Le spedizioni di Champagne hanno tenuto in volume nel 2017 grazie alla crescita fuori dall’Europa. Insieme a qualche paese europeo (incluso il nostro) in recupero, ciò ha consentito di compensare la flessione nel mercato domestico e in quello inglese. Le 307 milioni di bottiglie del 2017 hanno generato un volume d’affari di circa 4.9 miliardi di euro, in crescita del 3% sul 2016 e del 2% sugli ultimi 5 anni. Dopo la Francia, il principale mercato per valore restano gli USA, che hanno superato il Regno Unito già dal 2015. Sono molto significativi anche i progressi fatti nel mercato giapponese e australiano. La crescita in mercati “difficili” e “lontani” sta continuando anche a far cambiare la struttura della produzione: le maison sono sempre più forti, i vigneron da sempre legati al mercato domestico, sono sempre più deboli. Passiamo a leggere qualche dato insieme.
- Le spedizioni di Champagne nel 2017 sono state stabili a 307 milioni di bottiglie, con un valore di 4.9 miliardi di euro, invece in crescita del 3%. Le maison sono cresciute dell’1% a 207 milioni, così come le cooperative, mentre i vigneron hanno perso il 4% a 57.4 milioni di bottiglie. Nel giro di 10 anni sono passati dal 23% a meno del 19% delle spedizioni, a vantaggio delle maison che oggi rappresentano il 72% del mercato.
- Proprio questo spostamento verso aziende più grandi e organizzate sta cambiando la geografia del prodotto. Sempre meno Champagne in Francia (-2% a 154 milioni di bottiglie), che tra l’altro paga un prezzo per bottiglia tra i più bassi, e sempre di più nei mercati extraeuropei, ormai saliti al 25% del totale, come vedete dal grafico poco sotto.
- Le cose non vanno bene nemmeno nel Regno Unito, anche se resta il principale mercato per volumi, con 27 milioni di bottiglie, -11% e secondo per valore con 415 milioni, -6%.
- A compensare il calo di Francia e Regno Unito ci pensano gli Stati Uniti, +6% a 23 milioni di bottiglie, con un mix molto elevato (586 milioni di euro, +9% e 25 euro a bottiglia) e il Giappone, +18% in volume a 13 milioni di bottiglie e +23% a 307 milioni in valore.
- Il mercato tedesco non da soddisfazioni nemmeno ai francesi, essendo stabile a 12.3 milioni di bottiglie e soltanto +2% a valore con 198 milioni di euro, mentre sono di nuovo positivi i dati del Belgio, continua a crescere l’Australia e, da ormai 3-4 anni a questa parte, anche l’Italia. Nonostante il recupero, siamo ancora un buon 20% sotto il picco di oltre 9 milioni di bottiglie toccato nel 2007-08 prima delle due grandi crisi.
- Ultima annotazione: la Cina. Come vedete la crescita è tornata a essere sostenuta dopo un paio di anni di appannamento. Con 4.3 milioni di bottiglie rappresenta il decimo mercato per lo Champagne.
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