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    Filippo Marini: l’importanza dello sviluppo della marca nel mondo del vino.

    Come aumentare la visibilità a scaffale nella GDO, come comunicare in modo coerente ed efficace la marca e come gestire la complessità della distribuzione sono solo alcune delle questioni da affrontare nella gestione della marca nel settore del vino.
    Filippo Marini, Brand Director in Frescobaldi, ci parla brevemente dell’argomento della sua lezione al MIV, il corso in marketing internazionale del vino di WineJob, e di come sia necessario costruire la dimensione esperienziale e dello storytelling intorno ai propri vini, per poter creare un ricordo forte e memorabile che abbia risonanza sui potenziali consumatori.
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    Il Nizza DOCG Cipressi di Michele Chiarlo nella Top 100 di Wine Enthusiast

    Dopo aver conquistato il primo posto degli Enthusiast 100 nel 2018, il Nizza Cipressi di Michele Chiarlo torna nell’Olimpo dei migliori vini degustati dai critici dell’autorevole rivista americana Wine Enthusiast. Un traguardo importante sia per l’azienda, oggi sinonimo di vini piemontesi di qualità, sia per la giovane DOCG, che in pochi anni è già entrata nel gotha dei grandi vini d’Italia.
    Il Nizza DOCG Cipressi si è aggiudicato la posizione numero 35 nella classifica dei Top 100 Enthusiast distinguendosi tra gli oltre 25.000 vini degustati e recensiti dagli editors del magazine che per il 2020 hanno inserito nella classifica 16 etichette italiane, di cui il Cipressi è unico rappresentante della sua denominazione e dei vini a base barbera.
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    “Questo traguardo ci riempie di soddisfazione e gratitudine. – dichiara Stefano Chiarlo, alla guida della Michele Chiarlo insieme al fratello Alberto e al padre Michele – Gratitudine per le persone che collaborano con noi, condividendo la nostra visione, anche in anni difficili come questo, e non in ultimo verso mio padre, Michele Chiarlo, che con le sue intuizioni ha reso possibili traguardi che potevano sembrare irraggiungibili. Proprio il suo sogno di valorizzare il vitigno barbera, ci ha portato oggi a diventare orgogliosi rappresentanti di questa varietà e di una giovane denominazione d’eccellenza, il Nizza DOCG. Un grazie speciale inoltre va a Kerin 0’Keefe, l’Italian editor della prestigiosa rivista, per aver compreso i nostri vini e la nostra filosofia produttiva”.
    Michele Chiarlo si appresta così a chiudere il 2020 orgoglioso di essere stato incluso per ben 7 volte all’interno delle prestigiose Top 100 di Wine Enthusiast e Wine Spectator e di far parte delle 200 migliori cantine d’Italia per Opera Wine 2021, evento-degustazione nato nel 2012 dalla collaborazione tra Veronafiere, Vinitaly e Wine Spectator, sempre con il Nizza Cipressi 2017.
    Nizza DOCG Cipressi 2017
    Un vino 100% barbera prodotto a partire dai vigneti meglio esposti del podere La Court, nel comune di Castelnuovo Calcea, caratterizzati dalla presenza delle sabbie astiane, suoli costituiti da marne argilloso-calcaree di origine sedimentaria marina, con buona presenza di limo e sabbia ricco di microelementi in particolare magnesio.
    Figlio di una delle annate più calde e siccitose negli ultimi anni, la precoce vendemmia 2017, ha richiesto attente operazioni agronomiche in vigna per preservare l’eleganza del frutto, l’acidità e le note di freschezza tipiche della Barbera. Il risultato è un vino molto equilibrato che impressiona per la sua fresca morbidezza e rotondità che, date le caratteristiche dell’annata, non era facile avere e che lascia intravvedere appieno il notevole potenziale dei vigneti Cipressi della Tenuta La Court. LEGGI TUTTO

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    Villa Rosa Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2016

