More stories

  • in

    Veneto – produzione di vino e superfici vitate 2023 – dati ISTAT

    La produzione di vino in Veneto è calata del 10% a 10.6 milioni di ettolitri secondo i dati ISTAT, ma si è mantenuta al di sopra della media del decennio precedente (circa 10.25 milioni di ettolitri). I dati che commentiamo oggi sono abbastanza compatibili con le risultanze dell’altra fonte di dati sulla produzione vinicola, AGEA (che ho tratto da una presentazione ISMEA, la quale si è rifiutata di condividere ulteriori dettagli), che raccoglie le dichiarazioni di produzione e che dice 11.1 milioni di ettolitri, con una variazione negativa del 12% rispetto al 2022. L’andamento produttivo è simile per i vini bianchi che per i vini rossi, i primi ovviamente sopra la media storica a differenza dei secondi per via del fenomeno del Prosecco, mentre dal punto di vista della categorie qualitative sono i vini IGP che calano un po’ di meno, pur mantenendosi largamente sotto le medie storiche. Secondo ISTAT, infine, la superficie vitata scende del 2% a 93 mila ettari. Il Veneto resta la regione con la produzione di vino più elevata d’Italia seguita dalla Puglia (6 milioni di ettolitri circa nel 2023). Passiamo a un’analisi più dettagliata nel post con diverse tabelle e grafici.

    La produzione di vino in Veneto è stata di 10.6 milioni di ettolitri secondo ISTAT e 11.1 milioni di ettolitri secondo AGEA, con un calo del 10% e 12% rispettivamente rispetto al 2022 secondo queste fonti.
    I vini bianchi sono calati del 10% a 8.7 milioni di ettolitri, ma sono rimasti largamente sopra la media dei 10 anni precedenti (8 milioni), con un peso dell’81% della produzione di vino, ormai stabile da qualche anni. I vini rossi sono calati marginalmente di più, -11% a 2.2 milioni di ettolitri, e sono ben sotto la media decennale di 2.23 milioni di ettolitri.
    Categorie qualitative. I vini DOC sono giù del 13% a 8 milioni di ettolitri (75% della produzione totale), mentre i vini IGT con 2.25 milioni di ettolitri calano del 4% soltanto. I punti di partenza erano però diversi, essendo i DOC comunque del 18% sopra la media storica e gli IGT del 18% sotto la media. Il calo della produzione DOC è più marcato per i vini bianchi (-13% a 6.7 milioni di ettolitri) che per i rossi (-12% a 1.06 milioni), mentre nel caso degli IGT tutto il calo è concentrato nei vini rossi (-12% a 0.9 milioni di ettolitri) mentre gli IGT bianchi, 1.4 milioni di ettolitri, sono stabili.
    Infine uno sguardo ai dati di superficie vitata, 93 mila ettari, -2%, dei quali 40600 a Treviso (-2%), 28720 a Verona (+1%) e 9mila in provincia di Venezia (-6%).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2024

    Anche nel primo trimestre 2024 gli spumanti stanno trainando le esportazioni italiane di vino. Nell’ambito di un dato totale in crescita del 4%, gli spumanti sono a +7% per 493 milioni di euro e (nell’arco degli ultimi 12 mesi) rappresentano ormai il 29% del totale esportato dall’Italia. Come dicevamo qualche giorno fa, ci sono alcuni aspetti da considerare che possono rendere questo dato un po’ meno attraente: primo, l’impatto molto importante dell’incremento delle spedizioni in Russia (+131% a 40 milioni nel trimestre); secondo, il calo degli USA (-5% nel trimestre, -10% nel segmento chiave del Prosecco); terzo, il fatto che le nostre esportazioni continuano a essere principalmente guidate dal volume e non dal prezzo mix. Un potenziale problema se guardiamo al calo del consumo di vino in volume… Passiamo a commentare i dati nello specifico con tabelle dettagliate per categoria.

