che è stato fra i primi in Italia a puntare sul mondo del vino nel web, ha elogiato la pianificazione della Regione Puglia di promuovere l’immagine del settore agroalimentare pugliese a livello anche internazionale attraverso canali digitali. Lo shopping digitale è oramai entrato a far parte delle abitudini di tutte le famiglie. “Il percorso che porta all’acquisto – ha fatto notare Robert Maggi, millenial con ampia esperienza di import del vino in tutto il mondo – è identico anche per i buyer professionali: si clicca sui motori di ricerca per saperne di più, quindi si sceglie di comprare”.
    “Le dinamiche del commercio estero con l’impatto Covid 19 sul settore agroalimentare evidenziano un segno positivo, come evidenziato dal più recente report del Ministero delle Politiche Agricole. Per la Puglia si è registrato un +12,3% confermando un trend positivo per tutto il Mezzogiorno. L’impegno è consolidare e far crescere questi risultati commerciali facendo leva sul potente strumento del web, a supporto del brand Puglia – ha detto Antonella Millarte, digital wine expert, coordinatore per Kibrit & Calce delle strategie digitali”.

    Tags: pugliawineworld LEGGI TUTTO