    Il Chianti Classico Gran Selezione DOCG è l’etichetta più rappresentativa della realtà di Villa Rosa, una delle ultime proprietà acquisite dalla famiglia Cecchi nel suo viaggio all’interno delle denominazioni vinicole più prestigiose del centro Italia. Il valore di questa tenuta, situata nel comune di Castellina in Chianti, non si limita solo a un patrimonio vitato di 36 ettari un una delle aree più vocate della denominazione, ma alla storia che questi vigneti tramandano in termini di età delle viti e ricchezza di cloni di Sangiovese.
    Un retaggio importantissimo che Cecchi, forte della sua esperienza secolare nel Chianti Classico ha deciso di preservare e valorizzare sia attraverso una particolare gestione dei vigneti che attraverso la vinificazione di etichette come Villa Rosa Chianti Classico Gran Selezione, capaci di esaltare al contempo le sfumature del Sangiovese e del territorio di Castellina. Oggi infatti la morfologia della Tenuta Villa Rosa contempla tre diverse aree vitivinicole, all’interno delle quali viene coltivato principalmente il Sangiovese destinato alla Gran Selezione: Casetto, Palagione e Villa, Ribaldoni.
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    Casetto è caratterizzato da un’altitudine di 425 m slm e da suoli ricchi di galestro toscano. Palagione e Villa hanno invece altitudini inferiori con esposizione a pieno sud e terreni caratterizzati da una presenza abbondante di alberese e ciottoli. Ribaldoni invece si trova ad un’altitudine compresa tra i 255 e i 290 mt sul livello del mare, è formato da terreni di medio impasto argilloso – limoso esposti a nord ovest. La vera unicità dei vigneti di Villa Rosa però sta nella loro gestione. Al fine di preservare le antiche varietà clonali del Sangiovese è in atto un continuo recupero delle viti più vecchie dalle quali vengono prelevate e reinnestate le gemme. Un processo di rinnovamento continuo che porta ad avere un insieme di viti che, differenti per età e per genetica, permetteranno al Sangiovese di esprimere al meglio delle proprie possibilità il territorio di appartenenza.
    La vinificazione del Chianti Classico Gran Selezione DOCG, è effettuata in serbatoi di acciaio a temperature dai 25-28 °C, con un periodo di macerazione sulle bucce di 22 giorni. La fermentazione malolattica avviene in acciaio, ed è precedente al periodo di affinamento in legno che per questo grande vino si protrae per 15 mesi in tonneaux, seguiti da 3 mesi in cemento e un successivo periodo in bottiglia di almeno 1 anno.
    La Gran Selezione Villa Rosa 2016 incarna ed interpreta perfettamente i connotati della sua eccezionale vendemmia, regalando una maturità, una tessitura tannica e una progressione tipica delle grandi annate. Prodotto in sole 13.000 bottiglie, è un vino elegante e profondamente legato al territorio d’origine: i suoli calcarei, sia a matrice argillosa che ricchi di galestro, gli conferiscono note floreali, fruttate, speziate al naso. In bocca, si presenta sapido ed equilibrato con un finale vibrante e persistente.
    www.villarosa.wine LEGGI TUTTO

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    I vini toscani grandi protagonisti della Guida AIS Vitae 2021

    Sono 129 le etichette toscane premiate con le Quattro Viti, il massimo riconoscimento, nella Guida AIS Vitae 2021. Ben il 18,6% di tutti e 694 i vini premiati a livello nazionale, che confermano come la Toscana sia una delle regioni più importanti per l’enologia di alto livello.
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    Grifal e Slow Food lanciano le Slow Wine Box

