I dati finali di produzione di vino in Italia pubblicati da ISTAT su dati.istat.it sono molto simili nel loro complesso da quelli preliminari, cioè 49.2 milioni di ettoltri ma contengono delle differenze significative a livello regionale e, come sempre, forniscono tutti i dettagli per tipologia e colore. Anzitutto trovate tutto nella sezione Solonumeri in forma facilmente copiabile. Passando ai dati, le cose più evidenti che emergono sono le seguenti: 1) per essere una vendemmia “calante” rispetto all’anno precedente (-9%) non si verifica il solito impatto più forte sui vini comuni e meno sui vini di qualità, ma anzi è il contrario. I vini da tavola sono calati solo del 4% e la categoria calata di più sono i vini IGT (-14%); 2) a differenze degli anni passati la produzione di vino bianco non guadagna più peso in modo evidente. Nel 2019 il calo è stato del 9%, solo leggermente meno di quello dei vini rossi (-10%); 3) nel suo complesso, la vendemmia 2019 è decisamente sopra la media produttiva storica dell’Italia (+9% circa), soprattutto nelle regioni del sud e nell’area del Nord-Est italiano. Passiamo brevemente in rassegna i dati.
- La produzione di vino 2019 cala del 9% a 49.22 milioni di ettolitri, cui si aggiungono 2.2 milioni di ettolitri di mosto (-10%) per arrivare a un totale di 51.44 milioni di ettolitri, -9%. Come dicevamo sopra i dati sono comunque del 9% sopra alla media dei 10 anni precedenti.
- La produzione di vino bianco cala del 9% a 28 milioni di ettolitri e rappresenta il 57% del totale, marginalmente di più che nel 2018 (+0.3%), mentre per i vini rossi il calo è del 10% a 21.2 milioni di ettolitri.
- Entrando nelle categorie, i vini DOC/DOCG calano dell’11% a 20.45 milioni di ettolitri e rappresentano il 41.5% della produzione (42.2% nel 2018). Anche in questo caso i bianchi e i rossi hanno cali molto simili, -10% e -11% a 12.34 e 8.1 milioni di ettolitri rispettivamente.
- La categoria degli IGT è quella peggiore, da ormai qualche anno a questa parte. Il suo peso è ora del 24% della produzione (25% nel 2018), rispetto al picco del 35% toccato nel 2013. Infatti, gli 11.6 milioni di ettolitri prodotti sono ben il 16% sotto la media storica. Il calo è soprattutto concentrato nelle IGT bianche, -18% a 5.7 milioni di ettolitri nel 2019, mentre le rosse sono scese del 9% a 5.9 milioni di ettolitri.
- I vini comuni o da tavola sono la sorpresa del 2019, in calo solo del 4% e tornati al 35% della produzione totale, dopo aver toccato un minimo del 25% qualche anno fa. I 17.1 milioni di ettolitri sono il 24% sopra la media storica. Il dato si giova dei vini bianchi, stabili nel 2019 a 10 milioni di ettolitri, mentre per i rossi si cala del 9%.
- Quindi possiamo dire che si sta verificando uno spostamento dai vini bianchi IGT a quelli comuni.
- Passando alle regioni, i dati sono molto volatili. L’andamento migliore tra le grandi regioni è certamente quello della Puglia, stabile a 9.8 milioni di ettolitri, mentre tra le piccole regioni abbiamo anche qualche segno più, come Basilicata, Campania, Lazio, Liguria, Marche. Le altre grandi regioni vedono un calo del 12% per il Veneto, del 13% per la Sicilia e del 23% per l’Emilia-Romagna, mentre Toscana e Piemonte sono rispettivamente stabili e in calo del 3%. Se guardate l’ultima colonna con la produzione rispetto alla media storica potete capire “dove siamo”: molto sopra il passato per la Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Molise, Liguria e Valle d’Aosta, molto sotto in Basilicata, Emilia Romagna, Sicilia e Umbria. Vi lascio alle tabelle.
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