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    David Landini tra i 100 migliori enologi al “Master Winemaker 100” 2025 di “The Drinks Business”

    David Landini, riconosciuto per il suo contributo al sangiovese toscano, è tra i vincitori del prestigioso “Master Winemaker 100” 2025, riconoscimento annuale di The Drinks Business che premia i migliori enologi a livello globale, celebrando l’eccellenza professionale di coloro che si sono distinti per il loro lavoro innovativo e la cura del dettaglio.Landini, direttore tecnico e CEO dell’azienda toscana Villa Saletta, si è aggiudicato questo riconoscimento grazie alla capacità di coniugare tradizione e innovazione nella gestione dei vigneti e della produzione vinicola, distinguendosi per il suo sangiovese.
    Il suo lavoro, che si sviluppa all’interno di Villa Saletta a Palaia, in provincia di Pisa, non solo valorizza la qualità dei vini ma anche la bellezza e la storicità della Toscana, rendendo l’azienda una meta unica per i gli appassionati di vino e di esperienze immersive nel cuore del Chianti e delle colline pisane.
    David Landini si unisce ad altri talentuosi enologi italiani che sono stati premiati in questa edizione: Antonio Massucco di Banfi Piemonte, riconosciuto per il suo contributo alla spumantistica, e Gianfranco Gallo di Vie di Romans, simbolo dell’eccellenza nella produzione di vini bianchi, e Mirco Balliana di Andreola, per il suo lavoro con il Prosecco. L’inclusione di Landini in questo elenco esclusivo, al fianco di questi grandi nomi, è un segno della crescente affermazione di Villa Saletta nel panorama vinicolo internazionale.
    Villa Saletta è una fattoria nel cuore della campagna toscana, un luogo dove la storia e la tradizione incontrano la modernità. Di proprietà della famiglia inglese Hands, la tenuta si estende su oltre 1500 ettari, tra vigneti, uliveti, boschi, tartufaie, pioppete e antichi borghi. Nel corso degli anni, Villa Saletta ha intrapreso un ambizioso progetto di rilancio, rendendo il vino il filo conduttore di una proposta che comprende un’ospitalità d’eccellenza, con tre ville per l’accoglienza, ed agricoltura. La tenuta ospita infatti non soltanto vigneti, ma anche coltivazioni di ortaggi, erbe aromatiche, grani, tartufi, pioppete ed ulivi per la produzione di olio extravergine.
    I vigneti sono dislocati in terreni che offrono diverse esposizioni e composizioni, ottimizzando il microclima per ogni tipo di vitigno. I 40 ettari attualmente vitati sono dedicati principalmente ai vitigni storici della Toscana come il Sangiovese, ma anche a varietà internazionali che si sono rivelate particolarmente adatte al territorio, come il Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot.
    La produzione annuale di bottiglie di Villa Saletta si aggira tra le 100.000 e le 120.000 unità. Le etichette prodotte sono 980AD, Cabernet Franc in purezza, Saletta Riccardi, 100% sangiovese, Saletta Giulia Toscana, blend di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, Chianti Superiore DOCG 2018, espressione di Sangiovese e Chiave di Saletta, Sangiovese per il 50% ed il restante a base di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, Il Rosato mix di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon e Franc, e lo Spumante Rosato Metodo Classico, ottenuto da uve Sangiovese. 
    Fulcro di Villa saletta è l’antico Borgo Villa Saletta, un luogo ricco di storia e set di film famosi come La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani. Il borgo, che sta vedendo un’importante ristrutturazione, diventerà un resort a “sette stelle” dove i visitatori potranno vivere un’esperienza immersiva tra passato e presente e tra natura e vino; un progetto di rinnovamento ambizioso che punta a rendere Villa Saletta una delle destinazioni più affascinanti, ed ai massimi livelli, per gli appassionati di vino e di turismo.
    Villa SalettaVia Fermi 14 – Loc Montanelli – PALAIA (PI)Tel.: +39 (0)587 628121E-mail: [email protected] More

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    Jamin UnderWaterWines premiata agli HTSI Award del Sole 24 Ore

    Jamin UnderWaterWines, realtà pioniera nell’affinamento subacqueo di vini e distillati, si è aggiudicata il titolo di Miglior Start-Up dell’Innovazione agli HTSI Award del Sole 24 Ore. Il prestigioso riconoscimento celebra le realtà che, grazie a innovazione, creatività e visione strategica, stanno trasformando il settore del lusso, puntando su sostenibilità, artigianalità, tecnologia e nuove esperienze.

