Anche quest’anno il rapport Mediobanca sul vino fornisce alcune indicazioni sui canali distributivi, che però stanno diventanto sempre più “striminzite” rispetto al passato. Ad ogni modo, il rapporto ha rivisto in modo abbastanza pesante i dati che erano stati pubblicati lo scorso anno, riportandoli più in linea con i trend storici (nonostante il Covid). Partiamo con i numeri assoluti per il 2021 (stimati): secondo il rapporto (che calcola i valori e non i volumi), il 36% delle vendite di vino sono nella GDO (come nel 2020), la ristorazione resta al 16% (era il 18% pre Covid e ancora di più in passato), i grossisti e intermediari sono al 18%, la vendita diretta all’11%, mentre le enoteche toccano il minimo storico al 6%.
In questo contesto il totale delle vendite online è stimato al 2.8% fatto di due componenti: la vendita diretta via internet (1%) e le piattaforme di ecommerce (qui abbiamo cumulato quelle specializzate e le generaliste) che rappresentano l’1.8% del settore.
All’estero resta invece sempre tutto in mano a distributori indipendenti, 75% del totale, il che è uno dei punti deboli del sistema vino italiano, in quanto in questo modo ha minor controllo sulla catena distributiva, si fa fatica a orientare gli investimenti di marketing e, non ultimo, si lascia una bella fetta di margine in mano ai grossisti esteri.
Vi lascio ai grafici del post.
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