in

Kalòs e Kagathòs: La Filosofia di Avignonesi tra Bellezza e Nobiltà d’Animo

di Patrizia Vigolo

Nel cuore della meravigliosa campagna toscana, la Cantina Avignonesi è diventata un simbolo di sostenibilità e innovazione nel mondo vinicolo.

Nata nel lontano 1974 come azienda agricola, Avignonesi ha progressivamente ridefinito il proprio scopo, evolvendo da semplice produttore di vino a un leader nel settore della “buona industria vitivinicola”.

Nel 2009 la cantina ha subito una trasformazione significativa quando è stata acquistata da Virginie Saverys. Da allora, Avignonesi si è distinta non solo per i suoi vini eccellenti, ma anche per il suo impegno verso l’agricoltura biologica e biodinamica, ponendosi come leader nell’industria vitivinicola sostenibile.

Lavorare per un futuro migliore

La filosofia di Avignonesi può essere riassunta nel concetto di kalòs e kagathòs, termini dell’antica Grecia che uniscono il bello (kalòs) e il buono (kagathòs), esprimendo una profonda coerenza tra etica ed estetica. Questo concetto sottolinea che per essere veramente “belli”, i prodotti e le azioni devono essere intrinsecamente buoni e giusti. In pratica, questo significa che la qualità estetica dei vini e delle esperienze offerte deve essere accompagnata da un impegno etico e sostenibile.

Produrre vini nobili significa anche comportarsi in maniera nobile, rispettando la terra, le persone e la comunità di Montepulciano. Questo impegno si riflette nella missione dell’azienda di nutrire la terra e le persone, creando un mondo migliore per le generazioni future.

Vigneto “La Stella”

Ecco perché sotto la guida di Virginie Saverys, Avignonesi ha adottato pratiche agricole biologiche e biodinamiche, riconosciute formalmente nel 2021 con il riconoscimento di Società Benefit. L’azienda utilizza tecniche che migliorano la salute del suolo e la biodiversità, minimizzando l’impatto ambientale e producendo vini di qualità superiore. Questa dedizione alla sostenibilità si estende anche ai sistemi distributivi e all’educazione del consumatore, con un approccio trasparente e innovativo.

“Lavorare ogni giorno per diventare un buon antenato: Questa frase rappresenta il cuore della filosofia di Avignonesi. Significa impegnarsi quotidianamente per lasciare un’eredità positiva e sostenibile, non solo per la propria generazione, ma per quelle future. Questo approccio si riflette in ogni scelta aziendale, dalla gestione dei vigneti alla produzione dei vini, fino alle pratiche di ospitalità e distribuzione.

Matteo Giustiniani_Amministratore Delegato del Gruppo Avignonesi

La scelta di abbracciare l’agricoltura biologica e biodinamica non è quindi solo una decisione tecnica, ma un impegno etico. La biodinamica, in particolare, va oltre il biologico, considerando la fattoria come un organismo vivente che deve essere autosufficiente e sostenibile. Questo significa evitare pesticidi e fertilizzanti chimici, promuovere la biodiversità, e utilizzare preparati naturali per migliorare la salute del suolo e delle piante.

Vini d’eccellenza, frutto di passione, rispetto e competenza

Avignonesi raggruppa vigneti, un orto sinergico, oliveti, bosco e seminativo. I vigneti occupano circa 170 ettari in cui si coltivano principalmente Sangiovese, Merlot, Trebbiano e Malvasia.

Da queste uve nascono vini di pregio, che narrano la storia del territorio e la dedizione di Avignonesi. Tra le eccellenze spiccano il Vino Nobile di Montepulciano, un prestigioso DOCG che incarna l’essenza stessa della cantina, e il Vin Santo Occhio di Pernice, un vino dolce e avvolgente che rappresenta la quintessenza della tradizione enologica toscana.

Inoltre, l’azienda possiede 7 ettari di oliveti, un orto sinergico su una superficie di 0,5 ettari (un metodo di coltivazione che sfrutta la sinergia tra le piante e gli elementi naturali), 43 ettari di bosco e 48 ettari di terreni seminativi.

Un vino che ci ha particolarmente colpiti è stato il “Vino Nobile di Montepulciano D.O.C.G. 2013” 10 Year Vintage Release.

