Vi ripropongo oggi l’aggiornamento delle superfici vitate biologiche al 2020, dai dati estratti dalla banca dati Sinab (se volete cimentarvi, il link è questo). I dati restano positivi e in crescita, visto che nel 2020 le superfici bio per l’uva da vino sono cresciute da 107 a 115mila ettari (i dati passati sono leggermente diversi da quelli che erano pubblicati nei rapporti Sinab degli anni scorsi), che si compone di un incremento di 9400 ettari per le superfici certificate bio e di un calo di 1500 ettari del “magazzino” di superfici in conversione.
Il grafico qui sopra credo possa spiegare bene cosa sta succedendo, e cioè un graduale calo delle superfici che si stanno certificando, il che lascerebbe intendere che la crescita dovrebbe gradualmente smorzarzi per quanto non si riesce a mettere i due dati in correlazione.
Questa crescita del 7% è soprattutto generata dal balzo delle superfici in Toscana, da 15mila a 19mila ettari, da sola a rappresentare più della metà dell’incremento. Tutte le regioni sono in crescita salvo due eccezioni: la Campania, che perde 88 ettari e la piccola Valle d’Aosta. In termini percentuali, le crescite più importanti sono oltre che in Toscana (+28%), Umbria (+27%), Liguria (+25%), Trentino Alto Adige (+14%), Lazio (+12%) e Sardegna (+11%).
La regione con la maggior superficie vitata resta la Sicilia (30mila ettari, +1%).
Vi lascio alle tabelle e ai grafici, ricordandovi che i dati aggiornati e scaricabili in formato dati sono nella sezione Solonumeri, fruibili con un semplice copia-incolla da Google Sheets.
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