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Italo Cescon Manzoni Bianco Madre 2017

Qui è dove si narra di quando l’Incrocio Manzoni 6.0.13 o Manzoni Bianco che dir si voglia, è salito in cattedra.  In realtà è un po’ di tempo che girando per cantine venete, in particolare della Doc Piave, si trovano in bottiglia espressioni molto interessanti di questo vitigno, ma il Madre della famiglia Cescon è quello che, più di tutti, ha saputo regalarmi le giuste vibrazioni. Correva l’anno 1954 quando Italo Cescon, fatto assolutamente audace per l’epoca, si mise a vendere vino esclusivamente in bottiglia, legando la sua immagine all’inconfondibile tralcetto legato al collo della bottiglia. Dagli anni ’90, con al timone i figli di Italo, Gloria, Graziella e Domenico, la cantina inizia un’importante fase di rinnovo e sperimentazione che porterà alla creazione della linea di assoluto livello che è Tesirare. Il Madre è dedicato a mamma Chiara, moglie di Italo. Dopo lunga pressatura soffice da uve intere caricate a mano provenienti dalle tenute di Fagarè e San Polo di Piave, la fermentazione avviene in cemento per essere completata in legno. Affina fino a marzo sui propri lieviti completando la maturazione per almeno un anno in bottiglia. Il naso è particolarmente espressivo ed elegante: frutta matura, agrumi, camomilla, torroncino, erbe aromatiche. In bocca si conferma vino di gran classe, fresco e armonico, di notevole persistenza. La longevità è un altro grande pregio di questo vino.


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Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento 2021