Uve 100% Sangiovese. Fermentato, invecchiato, imbottigliato e conservato con cura nella cantina di Avignonesi. La fermentazione alcolica con macerazione sulle bucce dura da 20 a 30 giorni, variando a seconda dei singoli lotti di vino. Questo processo è condotto dai lieviti selezionati dal pied de cuve dell’azienda. Il vino è poi affinato per 12 mesi in barrique francesi, seguiti da 6 mesi in botti di rovere di Slavonia, e infine riposa per almeno 8 anni in bottiglia, sviluppando così la sua complessità e profondità aromatica.

Il colore è di un intenso rosso rubino. Al naso, il bouquet è elegante e complesso, iniziando con note floreali di viola mammola e rose selvatiche, seguite da sentori di prugna, marasca e frutta rossa. Nonostante si tratti di un 2013, i sentori fruttati sono ancora freschi ma accompagnati da sfumature di goudron, liquirizia, caffè e cacao. Al palato, il vino si presenta rotondo e fresco, ben strutturato e di lunga persistenza, con piacevoli note balsamiche in chiusura.

E’ una incantevole combinazione di aromi che conferma ancora una volta la capacità del Sangiovese di evolvere in maniera iconica.

Classica Day: un evento dedicato agli appassionati Ogni anno, nel mese di marzo, Avignonesi organizza il Classica Day, un evento dedicato agli operatori del settore e agli appassionati di vino. Un’occasione per scoprire le ultime novità della cantina, degustare i migliori vini e approfondire la conoscenza del territorio e della filosofia produttiva di Avignonesi. L’edizione 2024, svoltasi il 17 e 18 marzo, ha visto la partecipazione di 450 persone, che hanno potuto apprezzare l’eccellenza dei vini Avignonesi e vivere un’esperienza unica nel cuore della Toscana.

Le due giornate sono state caratterizzate da attività specifiche pensate per favorire il dialogo e promuovere una viticoltura di qualità. La cena di gala, ospitata nell’Appassitoio de Le Capezzine, uno dei luoghi più emblematici del Gruppo Avignonesi, si è aperta con delle bollicine, sia alcoliche (Clarabella 180) che virtuosamente analcoliche (French Bloom Rosé). La serata è poi proseguita con la degustazione dei vini di Avignonesi, tra cui il Dadi Rosso 2022, un vino che rappresenta un ponte verso il futuro e l’innovazione.

Successivamente, è stato servito il Vino Nobile di Montepulciano del 2010, una delle icone del gruppo e della denominazione, un 100% Sangiovese proveniente dalla riserva storica di Avignonesi.

La cena è culminata con il Vin Santo Occhio di Pernice 2010, una gemma rara e preziosa. Color ambra con riflessi dorati. Al naso, il vino si rivela avvolgente ed estremamente complesso, con sentori di miele, castagna, mandorla, marmellata d’arancia, datteri ed albicocca. In bocca emergono note di mandorla tostata, amaretto, noce fresca e fico secco. Il vino è caldo e piacevole, con un finale lungo e persistente.

La giornata del 18 marzo è stata altrettanto ricca di eventi, iniziando con una masterclass dedicata al “Desiderio” Toscana Merlot Igt nelle annate 2017 e 2018.

Il “Desiderio” 2017 ha un impatto olfattivo è esplosivo. Il bouquet aromatico, ampio e complesso, spazia dalla confettura di ciliegie e prugne a note di tè nero, rabarbaro e grafite, con lievi accenni finali di tabacco fermentato. L’ingresso al palato è prorompente, investendo i sensi con la tipica e imponente struttura del Merlot toscano, avvolgente e calorosa.

Il “Desiderio” 2018 invece fa sicuramente emergere maggiormente la parte fruttata e in secondo piano emergono alcune spezie più dolci. Note fresche di frutti di bosco, mirtillo e lampone si intrecciano con delicate sfumature di spezie dolci come lo zafferano e il cardamomo, arricchite da fresche note di erbe mediterranee e pino marittimo. Al palato, il vino si presenta morbido, corposo, rotondo e ben strutturato, con tannini setosi e un retrogusto persistente arricchito da un tocco di cioccolato fondente.

“Piantiamo gli alberi sotto la cui ombra non ci siederemo mai”.

(Antico Proverbio)


Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/


Tagcloud:

Bottiglie di fascia media: dove costano di meno?

La produzione di vino nel mondo nel 2023 – aggiornamento OIV