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Prosecco Rosè: FIVI non ci sta

La delegazione Vignaioli Indipendenti Trevigiani FIVI si dissocia dall’ipotesi formulata dal Presidente del Prosecco Doc Stefano Zanette, di introdurre il “Prosecco Rosè” nel disciplinare di produzione del Prosecco DOC.

La delegazione Vignaioli Indipendenti Trevigiani FIVI, prende le distanze dalle dichiarazioni del Presidente del Consorzio Prosecco Doc Stefano Zanette, nel momento in cui si rende possibilista in merito a l’introduzione della tipologia “Prosecco Rosè” nel disciplinare di produzione del Prosecco Doc.

Secondo quanto dichiarato da Zanette si apprenderebbe la volontà di dar vita ad una linea “Premium” in cui possa essere utilizzato il Pinot Nero anche se vinificato in rosso, in deroga quindi al principio in cui veniva permesso, nella misura massima del 15%, se vinificato in bianco.

Premesso che, la decisione è stata presa in maniera unilaterale senza richiesta di confronto le realtà locali impegnati nella produzione e nella comunicazione del Prosecco, la delegazione dei Vignaioli Indipendenti Trevigiani FIVI non intende assolutamente avallare questa ipotesi per i motivi che seguono:

  • Il concetto di qualità “Premium”, suggerita da Zanette, viene già espresso dai vignaioli da sempre con l’utilizzo della Glera e con una viticoltura accorta;
  • L’idea che sia necessario il Pinot Nero come migliorativo dequalifica, non solo l’identità della Glera, ma anche quella dei vitigni autoctoni a bacca rossa già esistenti nel territorio;
  • Prevedendo una tipologia “Prosecco Rosè” si andrebbe a rendere ancor più generalista l’idea del Prosecco diluendo ogni concetto legato a tradizione e cultura di un luogo;
  • Con l’introduzione del “Prosecco Rosè” viene cancellato ogni politica di valorizzazione del territorio portata avanti con fatica negli anni;

La delegazione FIVI Vignaioli Indipendenti Trevigiani


Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/


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