    La cerimonia si è svolta a Milano giovedì 20 aprile, con la direzione di Nicoletta Polla-Mattiot, alla guida di HTSI, affiancata da una giuria di esperti nei settori dell’economia, del digitale e del lusso. Tra i membri della commissione, Stefania Lazzaroni, Karen Nahum, Federico Silvestri e Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, che ha sottolineato l’importanza del premio in occasione dei dieci anni di HTSI:“Chiudiamo in bellezza il primo decennio di HTSI premiando le start-up più promettenti.”

    Nel presentare il riconoscimento, Federico Silvestri, direttore generale Media & Business del Gruppo 24 Ore, ha evidenziato l’unicità del progetto Jamin:“Questa realtà ha introdotto un’innovazione rivoluzionaria nel mondo del vino, affinando i vini sott’acqua e combinando rigorose analisi scientifiche per offrire un’esperienza enologica senza precedenti.”

    A ribadire il valore del progetto è stata anche Stefania Lazzaroni, CEO di Fondazione Altagamma:“L’innovazione non è solo progresso, è visione. Jamin UnderWaterWines ha sfidato le convenzioni per reinventare l’affinamento enologico sott’acqua, un processo che non solo rispetta l’ambiente, ma esalta anche le caratteristiche organolettiche dei vini. Per questo abbiamo deciso di premiarla come Miglior Start-Up dell’Innovazione.”

    Il premio è stato consegnato a Emanuele Kottakhs, fondatore di Jamin, e alla presidente Cristina Iacoucci. Nel riceverlo, Kottakhs ha ricordato il legame speciale tra l’azienda e il magazine HTSI:“Quando abbiamo parlato per la prima volta di questa tecnologia, il primo giornale a scriverne è stato proprio How To Spend It. Ricevere oggi questo riconoscimento è un’emozione unica.”

    Fondata nel 2015, Jamin UnderWaterWines è nata da un’intuizione pionieristica, sperimentando l’affinamento subacqueo nell’Area Marina Protetta di Portofino. Oggi conta 385 soci, tra cui numerosi produttori vinicoli, e gestisce cantine subacquee in tutta Italia, dalla Sicilia al Lago di Como, passando per Portofino, Bellagio e Ischia. L’azienda è diventata il punto di riferimento globale nello sviluppo di tecniche e protocolli dedicati a questo metodo di affinamento.

    Dopo il premio Miglior PMI Regione Liguria Smart Cup Plus nel 2023 e il Premio dell’Innovazione al Merano Wine Festival nel 2024, questo nuovo riconoscimento agli HTSI Award conferma il ruolo di Jamin nella scena enologica internazionale. Un successo che dimostra come sostenibilità e innovazione siano ormai elementi chiave, non solo nel settore vinicolo, ma nell’intero mondo del lusso.

    Grazie alla continua ricerca e alla collaborazione con dipartimenti universitari di prestigio, tra cui il DAGRI di Firenze, Jamin ha già sviluppato oltre 360 prodotti, aprendo nuove prospettive di mercato e creando esperienze di degustazione d’eccellenza. Con questo premio, l’azienda rafforza ulteriormente la propria posizione di leader nell’affinamento subacqueo, tracciando il futuro del luxury wine. More

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    Il mosaico enologico de L’Altra Toscana

    Palcoscenico internazionale per la quarta edizione de L’Altra Toscana, all’interno della quale giornalisti, enotecari, ristoratori, buyer e opinion leader si sono riuniti per scoprire le Denominazioni meno note ma ricche di innovazione. Francesco Mazzei, a capo dell’Associazione L’Altra Toscana e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, ha commentato con entusiasmo:

    “Siamo soddisfatti del riscontro ottenuto, a conferma dell’interesse crescente verso proposte enologiche che sanno rispondere a un mercato in costante evoluzione.”

    L’evento ha dato voce a tredici DOP e IGP, tra cui Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Cortona, Chianti Rufina, Terre di Casole, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e IGT Toscana che, insieme, rappresentano circa il 40% dell’intera produzione toscana. Dalla freschezza dei bianchi, ottenuti sia da vitigni autoctoni come il Vermentino sia da varietà internazionali, ai rossi e rosati a base di Sangiovese e ai blend arricchiti da altre varietà, ogni proposta racconta una storia di territorio e innovazione.

