In Umbria, l’eccellenza della produzione vitivinicola è riunita sotto l’ala di UmbriaTop Wines, società cooperativa fondata nel 2009: nata dalla visione di vitivinicoltori di fama mondiale, si dedica alla promozione dei migliori vini regionali, enfatizzando la qualità, la sostenibilità e l’autenticità del patrimonio enologico umbro. La cooperativa, che associa 109 cantine e 4 Consorzi vitivinicoli – Torgiano, Montefalco, Trasimeno, e Orvieto. Per conoscere meglio questa importante realtà del sistema vino italiano ho rivolto alcune domande a Gioia Bacoccoli, General Manager di UmbriaTop.
Quali sono le motivazioni principali che hanno portato alla fondazione di UmbriaTop Wines nel 2009 e come si è evoluta la cooperativa dal momento della sua creazione fino ad oggi?
UmbriaTop Wines è una società cooperativa agricola fondata nel 2009 con l’obiettivo di promuovere un’immagine unitaria dei produttori vitivinicoli regionali. Ad oggi, la Cooperativa riunisce sotto di sé 118 soci tra cui i quattro Consorzi di Tutela regionali e rappresenta così un gruppo eterogeneo di produttori di fama mondiale, che producono vino di altissima qualità. L’obiettivo è quello di promuovere tutta la produzione vitivinicola partendo dall’area di Montefalco, passando per la zona del Lago Trasimeno, fino ai territori che fanno capo ad Orvieto e Torgiano.
La cooperativa, sostenuta anche dalla Regione Umbria, ha come mission quella di educare il consumatore ad apprezzare e valorizzare gli eccellenti vini di questa regione. La cooperativa è partita da una base molto ridotta, e nel corso degli anni, con l’adesione di sempre più soci convinti della buona riuscita di questo progetto, si è espansa e così anche la sua partecipazione a fiere ed eventi del territorio regionale, nazionale ed internazionale.
Quale significato profondo volete dare al concetto di “immagine unitaria e qualificata” per il vino umbro?
La mission di UmbriaTop è quella di far emergere tratti che sono di fatto comuni per tutte le produzioni enologiche regionali.
- Qualità, in nome di quantità quasi sempre limitate, frutto di un lavoro costate di selezione delle uve in campo e di una grande cura in cantina;
- Autenticità ed unicità, pensando ai nostri vitigni autoctoni protagonisti delle produzioni
- Sostenibilità, ove la nostra regione è di fatto un “cuore verde” dove pochissimo è l’inquinamento ambientale.
- “rarità”: se si pensa che l’intera produzione media annuale si compone di meno del 2% della produzione nazionale
Queste parole chiave possono essere alla base della nostra idea di “immagine unitaria” se espresse in una narrazione coordinata.
Il tutto può funzionare ancor meglio abbinandolo anche ad eccellenze agroalimentari del territorio viaggino insieme, con accordi strategici con altri soggetti.
Il nostro modus operandi abituale è quello di creare un collettivo di produttori ben riconoscibile al di fuori dell’Umbria che rimandi alla qualità del brand Umbria.
Qual è il ruolo dei vitigni autoctoni nella produzione dei vini Umbri e quali sono le principali sfide nella produzione di vini di alta qualità rispettando la biodiversità e il territorio?
I vitigni autoctoni sono un elemento fondamentale per la produzione dei vini umbri, consentono di promuovere l’essenza di questo territorio immensamente ricco di biodiversità e storia. La produzione vitivinicola regionale sul territorio risale infatti sin dall’epoca degli Umbri.
La produzione dei vini di alta qualità presenta diverse sfide per rispettare il territorio e la sua biodiversità; i produttori sono molto attenti a questi due temi e adottano strategie competitive e all’avanguardia per garantire la biodiversità del territorio che permette di ottenere prodotti di altissimo pregio e attenti al rispetto della natura e del territorio. Lo slancio verso una viticultura pulita è già ben avviato, con aziende che producono vino biologico o lavorano in regime sostenibile.
L’impegno verso la tutela paesaggistica del territorio umbro è ben riscontrabile anche dall’elevato numero di cantine presenti alla fiera di Slow Wine a Bologna, il cui obiettivo è quello di promuovere il vino buono, pulito e giusto.
