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Banfi – risultati e dati di bilancio 2018

Il bilancio delle due anime di Banfi, la società agricola e quella commerciale, mostra nel 2018 un leggero calo dei margini a fronte di un fatturato stabile, soprattutto nelle aree chiave dell’azienda, l’Italia e gli USA. Ciò che però colpisce è che da 5 anni a questa parte gli investimenti sono cresciuti in modo significativo e il 2018 è il terzo anno in cui gli investimenti sono superiori alla generazione di cassa: 10.4 milioni contro circa 8 milioni; negli ultimi 5 anni 48 milioni di euro investiti contro i 14 dei precedenti 5 anni, tutti finanziati con la generazione di cassa propria dell’azienda e un leggero ricorso a nuovo debito (circa il 15% del totale). Scorrendo la relazione degli amministratori si trovano diverse tracce: l’ampliamento comparto frutta (conoscete le prugne secche di Banfi?), i nuovi impianti di vigneto a Montalcino e di Novi Ligure e l’ampliamento della parte ospitalità che fattura oltre 5 milioni di euro. Si tratta di interventi che generano un ritorno nel medio termine, la parte dei vigneti per esempio a partire dal 2022. Passiamo quindi a una breve analisi dei dati 2018, ricordando che l’azienda Banfi è strutturata con una società commerciale e da una società agricola (che opera in modo indipendente in USA e poi vende alla commerciale il resto dei prodotti). Nella tabella trovate i dati “combinati” di fatturato, patrimonio netto e debito e separati di utili così potete analizzare meglio come si muovono i due pezzi. Buona lettura.

  • Le vendite sono state sostanzialmente stabili intorno a 69 milioni, con un incremento del 10% delle aree cui Banfi è meno esposta (Europa ex Italia e Asia) e un leggero calo sia in Italia che in Nord America. In Nord America la causa principale è la riduzione dei volumi in Canada, mentre le vendite sul mercato USA sono sostanzialmente stabili. A fronte di tali variazioni, Italia e Nord America rappresentano circa il 35% delle vendite ciascuno.
  • Il margine operativo lordo combinato delle due aziende scende da circa 10 a 9 milioni di euro, con un calo del 9% e un margine del 13% rispetto al 14% del 2018. A determinare il calo della profittabilità nel 2018 è stata sostanzialmente la combinazione di vendite stabili e di un leggero incremento dei costi del personale e dei servizi.
  • Scendendo nel conto economico, gli ammortamenti sono stabili mentre calano sia gli oneri finanziari (da 0.8 a 0.4 milioni di euro) che le tasse (da 0.8 a 0.6), per cui a livello di utile netto “combinato” delle due unità che formano Banfi, si passa da 1.6 a 1.2 milioni di euro.
  • Dal punto di vista finanziario la generazione di cassa è stata dunque sostanzialmente invariata intorno a 8 milioni di euro, cui si aggiunge un leggero beneficio dal capitale circolante (circa 1 milione). Dall’altro lato Banfi ha invece incrementato di nuovo gli investimenti, come accennavamo sopra, da 7 milioni del 2017 a oltre 10 milioni nel 2018 (dal 10% al 15% del fatturato).
  • L’indebitamento finanziario netto quindi cresce leggermente, da 22 a 23.6 milioni di euro, passando da 2.3 a 2.7 volte il margine operativo lordo, un livello comunque molto limitato anche considerando l’ingente patrimonio immobiliare e biologico dell’azienda (oltre 60 milioni di euro).
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