    “Per quanto riguarda gli assaggi, ci sono state alcune conferme, come il Syrah di Cortona, e qualche parziale delusione, in particolare nei bianchi della Maremma Toscana, mediamente buoni ma senza particolari spunti di originalità. In positivo, mi ha sorpreso il Ciliegiolo Maremma Toscana Doc, che ha saputo emergere incarnando la richiesta attuale di vini più snelli, di grande bevibilità e freschezza, rispondendo in modo impeccabile alle nuove esigenze del mercato.

    Tradizionalmente impiegato per tagli in blend a base di Sangiovese, il Ciliegiolo oggi si distingue per la sua identità forte e versatile. Su un totale di 1.200 ettari coltivati in Italia, 550 sono in Toscana, con 310 concentrati nella Maremma (provincia di Grosseto). In questa realtà, il Ciliegiolo, seppur rappresentando ancora meno dell’1% dei vigneti toscani, è il quarto vino per ettolitri imbottigliati: si contano infatti circa 400mila bottiglie prodotte all’interno della denominazione Doc Maremma Toscana, su un totale di 7 milioni.

    L’Altra Toscana si conferma come una vetrina di eccellenza e diversità, capace di valorizzare territori e produzioni che, pur essendo spesso poco conosciuti, offrono spunti innovativi e autentici. Con la prossima edizione già programmata per febbraio 2026, il percorso di valorizzazione e comunicazione intrapreso dagli organizzatori continua, mantenendo alta l’attenzione su una Toscana del vino in continua evoluzione.

    In copertina Francesco Mazzei More

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    Donne, Vino e Innovazione: a Catania il convegno delle Donne del vino Sicilia

    Con il convegno Donne, Vino e Innovazione, l‘Associazione Donne del vino Sicilia riunirà esperti, ricercatori e professionisti del settore per discutere del ruolo delle donne nel mondo del  vino che oggi si confronta con la tecnologia. La conferenza stampa di presentazione si è tenuta a Catania presso Inside wine bar.Il convegno di Catania, in anteprima nazionale, declinerà il tema annuale dell’Associazione Nazionale Donne del Vino – quest’anno dedicato a Donne e Innovazione – e approfondirà il contributo delle donne, le strategie e le soluzioni per governare le sfide attuali del mondo del vino che derivano dall’innovazione e dalla tecnologia. Un’occasione per un confronto e dibattito che mette al centro le professionalità delle donne e la loro competenza, con l’obiettivo di evidenziare la spinta innovativa del mondo femminile.
    “Innovazione per le Donne del Vino significa supportare la ricerca, investire per sviluppare nuove tecnologie per arginare uno dei beni più preziosi: l’acqua, tutelare i territori e le comunità, dare opportunità ai giovani mediante il loro coinvolgimento in progetti di ricerca e sviluppo enologico, anche grazie alla collaborazione con università ed enti di ricerca, educare la società civile al rispetto dell’ambiente, trovare dei nuovi linguaggi di comunicazione che avvicinino i giovani al vino e al bere consapevole”- commenta Roberta Urso, presidente regionale Donne del Vino Sicilia.
    Il talk dell’1 Marzo si aprirà con il contributo di Agata Matarazzo, docente del Dipartimento Economia e Impresa UniCT, che parlerà di “La tecnologia blockchain come strumento di tutela delle eccellenze nel settore enologico”. Seguirà l’intervento della professoressa Elisabetta Nicolosi (Docente Dipartimento Agricoltura, Alimentazione, Ambiente UniCT) su “Ricerca e formazione”.
    Di cambiamenti nella comunicazione del vino e del ruolo dell’intelligenza artificiale, “Comunicare il vino: intelligenza umana e artificiale”, ne discuterà Valeria Lopis, donna del vino e giornalista. Aurora Ursino, presidente dell’Ordine Agronomi e Forestali Catania approfondirà il tema “Innovazione in agricoltura e possibili strumenti per incentivare l’innovazione tecnologica”. In chiusura, l’intervento di Francesco Reda, responsabile robotics Strano S.P.A su “La robotica e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale negli strumenti a supporto dell’agricoltura”.
    Dopo il convegno, “Le donne del vino” incontreranno ospiti e partecipanti in un brindisi conviviale presso l’Atelier- Museo di Marella Ferrera dove sarà possibile visitare la mostra guidata “A tavola con i Florio” e degustare i vini “innovativi” delle associate produttrici.
    “Sara certamente una giornata intensa e ricca di nuovi spunti di riflessione e condivisione, certamente stimolate dai luoghi che ci ospiteranno, fucine di idee ed innovazione, quali lo spazio di co-working Isola e l’atelier Museo di Mariella Ferrera, che ringrazio per la disponibilità”- conclude Roberta Urso. More