    Grifal S.p.A. e Slow Wine presentano la loro collaborazione basata sulla sinergia tra qualità dei prodotti enogastronomici e sostenibilità degli imballi che li proteggono. Il primo passo è il lancio della Slow Wine Box: una confezione regalo con la Guida Slow Wine 2021 e 6 vini selezionati fra le cantine premiate dalla Guida. Le bottiglie di vino vengono separate e protette da cArtù®, lo speciale cartone ondulato di Grifal.
    “Grazie alle Slow Wine Box – afferma Giancarlo Gariglio, Responsabile Editoriale Slow Wine – si è creato un vero e proprio entusiasmo da parte dei tantissimi appassionati di vino che hanno apprezzato la formula di poter ricevere una scatola con una selezione di etichette premiate da Slow Wine, realizzando così una sorta di viaggio lungo l’Italia alla ricerca delle eccellenze enologiche.”
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    Il vino italiano rappresenta un mercato che nel 2019 ha fatturato oltre 13 Mld di €, secondo i dati Ismea. Nel complesso, il settore vinicolo italiano negli ultimi 10 anni ha avuto una crescita a prezzi correnti del 4,5% annuo. Un mercato sano e dalle grandi potenzialità, immense se si somma l’export, dove l’Italia compete ai vertici con Francia e Stati Uniti.
    “Oltre all’Italia, le richieste per la Slow Wine Box sono arrivate infatti da Belgio, Finlandia, Svezia, Polonia, Germania e Gran Bretagna – conferma Gariglio – Facebook e Instagram sono inondati da immagini delle box, corredate dall’hashtag #slowwinebox, e ad essere sinceri nel successo della nostra iniziativa ha giocato anche l’iconicità della scatola con il logo e con l’idea che sia stata prodotta in modo sostenibile.”
    Slow Wine è la realtà di Slow Food dedicata al mondo del vino, delle birre e dell’olio: ‘Il vino buono, pulito e giusto’ è il claim e in quest’ottica nasce la partnership con Grifal perché, afferma Slow Wine, “il rispetto dell’ambiente passa anche dalle nostre scelte quotidiane e francamente il polistirolo per spedire i vini non si può più vedere.”
    Grifal S.p.A. è l’azienda tecnologica e PMI Innovativa, quotata sul mercato AIM, attiva dal 1969 nel settore del packaging industriale. Ha ideato e produce cArtù®, il rivoluzionario cartone ondulato iper-resistente e ammortizzante, che come indica Slow Wine è l’alternativa sostenibile ai materiali plastici. Utilizzare anche solo 10 Kg di cArtù® anziché polistirolo o film a bolle significa non immettere nell’atmosfera 34 Kg di CO2, pari a quella che assorbirebbero 97 alberi.
    Il recente Osservatorio Packaging del Largo Consumo, realizzato da Nomisma, ha evidenziato come la sostenibilità sia un tema in crescita verticale nella percezione dei consumatori italiani:
    il 27% degli italiani ha aumentato nel 2020 la spesa per prodotti ecosostenibili, un valore che sale al 34% nelle previsioni 2021;
    il 39% dichiara l’intenzione di prediligere soluzioni di packaging a basso impatto ambientale;
    il 71% cambierebbe negozio se trovasse prodotti protetti da packaging ecosostenibile.
    Per ulteriori informazioni: www.grifal.it LEGGI TUTTO

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    Pianificazione e controllo: la guida consapevole dell’azienda vitivinicola

    Map lying on wooden table
    DOCENTE: Francesco Mangani, Owner at DUO Consulting1° MODULO – 14 DICEMBRE (17.00 – 19.00)
    L’Organizzazione aziendale: organigramma, responsabilità e deleghe.La Pianificazione e Controllo: argomenti introduttivi, utilità e finalità.
    • La gestione del rischio: pianificazione, consuntivazione e concetto del feedback.– Il piano strategico– Il budget– I bilanci infrannuali
    • La contabilità analitica e i centri di costo per il monitoraggio delle aree di Business.
    • Il bilancio dell’azienda vitivinicola.– Conto Economico riclassificato– Stato Patrimoniale– Cash flow
    2° MODULO – 15 DICEMBRE (17.00 – 19.00)
    Peculiarità dell’azienda vitivinicola: il controllo delle aree aziendali.
    • Il settore Agrario.– Le previsioni di Produzione– I costi della “campagna”– La valutazione della vendemmia
    • La Cantina.– I costi di affinamento/invecchiamento e quelli di imbottigliamento/confezionamento– La valutazione del magazzino e la costificazione dei prodotti– Il concetto di Costo del Venduto
    • Il Commerciale.– La reportistica commerciale– L’analisi della marginalità per prodotto/mercato
    DESTINATARI:– Imprenditori e manager di aziende vitivinicole– Professionisti del settore vitivinicolo– Giovani interessati a specializzarsi nel settore vitivinicolo
    COSTO DEL CORSO (4 ore)
    180 € (IVA compresa)130 € (IVA compresa) per chi si iscrive entro il 30 novembre
    FORMAZIONE FINANZIATA: i Corsi sono finanziabili con le risorse dei Fondi Interprofessionali. WineJob favorisce l’accesso e l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dai Fondi Interprofessionali per i dipendenti delle aziende iscritte.
    CLICCA QUI PER ISCRIVERTI E PARTECIPARE LEGGI TUTTO

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    Ad ogni creator il suo momento Freschello!