    493 milioni di euro con 1.16 milioni di ettolitri spediti sono i dati del primo trimestre, con una crescita rispettivamente del 7% e 11%, il che implica un peggioramento del prezzo medio al litro del 3% a 4.25 euro.
    Il Prosecco resta la categoria chiave, in crescita dell’8% 369 milioni di euro (volume +11%), seguito dall’Asti spumante a 32 milioni e una crescita del 7% (volume -1%). Gli altri spumanti DOP continuano a faticare a 21 milioni di euro, +1% (volume +6%).
    I due mercati chiave per gli spumanti italiani nel primo trimestre hanno andamenti divergenti. Gli USA sono in calo del 5% a 119 milioni di euro, mentre il Regno Unito cresce dell’11% a 77 milioni di euro. Tutti positivi sono i dati degli altri mercati, fatte eccezione per Polonia, Svizzera e Francia in calo tra il 2% e il 6%. Molto visibile l’incremento della Russia a 40 milioni di euro, che lo porta (a livello annuo) a essere il quinto mercato per l’Italia.
    Se guardiamo al Prosecco in particolare, i dati sono positivi su quasi tutti i mercati fatta eccezione proprio per gli USA (-10%, rappresenta il 25% delle nostre esportazioni di Prosecco) e la Svizzera (-4%).
    Nel segmento dell’Asti il principale mercato si conferma la Lettonia, +48% nel trimestre e +28% sui 12 mesi a 34 milioni, poi viene la Germania con 17 milioni (+15% sull’anno, -5% sul primo trimestre), gli USA con 16 (-14% anno, stabili nel trimestre) e quarto mercato il Regno Unito con 15 milioni (+32% sull’anno, +31% sul trimestre). La Russia con il balzo del primo trimestre “rispunta”, anche se il saldo sull’anno resta molto negativo.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento marzo 2024

    Il dato del primo trimestre delle esportazioni italiane di vino è decisamente soddisfacente e giustamente celebrato: 1840 milioni di euro, +4% con un volume di 5.1 milioni di ettolitri +3%. Tre aspetti vanno però rimarcati: primo, che l’uscita dal trimestre è stata leggermente negativa (-4%), anche se potrebbe essere colpa della Pasqua. Secondo, e questo è il punto importante, che se non fosse stato per il balzo delle esportazioni verso la Russia (sottolineo, la Russia, +143% nel trimestre), la crescita sarebbe stata dell’1.1%, dato che di 68 milioni di euro di maggiore export, 49 vengono da quel paese. A maggiore chiarezza, trovate qui sotto nel proseguimento del commento e delle tabelle, il dato ad oggi delle esportazioni di vino verso la Russia negli ultimi 12 mesi: 207 milioni di euro, il massimo da 10 anni a questa parte (e quindi credo da sempre), pari al 2.6% del totale. Quasi dimenticavo il terzo aspetto: le nostre esportazioni continuano a essere guidate principalmente dal volume e non dal prezzo/mix. Il rischio di vedere dati negativi è dietro l’angolo. Come dicevo… proseguiamo…

    Il dato del primo trimestre si compone di un incremento del 3% dei vini fermi in bottiglia a 1242 milioni di euro (-6% il dato di uscita di marzo) e di un incremento del 7% delle esportazioni di spumante (+1% l’uscita di marzo) a 493 milioni di euro.
    I dati restano guidati principalmente dall’incremento dei volumi, +5% per i vini in bottiglia (il che implica un calo del 2% del prezzo/mix) e +11% per i vini spumanti (-3% prezzo/mix).
    Se guardiamo ai dati complessivi del primo trimestre per mercato, il panorama è variegato: USA e Germania sono vicini alla parità, +2% e -3% rispettivamente. Hanno però tendenze discordanti per categoria, visto che negli USA vanno bene i vini fermi (+6%) e male gli spumanti (-10%), mentre in Germania sono gli spumanti (+6%) a rendere meno amaro il bilancio derivante dal calo del 6% dei vini in bottiglia. Il Regno Unito e il Canada sono molto positivi a +8/9%, male Svizzera e Francia a -8% e -11%.
    Una parola sul mercato cinese, di cui aggiungiamo un grafico. I dati restano molto volatili. +60% in gennaio, +32% in febbraio, -21% in marzo. se allarghiamo l’orizzonte all’anno, le esportazioni sembrano essersi stabilizzate intorno ai 100 milioni di euro.
    Nel segmento degli spumanti, cui dedichiamo un post ogni trimestre che uscirà nei prossimi giorni, il fattore chiave è il calo del 5% delle esportazioni in USA, un dato da tenere sott’occhio visto che questo mercato è il 22% della categoria. Anche in questo caso la Russia è un fattore importante, circa il 55% della crescita…

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Toscana – produzione di vino e superfici vitate 2023 – dati ISTAT

