Argomento delicato, quello di oggi. Molto commentato sul blog e anche criticato. Parto con ringraziare Stefano Pezzi di Xtrawine che mi ha fornito la maggior parte di questi bilanci, evitandomi di andarli a comperare e intaccare dunque la beneficenza del blog. I bilanci 2017 dei principali (forse non tutti) operatori italiani di ecommerce di vino mettono in luce il solito “trade-off” tra crescita e margini. Per crescere tanto bisogna essere aggressivi in termini di margine sulla vendita o sforzi promozionali, ma in questo modo si perdono soldi. Se si hanno le spalle larghe e gli azionisti sono disposti a “finanziare” questa crescita i risultati sono importanti: come nel caso di Tannico, i cui azionisti nel 2017 hanno contribuito 4.8 milioni di euro nel 2017, dopo i 2 milioni del 2016, finanziando completamente l’attività del leader italiano, che ha sfondato la soglia dei 10 milioni di fatturato. Nella medesima categoria del “perdo tanto ma cresco tanto” c’è oltre a Tannico anche Vino75 (che perde veramente molto nel 2017). Ci sono poi gli operatori “disciplinati” che per scelta o necessità devono stare in equilibrio: Xtrawine e Callmewine, nella nostra matrice. E infine ci sono due operatori che crescono tantissimo e non perdono, quindi da osservare per il futuro: Clubwine/Soundtaste e Bernabei online. Quest’ultima è una costola del grande distributore di vino, senza magazzino, e quindi è difficile da confrontare con il resto (i margini potrebbero essere “guidati in pareggio” dalle politiche di prezzo applicate dalla casa madre, 10 volte più grande). Infine, appare piuttosto difficile la situazione di Vinitaly Wine Club: vendite in calo e forti perdite. Passiamo a qualche commento di dettaglio.
- Tannico era e resta il leader italiano nell’ecommerce di vino. L’azienda raggiunge 10.4 milioni di vendite nel 2017 ed è riuscita a mantenere un buon margine lordo sugli acquisiti, poco sotto il 30%. Da contraltare fanno la crescita delle spese promozionali, che portano a un peggioramento dei margini, da 1 milione di perdita operativa a 1.7 milioni nel 2017. Il magazzino comincia a crescere e raggiunge il 10% del fatturato. L’azienda quindi brucia cassa e gli azionisti la finanziano.
- In termini di vendite, Xtrawine resta il secondo operatore in Italia, anche se diversi altri sono ormai nella stessa fascia di vendite, poco sotto i 5 milioni di euro. Va detto che Xtrawine ha circa 1 milione di euro di vendite in Asia che non cascano dentro questo calcolo. L’azienda ha visto un calo del margine sulle vendite dal 20% degli anni scorsi al 13% del 2017, ma si è mantenuta in sostanziale pareggio a livello operativo e ha mantenuto un magazzino al 16% circa delle vendite.
- Se guardiamo ai singoli indicatori, la crescita delle vendite delle aziende di cui abbiamo i dati completi (otto) hanno avuto una crescita delle vendite del 42% e hanno perso circa 0.8-1% di margine sul venduto (lo stesso era capitato nel 2016). In termini di crescita delle vendite, Bernabei online, Vino75 e Clubwine-SOundaste sono tutti al 70% o più. In termini di margine, Svinando e Design Wine sono di gran lunga i più profittevoli, al 35% e 51% rispettivamente ma sono quelli che non crescono, e qui torniamo al discorso di partenza.
Bene, mi fermerei qui. Come sempre, i commenti sono più che benvenuti.
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