Secondo i dati riportati da Federdoc, con la produzione 2017 ci sono due DOC che sono diventate “grandi” nel panorama italiano. La prima è la DOC Sicilia, che da una produzione di 500-600 mila ettolitri di vino è passata a 1.2 milioni, dunque diventando la numero due in Italia dopo l’irraggiungibile Prosecco, e la DOC Garda, che da produzioni di circa 50-60mila ettolitri è passata a 367mila nel 2017. Se confermate nei prossimi anni sono certamente notizie positive: le grandi DOC consentono economie di scala nella promozione. Per il resto, aumenta la produzione di Prosecco a 3.2 milioni di ettolitri (+5%), mentre l’evidenza della maggior parte delle altre denominazioni è di un calo del 15% in media. D’altronde ben sappiamo che la produzione di vino 2017 è stata molto scarsa: ISTAT ha pubblicato un dato di produzione di vini DOC di 17.5 milioni di ettolitri, in calo dell’11% sul dato riportato per il 2016. Tra i cali più significativi sono certamente da menzionare quelli del Chianti e Chianti Classico (-38% e -27% rispettivamente), mentre si mantiene sui livelli degli anni passati la produzione di Barolo. Passiamo a una breve analisi dei dati.
- La prima DOC in Italia resta il Prosecco con una produzione di 3.2 milioni di ettolitri, +5%. Purtroppo mancano per quasi tutte le DOC i dati sulle superfici che dunque non pubblichiamo. La seconda DOC in Italia diventa Sicilia, con 1.2 milioni di ettolitri, raddoppiata rispetto al 2016. Vengono poi il Montepulciano d’Abruzzo con 0.8 milioni di ettolitri (quasi stabile) e il Conegliano Valdobbiadene con 0.7 milioni (-13%). Se mettessimo insieme Chianti e Chianti Classico le due DOC totalizzerebbero 0.7 milioni di ettolitri e sarebbero di fatto sullo stesso livello dello spumante veneto.
- Passando alle categorie, per i bianchi mancano i dati sul Soave, che però resta certamente la prima DOC bianca (470mila ettolitri prodotti nel 2016). È stabile la produzione di Trebbiano d’Abruzzo a 184mila ettolitri, mentre continua a crescere di anno in anno la produzione di Lugana, 140mila ettolitri nel 2017, +8%, diventando la terza DOC bianca italiana, visto il forte calo del Verdicchio dei Castelli di Iesi a 112mila ettolitri (-35%).
- Nei rossi, abbiamo detto del Montepulciano d’Abruzzo e del Chianti, le due principali DOC. Dopo queste ci sarebbe il Valpolicella, di cui mancano però i dati. Il Primitivo di Manduria cresce invece del 31% a 238mila ettolitri, superando due DOC storiche come il Barbera d’Asti e il Lambrusco Salamino di Santa Croce, entrambe intorno ai 210mila ettolitri (stabili rispetto al 2016). Tra le produzioni di alta qualità, il Chianti Classico cala del 27% a 209 mila ettolitri, il l’Amarone è stimato (dato non Federdoc) stabile intorno ai 110mila e il Barolo torna sopra i 100mila ettolitri. La produzione di Brunello di Montalcino scende del 18% a 69mila ettolitri, il dato più basso degli ultimi anni, mentre il Vino Nobile di Montepulciano perde il 23% a 47mila. Infine, il Barbaresco cala del 14% a 31mila ettolitri.
- Nei vini spumanti, abbiamo già parlato dei prosecchi. L’Asti cala del 5% a 554mila ettolitri, dopo un anno cattivo già nel 2016, mentre secondo Federdoc la produzione di Franciacorta si è dimezzata (dato da verificare) a 78mila ettolitri. La produzione di Trento DOC, non inclusa in tabella è scesa invece del 26% a 57mila ettolitri (la trovate nel tabellone generale in fondo al post).
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