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Nuova Zelanda – produzione e consumo di vino – aggiornamento 2022

I dati 2022 pubblicata dal New Zealand Wine mostrano la forte ripresa della produzione con la vendemmia 2022 che tocca il massimo storico a 5.3 milioni di ettolitri (media ultimi 10 anni: 3.9), con un paio di preoccupazioni relative ai consumi domestici (che calano, anche a causa di un aumento della tassazione imposto dal governo del 7% circa) e alle tensioni inflazionistiche che metteranno a dura prova i conti delle aziende (soprattutto in termini di margini percentuali di profitto). Eppure il settore continua a essere in espansione: crescono le cantine, crescono gli ettari e si focalizza la produzione sempre più sul Sauvignon Blanc ormai prossimo ai due terzi del totale e con i primi 5 vitigni che sfiorano il 95%. Poche cantine, dimensione media significativa (55 ettari medi), grandi sforzi di marketing fanno della Nuova Zelanda il punto di riferimento quando si pensa a un sistema vinicolo in crescita nel mondo, dopo che Cile, Cina e altri paesi hanno fermato il loro sviluppo. Passiamo a commentare qualche dato insieme.

  • La Nuova Zelanda conta nel 2022 744 aziende vinicole, il doppio del 2020, con una superficie vitata di 41600 ettari, quattro volte quella del 2000 e con un valore delle uve prodotte quasi doppio.
  • Se però guardate la tabella vi accorgerete che i “paesani” consumavano 400-500mila ettolitri di vino nel 2000 e ne consumano 423mila nel 2022 (in forte calo sul 2021 ma bisogna poi vedere se questi dati stimati saranno controllati), il che significa che il boom della produzione, passata da meno di 1 milione di ettolitri agli oltre 5 milioni (record) di quest’anno sono tutti per le esportazioni.
  • E le esportazioni vanno decisamente bene: a giugno 2022 si erano esportati 2.7 milioni di ettolitri, con un leggero calo causato dalla scarsa produzione 2021, per un valore di 1.95 miliardi di dollari neozelandesi, il livello più alto della breve storia del vino locale. Sempre per fare un confronto sul lungo termine: 12 volte di più rispetto al 2000.
  • La base ampelografica resta fortemente focalizzata sul Sauvignon Blanc, che fondamentalmente concentra su di se tutti i nuovi impianti. Il vitigno è coltivato su 26600 dei 41600 ettari. Dopo di lui, soltanto 5800 ettari di Pinot Nero, 3200 di Chardonnay, 2800 di Pinot Grigio, 1100 di Merlot, ma quasi tutti (salvo il Pinot Grigio) stabili e senza un grande sviluppo.

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