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    I Migliori Vini Italiani 2025. Schenk Italia premiata da Luca Maroni come azienda produttrice dell’anno

    “Essere premiati da Luca Maroni come azienda produttrice dell’anno ci riempie di orgoglio e soddisfazione. Siamo una squadra che tende a concentrarsi maggiormente sul futuro piuttosto che sul passato, ma questo riconoscimento ci ha permesso di guardare indietro e ripercorrere le tappe di un lavoro che stiamo portando avanti da 15 anni e che, dal 2011 ad oggi, ha trasformato l’azienda da imbottigliatrice a produttrice di vini di alta qualità. Vini che produciamo direttamente all’interno delle nostre cantine di proprietà dislocate nei territori italiani più vocati alla viticoltura, quali: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene dove ha sede la cantina Bacio della Luna; Montepulciano, nella toscana del Nobile che ospita la cantina Lunadoro e il Salento, dove abbiamo oltre 100 ettari coltivati a biologico delle Tenute Masso Antico.”.
    Queste le parole di Daniele Simoni, AD di Schenk Family Italia, all’indomani della premiazione di Schenk Italia come migliore azienda produttrice dell’anno durante la serata di galà organizzata per l’inaugurazione della manifestazione romana dedicata a “I Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni, in programma dal 21 al 23 febbraio al Salone delle Fontane dell’EUR.
    Un riconoscimento che arriva dopo la triplete di Tenute Masso Antico, il marchio pugliese di proprietà di Schenk Italia, che anche quest’anno ha ottenuto da Luca Maroni il massimo punteggio, i 99 punti, per tre dei suoi vini di punta, in particolare: il Masso Antico Fiano del Salento, il Masso Antico Primitivo Rosé e il Masso Antico Primitivo del Salento da uve leggermente appassite.
    “Il premio per il miglior produttore secondo l’Indice Qualiquantitavo Totale è, a mio avviso, il più importante – sottolinea Luca Maroni, tra i più importanti critici del vino italiano e autore del rinomato “Annuario dei Migliori Vini Italiani” – pochi i players in Italia e nel mondo capaci come Schenk Italia di produrre milioni di bottiglie di sì alto indice di piacevolezza e qualità/prezzo. Chapeau!”. More

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    Golf tra i vigneti per promuovere l’enogastronomia della Valle Arroscia

