La Francia è riuscita a chiudere il 2019 con un incremento delle esportazioni di vino del 4.6% nel 2019. Con tutto quello che si è detto e che è successo negli ultimi mesi è un risultato di tutto rispetto e quasi certamente migliore del dato italiano, che viaggiava sui primi 11 mesi intorno al 2-3% e del quale troverete i dati nel prossimo post. Il rallentamento sulla prima metà dell’anno c’è stato, dato che il secondo semestre è cresciuto del 3% ma bisogna considerare la maggiore esposizione del vino francese a un mercato importante come Hong Kong, la riduzione delle importazioni dalla Cina e, non ultimo, l’introduzione dei dazi sull’import che ha colpito il prodotto francese (in parte, visto che lo Champagne è escluso) e non quello italiano. A tirare la volata è stato ancora una volta lo Champagne, cresciuto del 7.5%, e il vino della Borgogna, +10%, mentre i vini di Bordeaux sono stati stabili. Sebbene non ci sia una buona visibilità sui dati per mercato, mi pare di poter dire che l’impatto negativo degli USA si sia manifestato in ottobre e novembre, ma non in dicembre, quando le spedizioni di vino francese nel paese americano sono state in parziale ripresa. Passiamo ad analizzare qualche dato.
- Le esportazioni di vino francese toccano i 9.8 miliardi di euro, in crescita del 4.6% sul 2018, per un volume esportato stabile a 14.23 milioni di ettolitri. Ne deriva un prezzo medio di esportazione di 687 euro per ettolitro, in crescita del 3%.
- Lo Champagne è il principale fattore di crescita. Dopo un anno sottotono nel 2018 (+2%, a causa del mercato inglese), le spedizioni si sono riprese e l’anno si chiude a 3.1 miliardi di euro, +7.5%, con volumi stabili a 1.1. milioni di ettolitri. Lo Champagne rappresenta dunque circa il 32% delle esportazioni francesi.
- Il vino di Bordeaux resta invece sotto il picco toccato nel 2013. Nel 2019 sono stati spediti 1.8 milioni di ettolitri, -4.4%, compensati da un corrispondente incremento del prezzo medio, per un valore di 2.08 miliardi di euro, quindi stabile sul 2018.
- Così come per lo Champagne, anche per il vino di Borgogna il 2019 è stato un anno di ri-accelerazione. Nel 2019 la crescita è stata del 10% a 1 miliardo di euro, in questo caso guidata dai volumi, +8% a 600mila ettolitri.
- Veniamo dunque al confronto con l’Italia, che ha chiuso i primi 11 mesi a +2.9% e gli ultimi 12 mesi terminanti a novembre a +2.3%. Come vedete dai grafici allegati, la “riga” italiana che segnala la crescita annua è quasi sempre rimasta sotto quella (più scura) della Francia, a testimonianza che nonostante una serie di fattori penalizzanti nel 2019 i vini francesi si sono comportati decisamente meglio di quelli italiani, con una compensazione del calo cinese con un incremento negli altri mercati. Infatti, man mano che analizziamo i dati di import dei vari mercati, notiamo un recupero delle posizioni nei confronti del vino italiano. Appuntamento a domenica sera per i dati dell’Italia.
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