    Photo Credits: Germana Brusca
    Freschello, il vino quotidiano amato per la sua bontà, freschezza e leggerezza, è on line con una nuova campagna di content creators del mondo food, lifestyle e family per raccontare, con diversi linguaggi sempre coinvolgenti, modi ed occasioni di consumo all’interno delle mura domestiche.
    “Scopri il tuo momento Freschello” – è un invito ad individuare il proprio stile di consumo il nome della campagna di social influencer che Freschello ha scelto per raccontare la quotidianità di un vino che può diventare espressione di un’anima raffinata, spontanea o festaiola.
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    Attraverso un quiz che riprodurrà quello presente sul sito, i creators sveleranno il loro profilo di consumo e la bottiglia che più si addice alla loro personalità e al loro stile di vita. A tavola, come aperitivo o per festeggiare, in famiglia, con gli amici o il proprio partner, c’è un Freschello per ogni momento e un momento per ogni Freschello, il vino che scandisce il ritmo del nostro quotidiano portando un tocco di leggerezza nelle case, che sono diventate un rifugio sicuro in tanta incertezza.
    Sono 12 i creators che racconteranno, ognuno con il proprio stile ed il proprio linguaggio, i momenti leggeri della giornata in cui ritrovarsi intorno ad una bottiglia di Freschello per abbandonarsi al piacere di stare bene insieme anche in famiglia o in compagnia degli amici più cari. Leggerezza sì, ma anche impegno per il benessere delle persone e del pianeta. Questo il messaggio che si aggiunge alla piacevolezza del bere in compagnia, che farà di ogni creator un ambasciatore dell’impegno del Brand in tema di sostenibilità economica, ambientale e sociale.
    Cielo e Terra, azienda proprietaria del marchio Freschello, vive il territorio come spazio fisico da preservare ma anche come spazio ideale da coltivare perché la sostenibilità diventi un valore per tutti e indirizzi ad un futuro sempre più responsabile. Per questo da anni ha intrapreso un percorso di sostenibilità economica, sociale e ambientale, dentro e oltre la filiera produttiva, che l’ha portata ad ottenere nel Marzo di quest’anno la certificazione BCorp, un nuovo modo di fare ed essere impresa lavorando in maniera responsabile, sostenibile e trasparente e perseguendo uno scopo più alto del solo guadagno, con l’obiettivo di ridefinire un nuovo paradigma di business adeguato ai nostri tempi, concreto e replicabile.
    Freschello firma una linea formata dai vini fermi della linea Vivo (Bianco, Rosso e Rosè) dal sapore fresco, delicato e leggermente floreale, ai Frizzanti Bianco e Rosè, che si caratterizzano per un bouquet delicato e leggermente fruttato. Per chi ricerca un perlage persistente, con sentori di frutta e note di fiori bianchi, Freschello offre la linea Spumante Extra Dry e Rosè Extra Dry, fresca e fruttata, indicata per l’aperitivo, così come per il pasto.
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    FRESCHELLO celebra la cultura del bere contemporaneo con i propri vini freschi e leggeri, a bassa gradazione alcolica, adatti a tutte le occasioni. Devono la propria leggerezza a un’attenta raccolta delle uve, in parte anticipata, e al curato lavoro in cantina, dove tecniche di vinificazione avanzate garantiscono il massimo rispetto delle caratteristiche organolettiche degli uvaggi.
    FRESCHELLO appartiene al gruppo CIELO E TERRA, azienda vinicola con una forte vocazione alla trasparenza e alla sostenibilità. Prima realtà vinicola italiana a introdurre in azienda il modello della Lean Organization, Cielo e Terra integra numerosi progetti con un piano di economia circolare, affermandosi come realtà in grado di fronteggiare le sfide dei mercati mondiali ed attestare la sua presenza in oltre 60 Paesi.
    www.freschello.it LEGGI TUTTO