    Nella prestigiosa sede del Golf di Garlenda è stato presentato, alla presenza della presidente incoming del club Cristina Costa, del sindaco di Garlenda e presidente delle Antiche Vie del Sale Alessandro Navone, del sindaco di Ranzo Giancarlo Cacciò, dal vicepresidente incoming e responsabile eventi del Golf Club Daniele Capello, del direttore della scuola di golf Bruno Olivetti, dello chef Ugo Vairo e del destination manager di Ranzo Franco Laureri, il primo evento che unisce, tra i filari, golf, cibo, vino e olio nella formula del team building. L’educational si svolgerà giovedì 22 maggio 2025 ed è finalizzato a testare, per la bassa stagione, il team building come prodotto turistico per il segmento aziendale.Il progetto, impostato sulla filosofia di imparare a fare squadra, attraverso prove che spaziano dal golf alle prove di cucina ed enologia, coniuga l’eccellenza dell’enogastronomia del Ponente Ligure con una inusuale esibizione di golf tra i vigneti di Pigato di Ranzo.Organizzato dal Golf Club di Garlenda in collaborazione con il Comune di Ranzo e promosso dall’Associazione Antiche Vie del Sale, questo innovativo evento si pone l’obiettivo di promuovere il golf come gioco di squadra unitamente al patrimonio di eccellenze colturali dell’alta Valle Arroscia: dall’aglio di Vessalico al Pigato, dai tartufi all’olio extravergine di olive taggiasche. Il progetto “Golf, Food e Wine in Team Building”, nato nell’ambito del progetto “Ranzo Is Wine”, intende promuovere la sostenibilità e la valorizzazione dei prodotti del territorio attraverso lo sport all’aria aperta.
    I partecipanti, divisi in squadre, saranno coinvolti in diverse attività, alternandosi tra prove sportive ed enogastronomiche, tutte pensate per rafforzare lo spirito di squadra. Le squadre si sfideranno in un’esibizione di golf tra i suggestivi vigneti di Ranzo, guidati da maestri della scuola di Garlenda che li accompagneranno nella competizione. I concorrenti metteranno alla prova le loro capacità sensoriali per riconoscere le caratteristiche distintive dell’olio extravergine di oliva Taggiasca, sotto la guida di esperti del settore. Successivamente, si cimenteranno nella preparazione della tradizionale salsa ligure utilizzando il mortaio, unendo abilità manuale e conoscenza delle ricette antiche. Inoltre, saranno guidati dal sommelier Augusto Manfredi in una sfida di degustazione del vino Pigato, scoprendo i segreti di questo pregiato vino locale.
    L’evento si concluderà con una prova di cucina sotto la guida dello chef Ugo Vairo del ristorante Gallo della Checca, durante la quale le squadre prepareranno un risotto al Pigato, mettendo alla prova le loro abilità ai fornelli. La manifestazione rappresenta un’opportunità unica per trasformare l’esperienza del team building in un prodotto turistico innovativo, capace di coniugare sport, e cultura del territorio. “Golf, Food e Wine tra i filari” si propone di diventare un appuntamento annuale nel calendario degli eventi dedicati alla promozione dell’entroterra, offrendo alle aziende pacchetti personalizzati per i propri manager e dipendenti. More

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    Al via la prima edizione del Premio Letterario Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti

    Unire la cultura enoica a quella narrariva, raccontando delle storie attraverso vini e parole: è l’obiettivo della prima edizione del Premio Letterario Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti. L’iniziativa promossa da Mandrarossa, azienda vinicola di Menfi (Agrigento), rappresenta l’impegno della realtà sicana nel campo culturale e riflette i valori di qualità e innovazione che caratterizzano la sua produzione. Da oltre venticinque anni, infatti, Mandrarossa si dedica alla ricerca e allo studio del territorio, sviluppando metodi di lavoro basati sull’analisi delle varietà di uva, dei suoli e dei sistemi di irrigazione. Il progetto letterario rappresenta quindi il naturale proseguimento del cammino intrapreso da Mandrarossa: se ogni vigneto descrive una storia attraverso i suoi vini, ora l’azienda si apre a nuovi racconti in forma scritta. L’obiettivo è promuovere la cultura e la narrativa creando un connubio tra le storie racchiuse nelle etichette e quelle che prendono vita attraverso la letteratura, traendo ispirazione dalla tenacia della palma nana, emblema del brand, che prospera anche in ambienti aridi.Il concorso si propone così di rivelare una Sicilia inaspettata, ricca di potenziale culturale ed enologico. Verrà proclamato un primo premio assoluto, con il Premio Narrativa Mandrarossa, seguito da un secondo e terzo classificato. Ci saranno inoltre cinque sezioni tematiche dedicate ai vini dell’azienda: Cavadiserpe per i gialli, Bertolino Soprano per le favole, Calamossa per l’opera prima, Cartagho per i romanzi storici, Urra di Mare per la categoria dedicata alla sostenibilità, all’ambiente e alla paesologia.
    “Il vino è cultura – spiega Giuseppe Bursi, Presidente di Mandrarossa – e racconta la storia e le radici di un territorio, della sua gente, delle sue tradizioni, in particolare quella viticola di Menfi, sulla costa sud occidentale siciliana. Con Mandrarossa, marchio di punta di Cantine Settesoli, abbiamo deciso di continuare a investire in cultura, che significa sviluppo, identità, crescita, sguardo al futuro, sostegno alle librerie indipendenti ed esempio per le giovani generazioni. Leggere apre la mente e consente di sperimentare nuovi percorsi ed esperienze”.
    Il premio ha inoltre l’obiettivo di riconoscere e valorizzare l’impegno delle librerie indipendenti, protagoniste nella promozione della cultura italiana, coinvolgendole attivamente nella giuria territoriale. Le librerie partecipanti saranno quelle delle città che hanno ricoperto il titolo di capitale della cultura dal 2015 a oggi, incluse le finaliste per il 2025, con l’aggiunta di Roma, Milano e Napoli. La selezione delle opere proposte dalle librerie sarà affidata a una giuria tecnica presieduta da Aldo Cazzullo e composta da illustri esponenti del panorama culturale: Franco Cardini, Neria de Giovanni, Eleonora Lombardo, Carlo Moretti, Christian Rocca e Nadia Terranova avranno il compito di valutare i titoli in concorso e di designare i vincitori.
    La cerimonia di premiazione si terrà il 28 giugno 2025 ad Agrigento, nella Valle dei Templi. Il giorno seguente il Premio Mandrarossa offrirà alla città di Agrigento lo spettacolo Il romanzo della Bibbia, adattamento teatrale dall’omonimo libro di Aldo Cazzullo (HarperCollins), di e con Aldo Cazzullo insieme a Moni Ovadia, con musiche di Giovanna Famulari.
    Il concorso è stato presentato alla stampa il 19 febbraio, nella sala Cinema dell’Europa Experience – David Sassoli di Roma. Hanno preso parte alla conferenza il Responsabile delle Relazioni istituzionali dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia Fabrizio Spada, il Vicepresidente della Camera dei Deputati on. Giorgio Mulè, l’on. Giovanna Iacono, membro della VII Commissione Cultura Scienza e Istruzione – Camera dei Deputati, Giuseppe Bursi, Presidente delle Cantine Settesoli – Mandrarossa, Claudia Origoni, Presidente del Premio Letterario Mandrarossa. L’incontro è stato moderato da Roberta Urso, responsabile pubbliche relazioni e comunicazione di Cantine Settesoli – Mandrarossa. More

