Nel primo trimestre del 2018 i vini spumanti crescono di circa 40 milioni di euro, o il 15%, nonostante la crescita dei volumi sia in costante attenuazione, circa +3% nel trimestre. Il Prosecco resta il principale driver di crescita, circa i ¾, ma anche i dati dell’Asti, pur in un contesto di bassissima stagionalità sono buoni. In termini geografici, il mercato inglese nel primo trimeste è poco più che stabile ma sono Stati Uniti (che avendo meno stagionalità è il principale mercato in questi mesi), Germania, Svizzera, Francia e Belgio a supportare i nostri prodotti. Se restringiamo il confronto al solo mese di marzo, la crescita è decisamente più contenuta, +7%, ma come abbiamo anticipato l’altro giorno la base di confronto era particolarmente difficile. Passiamo a commentare qualche dato con l’avvertenza che troverete qualche classifica “disordinata” a causa del periodo particolare dell’anno in cui alcuni mercati sono più importanti di altri.
- Le esportazioni di spumante crescono del 15% a 303 milioni di euro, di cui 178 sono Prosecco, +20%, 24 sono di Asti, +29%, 52 milioni sono degli altri spumanti DOP, -9% e il rimanente sono 49 milioni di altri spumanti, +23%.
- I volumi esportati sono invece cresciuti solo del 3% a 780mila ettolitri, di cui 438mila sono di Prosecco (+14%), 78mila di Asti (+38%), 119mila di altri spumanti DOP (-16%) e 146mila degli altri prodotti (-74%). Da qui si deduce un miglioramento del prezzo-mix, che nel trimestre raggiunge 3.9 euro al litro, +11%, con il Prosecco in crescita del 5% a 4.05 e l’Asti in calo del 6% a 3.1 euro.
- Quali mercati stanno spingendo l’Asti? Beh, dalla tabella potete notare il più che raddoppio degli USA, ma anche una dinamica molto positiva in mercati come la Lettonia (vecchia conoscenza), la Danimarca e la Polonia, tutte in crescita di oltre il 50%. Va naturalmente specificato che si tratta di dati molto poco significativi per la stagionalità
- Molto più significativi sono invece i dati del Prosecco, che ha un profilo meno stagionale dell’Asti, visto che il primo trimestre dello scorso anno è stato circa il 20% del totale annuo, contro il 15% dell’Asti spumante. Qui si può ben dire che il fenomeno sta passando dal mondo anglosassone all’Europa continentale. Il Regno Unito è sempre il principale mercato, con poco più di un terzo del totale, e resta importante il mercato americano, che cresce del 15% nel trimestre. Sono però i dati di Svizzera (+70%), Francia (+60%), Belgio (+90%) e Svezia (+46%) a far alzare le sopracciglia. Segno che il fenomeno si sta espandendo rapidamente e segno molto positivo che la diversificazione geografica sta prendendo piede: un anno fa USA e Regno Unito erano il 66% circa del totale. Nei 12 mesi terminati a marzo sono scesi al 61%.
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