Ho sempre affrontato con una certa circospezione i dati relativi alla superficie vitata mondiale di OIV. La combinazione della fatica di raccogliere i dati e del fatto che questi numeri si riferiscono a tutta la superficie, quindi incluso quella della produzione di uva passa e di uva da tavola mi ha sempre scoraggiato. Ora però OIV ha notevolmente migliorato la fruibilità dei suoi dati e con un semplice click e la fantastica applicazione PowerBI è stato un gioco da ragazzi scaricare i dati. Dunque possiamo parlare di numeri.
La superficie vitata mondiale nel 2021 è stimata a 7.33 milioni di ettari, in calo dello 0.8% rispetto al 2020 e del 4% rispetto alla media 1996-2000. Guardando i dati (tabella all’interno) si capisce otticamente che il dato si sta stabilizzando dopo aver toccato il picco nel quinquennio 2001-05. 220mila ettari persi nei successivi 5 anni, 108mila in quelli dopo, 96mila in quello successivo. Hanno tutti perso? No, Cina e Cile sono cresciuti, i paesi europei sono calati. Nel resto del post trovate i dati specifici.
La superficie di 7.33 milioni è per circa un terzo in Spagna, Francia e Italia. La Spagna è la principale nazione per superficie vitata con 963mila ettari, il 14% del totale ed è calata del 18% dal 1996-00 al 2021, mentre la Francia resta la seconda nazione per superficie con quasi 800mila ettari, -13%.
Guardando sempre i dati in ottica storica, balza all’occhio lo sviluppo in Cina, da 211mila ettari prima del 2000 a 783mila nel 2021, quindi quasi il quadruplo e del Cile, da 147mila a 210mila, tra i grandi paesi per questo tipo di coltivazione (ci sarebbe anche l’India più sotto, da 44mila a 167mla, e l’Australia da 106mila a 146mila).
L’Italia ha perso in questo ventennio e più il 21% della superficie, ma come accade per la Francia il calo è terminato nel quinquennio 2011-15 per poi riprendere una crescita che nel 2021 è stata del 4%, contro il +1.5% di Francia e +1.6% della Cina. L’Italia dunque è il quarto colvitatore mondiale di vite, come sapete bene principalmente focalizzato sulla produzione di vino.
Immaginerete anche che viste le produzione esigue di vino, paesi come Cina e Turchia sono focalizzate (come anche in parte la Spagna) su altre produzioni.
Bene, per essere un post pre-natalizio, credo di aver colmato un buco del blog! Buona consultazione.
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