Come vi state approcciando agli strumenti digitali per la strategia di promozione dei vini umbri e per il coinvolgimento dei consumatori a livello globale?
Gli strumenti digitali sono uno degli attrezzi fondamentali per poter diffondere, al di fuori della regione e al di fuori del territorio nazionale, l’immagine di qualità del vino umbro. Attraverso post di Instagram e Facebook intendiamo raggiungere un vasto pubblico di consumatori che possono approcciarsi in prima battuta alla realtà di Umbria Top e di tutti i progetti e gli eventi organizzati durante l’anno; il fine è quello poi di farli avvicinare in maniera diretta ai produttori vitivinicoli. In programmazione dal 2025 abbiamo la creazione di un portale e-commerce regionale nonché un sistema di blockchain che possa interconnettere i produttori con i tecnici che costantemente sostengono le aziende. In progress anche una progettazione di attività divulgative come realtà aumentata, realtà immersiva ed animazioni con schermi led innovativi.
Quali sono gli obiettivi principali di Umbria Top per i prossimi anni e quali nuovi progetti sono previsti per aumentare ulteriormente il valore del vino umbro sui mercati internazionali?
Umbria Top si augura di avere a giorni riscontri alla partecipazione ad un progetto di Filiera regionale sotto il bando “Distretti del Cibo” con il Ministero della Agricoltura e della Sovranità Alimentare.
L’obiettivo per i prossimi anni è di continuare a crescere, riunendo sotto di sé ulteriori produttori di eccellenze enologiche per lavorare in modo coeso e in sinergia per rendere il settore vitivinicolo regionale sempre più protagonista del mercato internazionale e sempre più riconoscibile e richiesto.
Nel mentre, per il 2025 stiamo lavorando al tema portante del progetto “Radici”. È un percorso multidisciplinare che prevede l’analisi della produzione vitivinicola regionale, le sue origini e le sue tracce sul territorio, le tecniche antiche e nuove di produzione, tracciando così una linea temporale della produzione a partire dalle sue origini archeologiche, antropologiche, culturali. Affiancando questa analisi storica, si vuole analizzare anche le peculiarità botaniche, ambientali, agronomiche e colturali che rappresentano l’unicità del territorio umbro, al fine di costruire una maggiore identità del comparto a partire dalla “base”.
Accanto a questo progetto continueremo a portare avanti l’organizzazione di fiere del settore per offrire ai produttori la possibilità di relazionarsi con buyers nazionali ed internazionali per promuovere il vino umbro.
Abbiamo aderito al bando di Distretto di Filiera presentando il nostro progetto che ci vede capofila, in progetti pensati in sinergia con diverse aziende e makers del territorio; siamo fiduciosi che questo possa essere un ottimo trampolino di lancio per la promozione del vino umbro non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo.
Qual è stata l’ispirazione dietro la creazione dell’Umbria Wine Academy e In che modo l’Academy rappresenta un ponte tra eredità e avanguardia nella viticoltura umbra? Infine, quali sono gli obiettivi principali che il progetto si propone di raggiungere a medio e lungo termine?
L’obiettivo di Umbria Wine Academy, creata nell’anno 2024, attraverso tutte le azioni e attività programmate durante l’intero anno, è quello di individuare, formare e fidelizzare degli Ambassador innamorati del vino umbro in grado di promuoverlo attraverso i social e nel mondo.
L’Academy rappresenta un ponte tra eredità e avanguardia nella viticoltura umbra grazie alle attività di incoming di buyers interessati al nostro territorio, che vengono a fare esperienze per “toccare” le caratteristiche peculiari del territorio con mano e poter diffondere l’unicità del territorio nei loro paesi di provenienza.
L’obiettivo del progetto a lungo termine è quello di organizzare diverse attività di diverse tipologie per promuovere il vino umbro; si va da azioni di incoming ad organizzare delle collettive di assaggi di vino dei produttori umbri per il loro riconoscimento nelle guide nazionali più importanti del settore. Il fine non è solo quello di svolgere attività di promozione rivolte verso l’estero, ma anche quello di pubblicizzare il vino umbro su tutto il territorio regionale proponendo dei format promozionali dinamici, come un road show tra le principali enoteche regionali.