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    La responsabilità sociale nel DNA di Cantine Settesoli

    La storia di Cantine Settesoli inizia nel 1958, in un momento storico e culturale non favorevole per la viticoltura siciliana. A quell’epoca il sistema tradizionale di vendita dell’uva era basato sulla presenza del mediatore: una figura commerciale ante litteram che acquisiva la quasi totalità della produzione, ma solo ad un prezzo estremamente vantaggioso… per sè. Se l’accordo sul prezzo non si fosse raggiunto, il mediatore avrebbe cercato altrove l’uva; ma il viticoltore avrebbe perso il guadagno relativo alla produzione di un intero anno di lavoro in campagna. Questo sistema di vendita si reggeva su un presupposto fondamentale: il prezzo dell’uva era stabilito a priori ed era bassissimo, adatto esclusivamente alle esigenze del mercato e non dei coltivatori.
    Le Cantine Settesoli nacquero proprio per valorizzare economicamente il lavoro degli agricoltori menfitani. Un primo piccolo gruppo di viticoltori con vigneti nell’areale di Menfi ebbe l’intuizione, incredibile per l’epoca, di fondare una cooperativa a cui conferire l’uva, una organizzazione che potesse non solo acquistare il prodotto, ma anche trasformarlo in un bene di maggior valore economico: il vino.
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    Un atto del 1958 in cui compare la firma, tra i soci fondatori, del nonno dell’attuale presidente Giuseppe Bursi, getta le basi per la crescita di quella che oggi è una delle più importanti cooperative vinicole europee, con export in oltre 40 paesi nel mondo.
    L’evoluzione: la differenziazione e il viaggio verso l’aumento del valore
    Con la nascita della cooperativa si aggiunge alla coltivazione anche la produzione vinicola, inizialmente destinata in modo quasi esclusivo alla vendita di sfuso. Per arrivare alla prima bottiglia è necessario aspettare fino al 1974 quando, con un’intuizione folgorante simile a quella che aveva portato alla fondazione della cooperativa, i soci guidati dall’allora presidente Diego Planeta scelgono di confezionare parte della produzione: Cantine Settesoli diventa così la prima cooperativa vinicola siciliana a produrre e commercializzare i propri vini in bottiglia, che incominceranno ad essere venduti anche all’estero.
    L’evoluzione successiva è datata 1999, anno di nascita del marchio Mandrarossa: oggi pluripremiato top brand di Cantine Settesoli, Mandrarossa risponde all’esigenza di aumentare la qualità e il valore di una parte della produzione, rivolgendosi esclusivamente al canale distributivo Horeca. Brand molto legato alla sperimentazione, attentissimo alla gestione del vigneto e alla qualità dell’uva, figlio delle migliori selezioni disponibili su 6000 ettari di coltivazioni, Mandrarossa è il marchio portatore di un messaggio di innovazione e qualità che molti non ritenevano possibile per una cantina cooperativa.
    Dopo più di 60 anni, valore non solo all’uva ma anche al territorio: un circolo virtuoso generato da una visione lucida e strategica
    Fin dalla loro nascita, Cantine Settesoli ha creato un indotto sul territorio menfitano che si è sviluppato negli anni, fino  a dare vita ad una vera economia parallela perfettamente integrata con il territorio e con la produzione vinicola: questo indotto ha inizialmente favorito la nascita di altre cantine private, la produzione e la vendita di macchinari e attrezzature agricole (trattori, rimorchi, fitofarmaci), fino ad arrivare allo sviluppo nelle forniture di servizi settoriali (ad esempio i trasporti).
    La vera innovazione però arriva con la stabilizzazione di un’economia circolare che coinvolge non solo l’indotto vinicolo, ma anche lo sviluppo turistico. Per questo motivo si può parlare di una sostenibilità a 360 gradi: Cantine Settesoli non  solo produce  vino di qualità dalla forte identità territoriale, sia convenzionale che biologico, ma costituisce un modello di gestione etica della cantina intesa come comunità, punto di riferimento economico e sociale di un intero territorio.