    La produzione di vino 2023 in Toscana è stata la più bassa forse di sempre, avendo toccato quota 1.8 milioni di ettolitri. Il calo del 26% rispetto al 2022 e del 30% rispetto alla media storica dei 10 anni precedenti va ben oltre le tendenze a livello nazionale, che vedono la produzione di vino calare del 21% sull’anno prima e a posizionarsi l 13% sotto la media storica. Secondo i dati ISTAT sarebbe la provincia di Grosseto la più colpita, con un calo della produzione del 43%, seguita dalla provincia di Siena con -32%. I dati vedono una produzione peggiore per i vini bianchi (comunque poco rilevanti) rispetto ai rossi e per i vini DOC rispetto invece ai vini IGT che da qualche anno stanno crescendo in importanza nel panorama toscano. Passiamo a un’analisi più dettagliata con grafici e tabelle di produzione e superfici vitate, ricordandovi che tutti i dati sono disponibili in formato scaricabile nella sezione Solonumeri del blog.

    Degli 1.8 milioni di ettolitri prodotti, 1.58 milioni sono di vino rosso e 222mila ettolitri di vino bianco, che pesa soltanto il 12% della produzione totale, ossia il livello più basso da diversi anni a questa parte.
    Dal punto di vista delle categorie qualitative, i vini DOC restano preponderanti al 62% della produzione totale, ma sono il 33% sotto la media storica, a 1.1 milioni di ettolitri. Sembrerebbe in atto una tendenza di spostamento verso i vini IGT, che nel 2023 sono calati a 0.5 milioni di ettolitri, -20% sul 2022 e il 22% sotto la media storica, ma che hanno gradualmente incrementato il loro peso al 28% del totale. La categoria degli IGT è particolarmente rilevante per i vini bianchi, visto che copre il 60% circa dei bianchi toscani (viceversa i due terzi dei vini rossi prodotti in regione sono nella categoria DOC).
    Secondo ISTAT la superficie vitata in Toscana è cresciuta di 500 ettari a 51520. Tralascio i commenti sulle province visto che i dati mostrano delle variazioni sul 2022 che sono inverosimili.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Piemonte – produzione di vino e superfici vitate 2023 – dati ISTAT

    Pur non avendo ancora una visione chiara dei dati del ministero sulla produzione di vino per regione (come forse sapete ci sono delle differenze importanti a livello nazionale, secondo i dati ISTAT qui analizzati la produzione 2023 è stata 42.5 milioni di ettolitri, secondo il ministero 38.3), cominciamo l’analisi delle produzioni regionali di vino con i dati piemontesi.
    Il Piemonte ha avuto la sua vendemmia più povera di sempre l’anno scorso con 1.95 milioni di ettolitri di vino prodotto, per un calo del 19%, compatibile con il -21% registrato a livello nazionale ma molto peggio del resto d’Italia se vista in prospettiva storica. Infatti se vista in ottica decennale, la vendemmia 2023 è stata nella regione del 21% inferiore alla media contro il -13% italiano. I dati che guardiamo oggi non hanno particolari “segni distintivi”: ossia, la produzione delle diverse tipologie è calata in modo coerente, salvo che per i vini da tavola, che sono calati del 30% ma che in Piemonte sono una porzione minoritaria del totale. Oltretutto, il Piemonte non ha vini IGT. Passiamo a un’analisi più dettagliata con grafici e tabelle di produzione e superfici vitate, ricordandovi che tutti i dati sono disponibili in formato scaricabile nella sezione Solonumeri del blog.

    La produzione di 1.95 milioni di ettolitri si suddivide in 823mila ettolitri di vino bianco, calato del 17% e dunque leggermente meno del calo del 21% dei vini rossi che invece sono stati prodotti in 1.13 milioni di ettolitri. Il confronto con le medie storiche è invece più simile, con i bianchi sotto del 20% e i rossi sotto del 22%. A titolo di confronto in Italia i vini bianchi sono stati sotto del 6% sulla media storica e i vini rossi del 20%. Ovviamente la forte crescita dei bianchi nel nord est è una componente importante del -6% italiano dei bianchi.
    I vini DOC sono ormai il 95% della produzione, soprattutto in un anno in cui la produzione è scarsa. I 105mila ettolitri di vino da tavola sono a -28% e -54% sulla media storica.
    Guardando velocemente i dati relativi alle superfici vitate, i dati non sono di facile lettura anche per via delle forti oscillazioni confrontando i dati 2022 con quelli 2023, con un calo della superficie da 40650 a 39080 ettari. Il dato non coincide nemmeno con il dato appena rilasciato da ISTAT relativo al censimento agricolo che dice 43521 ettari.
    Vi lascio alla consultazione delle tabelle e dei grafici. LEGGI TUTTO

