Se non potete spingervi fino a Marsala nel breve, ma vi è più comodo raggiungere la città di Verona, tra gli appuntamenti da mettere in agenda per i Vinitaly futuri, va segnata con l’evidenziatore la visita allo stand delle Cantine Intorcia nel Padiglione Sicilia, lì troverete indaffaratissimo Francesco Intorcia, l’uomo della provvidenza per il Marsala. È schietto Francesco e nonostante la frenesia della fiera veronese, vedrete che riuscirà sempre a ritagliarsi uno spazio per fare quattro chiacchiere, evitando orpelli inutili che non appartengono al suo carattere. Il Marsala, grazie a visionari come lui, è rinato. Un vino, che da vanto dell’enologia italiana nel mondo, ha conosciuto l’oblio, fino a divenire caricatura di sé stesso: i più attempati ricorderanno le bottiglie di Marsala all’uovo stipate negli scaffali al supermercato. Ormai quasi tre lustri fa, Francesco mise piede per la prima volta nella cantina di famiglia, assaggiando e riassaggiando le vecchie annate di Marsala fino a comprende di avere tra le mani un patrimonio dal valore inestimabile. Nel 2010, con la benedizione di papà Antonio, si convince che è giunto il momento di mettere in bottiglia le prime Riserve Intorcia del nuovo corso, reputando la vendemmia 1980 la più adatta per il nuovo progetto che ha in testa.
Francesco intorcia – Pietro Russo
Nasce così il marchio Heritage, che dall’inglese traduciamo con il termine eredità, intesa come patrimonio di una famiglia e di un territorio unico come Marsala. A quel Marsala vendemmia 1980, uscito nelle tipologie Vergine, Dolce e Semisecco ha fatto seguito, per lo stesso millesimo, la Riserva Superiore e successivamente la Superiore 1994, la Vergine e Superiore 2004, la Riserva Superiore 2012 e la Superiore Rubino 2014. La produzione Heritage comprende anche altri vini importanti e di grande fascino come il Vigna di Maestranza da uve Grillo e il Vino Bianco Pre British Metodo Perpetuo Tradizionale. Francesco non si è accontentato di rilanciare il Marsala ma ha voluto ricordare a tutti che il vino, scoperto dal commerciante inglese John Woodhouse, può anche essere un fantastico vino da aperitivo, ed è qui che sta il vero colpo di genio. Con la collaborazione dello Chef Peppe Agliano viene proposto in abbinamento con il finger food: Pane Nero di Castelvetrano con burro di bufala e aringa, bombette di tonno crudo con caprino e cipolla caramellata, tanto per fare qualche esempio. Mentre con il mago del gelato gourmet Stefano Guizzetti (Ciocco Lab) viene proposto in abbinamento con il gelato salato.
A prima vista ci si muove su piani destabilizzanti ma poi le armonie che si creano nell’abbinamento del Marsala con il gelato di burro ed acciughe, colatura, pane di Tuminia, oppure con il sorbetto ai peperoni bruciati, tortelletta salata, bagna cauda e spuma di robiola, oppure ancora con il sorbetto di pulled pork, buns all’olio, salsa coleslaw e senape al miele, ci fanno dimenticare la noia e godere all’inverosimile. Non è finita, ci sono i cocktail. Qui entra in gioco il Bar Manager Roberto Tranchida che tra un Negroni Heritage (Marsala Ambra Semisecco, liquore arance amare, bitter e London dry gin) uno Scent of Sicily (Marsala Superiore Oro, London Dry Gin, succo di pompelmo rosa, succo di limone e sciroppo di lamponi) e almeno altre otto preparazioni, colloca il Marsala in una nuova dimensione, reiventando cocktail con l’aggiunta di una parte di sicilianità. In definitiva credo che Francesco Intorcia con il suo dream team stia giocando un ruolo determinante per il rilancio del Marsala, sdoganandolo dalla monotona consuetudine del vino da meditazione e facendolo riscoprire quale vino di grande classe, compagno di abbinamenti inusuali, innovativi, ma soprattutto unici. LEGGI TUTTO