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A ViniMilo 2023 intrecci di viti, vite e vini

1990. Una coppia di coniugi – lui, Edoardo Ventimiglia, siciliano, documentarista a Roma, nipote del primo cameramen di Alfred Hitchcock, lei, Carla Benini, trentina, agronoma – dopo una vita trascorsa a fare altro, decidono per una svolta radicale. Con “un ettaro di vigneto, una casa scassata, 72 ettari di terra abbandonata per anni” gettano le basi di un’azienda vinicola, Sassotondo, in Mare.

2023. in Sicilia, a Milo, dal 28 agosto al 1 settembre si festeggia ViniMilo, il più antico appuntamento dedicato ai vini della “Muntagna”. Una 43esima edizione che si annuncia particolarmente ricca e interessante, perché capace di legare ancora di più delle precedenti presente passato e futuro di uve e vini. Con l’aiuto di amici dai 4 angoli d’Italia.

Riceviamo e volentieri rilanciamo:

“ Alla luce delle tante storiche relazioni, anche famigliari, attivate in sinergia con molti produttori di Milo, l’az.Sassotondo si propone con il progetto “RITORNO- Un Etna Bianco Superiore per la Biodiversità Viticola” (dedicato a Edoardo Ventimiglia) la produzione, l’imbottigliamento e la commercializzazione di una serie limitata e numerata di bottiglie in formato magnum, stabilita anno per anno sulla base delle condizioni produttive, di Etna Bianco Superiore.

L’utile di questa azione di solidarietà è destinato al sostegno delle azioni di ricerca per la salvaguardia e preservazione dei “Gioielli dell’Etna” ovvero dei vitigni storici locali a rischio estinzione.

Questa attività di tutela e valorizzazione della Biodiversità Viticola dell’Etna è affidata all’associazione GRASPO, alla luce dei lavori di conservazione attivati in altri territori italiani e delle storiche azioni condivise di promozione con i tecnici dell’Associazione. Graspo provvederà, in sintonia con l’Università di Catania, ad individuare e attivare sul territorio etneo ed in particolare nel comune di Milo le competenze e le professionalità più adatte a collaborare con le Istituzioni preposte, con gli obiettivi di una valorizzazione del potenziale enologico di questi vitigni, sia in purezza che come elemento di valore insieme ad altri uvaggi già esistenti. Ogni anno VINIMILO sarà lo scenario ideale per testimoniare, vitigno dopo vitigno, il percorso fatto per la salvaguardia della Biodiversità Viticola dell’Etna”.

Un progetto già attivo con l’Università di Catania e Proposta vini

Elisabetta Nicolosi con il gruppo di lavoro del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente dell’Università di Catania, il CREA sede di Acireale e l’IRVO ( Istituto regionale del vino e dell’olio con sede a Palermo) hanno da tempo avviato azioni di reperimento e caratterizzazione ampelografica, enologica e produttiva anche utilizzando i marcatori molecolari SSR e realizzando alcune microvinificazioni.

“I vitigni gioiello dell’Etna”, detti anche “vitigni reliquia” sono piante rare, trovate nei tre diversi versanti del vulcano. Si tratta però di pochi ceppi, e quindi con alto indice di rischio di estinzione. Il lavoro di ricerca e caratterizzazione è iniziato nei primi anni del 2000, grazie all’azione dei ricercatori dell’Università di Catania e alla collaborazione di alcuni anziani viticoltori custodi. Tra i vitigni reperiti ritenuti oggi più interessanti troviamo il Terribile, lo Zzinèuru, il Virdisi, le due Madama bianca e nera, la Vispara, il Barbarossa e la Moscatella nera, oggi custoditi in un campo collezione dell’Università di Catania.

Alcuni di questi vitigni per esempio sono stati ritrovatianche n ello storico vigneto in contrada Caselle dello stesso sindaco di Milo, Alfio Cosentino, dove accanto al Carricante ed alla Minnella bianca conserva gelosamente la Vispara dell’Etna. Si tratta di un vitigno che appartiene a una famiglia numerosa come quella delle Vespare, della quale fa parte anche la Visparola; quest’ultima di recente ha acquisito centralità, perchè le ultime indagini sull’origine del germoplasma viticolo italiano hanno dimostrato che nei secoli ha generato molti altri vitigni strategici (come il Sangiovese e la Vulpea) e lo stesso Carricante.

Sembra che l’origine del suo nome sia dovuto al fatto che la sua ricchezza in zuccheri e la sua precocità la rendono particolarmente attraente per le vespe.

Poiché per, se la ricerca non viene condivisa e diffusa, resta fine a se stessa, ecco che in questo progetto trova spazio anche un importante distributore come Proposta Vini, azienda creata da Gianpaolo Girardi e specializzata nella selezione e commercializzazione di vini, spumanti, distillati od oli. E’ presente sul mercato, non solo italiano, da oltre un trentennio e rivolge una particolare attenzione ai produttori che realizzano i loro vini nel rispetto del mantenimento delle tradizioni produttive dei loro territori.

Manifesto ufficiale e concreto di questa filosofia è il catalogo di proposta Vini che ogni anno diventa un affascinante viaggio alla (ri)scoperta della straordinaria ricchezza di biodiversità che caratterizza territori e aziende valorizzandoli con progetti coraggiosi e originali.

Tra i più suggestivi quelli legati ai “Vini Estremi” realizzati in zone impervie a forte pendenza, o come i “Vini dell’Angelo” dedicati ai vitigni storici del Trentino, oggi coltivati e riproposti dalle aziende più sensibili al tema della biodiversità viticola. Sarà Proposta Vini a dare diffusione ai vini del progetto “Ritorno”: presentato ufficialmente all’ultimo Vinitaly, la realizzazione “liquida” del progetto, il suo primo Etna Bianco Superiore sarà in degustazione a Milo il 1 settembre.


Fonte: https://vinopigro.it/blog/?format=rss


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