  • in

    ll consumo di vino in Italia – dati 2023 per regione e classi di età

    Ripartiamo con l’analisi dei consumi di vino in Italia con il dettaglio per fasce di età e aree geografiche. In verità i dati più interessanti sono sulle fasce di età e ci mostrano che la penetrazione del consumo di vino sta crescendo in Italia, soprattutto nella parte giovane della popolazione, con una forte preponderanza del consumo sporadico e un calo netto anche per le medesime fasce di età del consumo giornaliero. Lo vedete molto bene nel grafico qui sopra con la “pancia” nelle fasce giovani, per esempio nel 2023 il 50% dei 202-24enni beve vino, 10 anni prima era il 42%, lo stesso vale per tutte le fascie salvo la mezza età, per poi tornare vero nelle persone anziane (miglioramento delle condizioni di salute?). La seconda cosa interessante di questo grafico è il picco, ora nella fascia 35-44 anni, mentre nel 2013 era a 55-59 anni. Ovviamente si ragiona in un contesto di calo del consumo pro-capite di vino, essendo il consumo giornaliero (escluso qui quello eccessivo) in calo significativo per tutte le fasce di età (secondo grafico, interno al post), essendo sostituito da quello sporadico, in forte incremento nelle fasce di età intermedie (terzo grafico). Bene, per la terza considerazione vi invito a proseguire nella lettura, segnalandovi che tutti i dati sono nella sezione Solonumeri cui si accede qui sopra, ma anche in formato grafico nel post.

    La terza considerazione è relativa all’evoluzione del consumo di vino delle fasce di età che invecchiano, ossia, chi nel 2007 aveva 25-34 anni nel 2017 è nella fascia successiva e nel 2023 a metà tra questa fascia e quella dopo. Questo ci dice che i il 55.5% dei 25-34enni del 2007 bevevano vino e che erano passati al 57.5% 10 anni dopo e oggi a occhio sono al 62.2%. Ossia ci dicono che per questa fascia e per questi anni, circa 15 in totale, l’incremento della penetrazione di consumo è stato del 7% circa.
    Seguendo la stessa china, ci dicono anche che i 50enni (punto mediano 45-54) perdono circa 5 punti nella penetrazione del consumo di vino, probabilmente a causa di problemi di salute.
    Fatte queste considerazioni, le tabelle allegate mostrano il costante calo del consumo giornaliero di vino, che tocca il suo picco come sempre tra le persone anziane: nel 2023 poco meno del 25%, nel 2013 intorno al 30% della popolazione, nel 2007 intorno al 35%. Quindi i “nuovi anziani” sono meno legati al “bicchiere a pasto”.
    Infine trovate il tabellone con i consumi per regione e per tipologia di comune (attenzione che si leggono al contrario delle altre, mea culpa). Considerazioni già fate un paio di giorni fa, aumento nelle regioni del sud e delle isole, leggera contrazione nelle regioni del centro-nord, dove si beve comunque molto di più.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento febbraio 2024

    Dopo il calo del 2023, le esportazioni italiane di vino stanno registrando una buona ripresa nei primi due mesi dell’anno. Dopo il +13% di gennaio, su una base un po’ più difficile anche febbraio è stato positivo, +6% per un saldo del valore delle esportazioni a +10% nel bimestre, ossia 1.15 miliardi di euro. Oltre alla base di partenza, che peraltro diventerà ancora più facile nei mesi centrali del 2024, un paio di annotazioni vanno fatte. Primo, le esportazioni stanno crescendo soprattutto grazie al volume, cresciuto dell’8% a 3.2 milioni di ettolitri: come sappiamo l’annata 2023 è stata scarsa e questo a un certo punto diventerà un freno. Secondo, pur essendo il periodo breve e i dati ancora volatili, i dati del Regno Unito, +20%, sono eccezionalmente positivi e probabilmente non sostenibili, compensati parzialmente dal calo delle esportazioni di spumante nel mercato americano (-6%), che andrà valutato nel corso dei prossimi mesi. Fatte queste puntualizzazioni possiamo passare a un’analisi più dettagliata nel resto del post, dove trovate come al solito diverse tabelle.