    “La differenza tra un’azienda vinicola privata e una cantina cooperativa è enorme, soprattutto per quanto riguarda la responsabilità sociale”, afferma Giuseppe Bursi, Presidente di Cantine Settesoli dal dicembre 2017. “Noi ci collochiamo esattamente all’intersezione tra l’imprenditoria e il sostegno sociale; è grazie infatti alla nostra cooperativa che 5000 famiglie dislocate su nove comuni e tre provincie possono lavorare con la prospettiva di un futuro più roseo. Io sento quotidianamente il peso di questa responsabilità ed è per questo motivo che l’azienda che ho la fortuna di presiedere va gestita in maniera efficiente e trasparente, solo così potrà rappresentare  un modello per tutte le cantine cooperative, sia sotto il profilo produttivo che etico”
    Continua Giuseppe Bursi: “Cantine Settesoli deve essere l’esempio per uno sviluppo sostenibile, sia sotto il profilo territoriale che produttivo: è questo un obiettivo non solo possibile ma doveroso. Per quanto riguarda la produzione vinicola, la richiesta che cogliamo dal mercato è quella di vini biologici, prodotti in territori dove è molto alta l’attenzione ai valori della sostenibilità. Questa direzione, intrapresa da Cantine Settesoli anni fa, ci permette oggi di avere ben 870 ettari in coltivazione bio grazie ai quali i soci ricavano, oltre al prezzo convenzionale delle uve, un’integrazione della remunerazione garantita dall’UE. Il nostro lavoro incessante in questa direzione ci ha portato a creare Jummare, una linea di vini esclusivamente biologici. Questa scelta ci permetterà di riconoscere ai soci che producono in biologico, nel pieno rispetto dei parametri di coltivazione stabiliti, una remunerazione più alta rispetto alle uve gestite in modo convenzionale, rafforzando il concetto per cui  lavorare in modo pulito genera anche valore economico.
    Abbiamo inoltre l’esigenza di salvaguardare questo magnifico territorio mantenendolo integro e lontano dal degrado edilizio. Il concetto di sostenibilità è un’introiezione culturale che va accettata, condivisa in ogni suo aspetto e praticata a partire proprio dalla gestione agricola del territorio;  la razionalizzazione nei consumi di acqua e l’attenzione al ricorso ad antiparassitari, insieme alla gestione ordinata dei fondi agricoli, sono un esempio delle buone pratiche che muovono in primis dagli agricoltori e i cui presupposti arrivano fino all’organizzazione dell’indotto turistico.
    Come i nostri genitori hanno gettato le basi per lo sviluppo economico di questa rilevante porzione della Sicilia sud occidentale, così il nostro dovere è quello di non compromettere il futuro dei nostri giovani, lavorando perché le attuali pratiche  di sostenibilità siano il fondamento di  future strategie di sviluppo sostenibile, per la creazione e la salvaguardia di un ambiente naturale, economico e sociale sano. In questo modo aiutiamo i nostri ragazzi a non abbandonare la propria terra, offrendo loro uno scenario culturale e organizzativo entro il quale muoversi, creare, sopravvivere.
    Perché ciò che conta, per noi, è la terra; è il nostro valore, l’origine della nostra esperienza e la nostra ricchezza. La terra genera valore, che genera cultura, che a sua volta genera valore: un circolo virtuoso che, dopo 62 anni, porta oggi frutti maturi.
    Il passo successivo sarà quello di   mantenere le condizioni ideali per un’apertura ad investimenti esterni: la comunità nata intorno a Cantine Settesoli è viva, produttiva e aperta a nuove sfide. Questo è un territorio unico, capace di accogliere tuti coloro che hanno intenzione di creare valore e bellezza in un ambiente sano e meraviglioso dal punto di vista naturalistico, paesaggistico ed enogastronomico. È l’ambiente che abbiamo contribuito a costruire e che è nostro dovere continuare a proteggere, senza mai abbassare la guardia.” LEGGI TUTTO