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    A Genova l’evento “La Gloria nel Bicchiere” di AIS Liguria

    Genova. Martedì 18 marzo 2025, alle ore 18.45, al Grand Hotel Savoia di Genova (Via Arsenale di Terra, 5) l’Associazione Italiana Sommelier della Liguria promuove l’evento “La gloria nel bicchiere – I calici da vino, questi (s)conosciuti!”. Con questa iniziativa, Ais Liguria lancia un nuovo ciclo di appuntamenti, legati alla cultura, all’arte e alla didattica.A condurre l’evento la storica dell’arte Federica Spadotto e il sommelier e designer, ideatore della Linea Umana di Rona, Maurizio Dante Filippi. Presenti all’incontro anche Sandro Camilli, presidente nazionale Associazione Italiana Sommelier, e Marco Rezzano, presidente Ais Liguria.
    Inseparabile compagno del vino e solitamente relegato al ruolo di gregario, il calice verrà presentato all’insegna di un nuovo punto di vista, volto a indagarne l’immagine, il ruolo, il significato attraverso i secoli. Dall’antichità medio-orientale ai nostri giorni, Federica Spadotto passerà in rassegna i più significativi esiti del bicchiere come protagonista della storia e della società, oltre che di capolavori pittorici dell’Europa intera. La prospettiva che ne sortisce vede il consueto contenitore del vino divenire, di volta in volta, preziosa opera d’arte, status symbol e metafora dei sentimenti, oltre che immancabile protagonista del banchetto.
    «Il calice è lo strumento attraverso il quale portiamo il vino nella nostra intimità, gli diamo una forma – racconta Maurizio Dante Filippi –, quella forma che ci consente di avere una prima impressione, una convinzione della quale inconsciamente cerchiamo conferma o smentita. Ci concentriamo sul vino senza considerare che quello strumento può condizionarne ogni aspetto che verrà. Ma la domanda da porsi è “si sceglie il giusto calice per il giusto vino oppure il giusto calice in virtù di ciò che mi aspetto dal vino?”: un dilemma cui durante l’incontro proveremo a dare una spiegazione esaminando l’una dopo l’altra le caratteristiche capaci di influire sulle nostre percezioni e in quali di queste il calice ha ruolo».
    Dopo l’incontro, alle ore 20.30, è previsto un momento di assaggio con degustazione delle gemme, le eccellenze dei vini italiani.
    Info e iscrizioni: https://www.aisliguria.it/eventi/1189-la-gloria-nel-bicchiere-i-calici-da-vino-questi-s-conosciuti-.html More