    610 milioni di euro di esportazioni e 1.7 milioni di ettolitri sono i dati di febbraio, +6% per entrambe le misure. Il totale diventa 1150 milioni di euro, +10%, con un prezzo medio di esportazione a +1% e un volume a +8%.
    Crescono i prodotti a maggior valore aggiunto, ossia i vini in bottiglia, +10% nel bimestre, e spumanti, +12%, ma in entrambi i casi con un prezzo mix in calo del 2% rispetto all’anno scorso, mentre la parte residuale, principalmente vini sfusi sono stabili in valore con un incremento del 4% del prezzo medio.
    I principali mercati del nostro vino sono tutti in recupero salvo che per la Svizzera (-3% da inizio anno). Il mercato americano cresce del 6%, la Germania del 3%, del Regno Unito abbiamo detto sopra, il Canada del 13% e, al di fuori dei primi 10, anche la Cina sembra dare segnali di risveglio (+60% a gennaio e +30% a febbraio).
    Nello specifico, il mercato americano è andato molto meglio nei vini fermi (+12%), che nei vini spumanti (-6%), il mercato inglese bene in entrambi (+15% e +27%), mentre per la Germania sono i vini spumanti (+11%) a determinare la leggera crescita.
    Se ci spostiamo sui dati relativi agli ultimi 12 mesi, che sono essenzialmente stabili, gli spazi di recupero sono chiari: gli USA sono ancora a -6%, Svizzera e Canada a -2% e -4%, Svezia e Giappone a -7% e -6% rispettivamente. Invece andrà valutata la sostenibilità della crescita del Regno Unito, +9%, e della Francia, +7%, trainata dalla crescita dei nostri spumanti.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Importazioni di vino in Italia – aggiornamento 2023

    Con I dati di UN Comtrade diamo uno sguardo alle importazioni italiane di vino nel 2023. Come sanno gli esperti l’Italia negli ultimi anni importa prodotto sfuso dalla Spagna e storicamente i suoi abitanti (noi) sono dei bevitori incalliti di Champagne, anche di quello buono a guardare le statistiche del consorzio francese. Tornando ai nostri numeri, le importazioni hanno vissuto un vero e proprio boom dal 2021, che è continuato anche nel 2023, con un’importazione di 574 milioni di euro, +12% sul 2022, a fronte di un calo dei volumi del 6% a 2.1 milioni di ettolitri.
    Va detto che questi due numeri sono completamente disconnessi, perché la Francia come vedrete dalla torta interna, fa il 75% del valore importato mentre rappresenta soltanto il 13% del volume. La ragione principale di questo forte incremento visto negli ultimi anni è proprio lo Champagne, le cui importazioni sono più che raddoppiate nel 2023 rispetto al periodo pre-Covid (circa 350 milioni di euro contro circa 170 nel triennio 2017-19). Questo fattore da solo rappresenta circa il 75% dell’incremento delle nostre importazioni di vino. È pur vero che l’altro 25% non si riferisce al vino sfuso (su questo aspetto siamo sempre più indipendenti) ma a vino in bottiglia, principalmente proveniente ancora una volta dalla Francia.
    Ultima annotazione: sembra che lo scambio di vino tra Italia e Francia stia crescendo vorticosamente negli ultimi anni, visto che anche lo spumante italiano sta esplodendo. Ultimissima considerazione: per la prima volta negli ultimi 20 anni credo, la bilancia commerciale del vino italiano peggiora, da 7354 milioni di euro del 2022 a 7198 milioni di euro nel 2023.
    Bene, per ulteriori dettagli, tabelle e grafici, vi invito a proseguire nella lettura.

    Le importazioni di vino in Italia hanno toccato il loro record storico a 574 milioni di euro nel 2023, con un incremento del 12% sul 2022 e un +10% annuo dal 2018 a questa parte.
    Di questi, 360 milioni sono riferiti a vino spumante, +15% nel 2023 e +14% annuo dal 2018 (e all’interno di questo numero 349 milioni di euro sono riferiti alla Francia, quindi la quasi totalità), circa 70 milioni di euro sono di vino sfuso (-17% nel 2023 rispetto al 2022) e 143 milioni sono di vino in bottiglia, +26% nel 2023 e +13% annuo.
    Come dicevamo sopra la Francia rappresenta la maggioranza (75%) con 429 milioni di euro e un incremento del 16%, seguita dalla Spagna con 95 milioni, +8% e dal Portogallo, 10 milioni di euro e -18%, ma dopo essere cresciuto molto nel 2022.
    In termini di volume, le importazioni sono state pari a 2.1 milioni di ettolitri. -6% sul 2022 e invariato rispetto al 2018. La provenienza principale è la Spagna, con 1.66 milioni di ettolitri (stabile), poi la Francia con 266mila ettolitri (-3%).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO