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Laurent Perrier – risultati primo semestre 2022

Ottimi, eccellenti numeri quelli di Laurent Perrier nei primi 6 mesi dell’esercizio 2022-23, anche se la festa potrebbe essere quasi finita, perlomeno per quanto riguarda la capacità della regione della Champagne (e di Laurent Perrier) di continuare a spingere sui volumi di vendita. Infatti, a detta dell’azienda, con l’autunno del 2022 si è raggiunto una specie di limite che sarà difficile da superare nel breve termine. La strategia del gruppo che punta all’incremento dei prezzi di vendita attraverso la premiumizzazione però continua a dare i suoi frutti: le vendite del primo semestre sono cresciute del 24% e di questo il 10% circa viene ancora dal prezzo-mix. I margini sono letteralmente esplosi in questo esercizio che promette di essere il migliore di sempre per l’azienda: l’EBITDA passa dal 31% al 35% delle vendite, l’utile netto del semestre di 37 milioni di euro è oltre il triplo di quanto l’azienda contabilizzava nei primi semestri del periodo Covid. Il debito continua a scendere e a 200 milioni di euro è meno di un terzo del valore del magazzino, situazione unica tra le aziende quotate della Champagne. Bene, passiamo a commentare qualche dettaglio insieme.

  • Il fatturato di 159 milioni di euro cresce del 24%, di cui +15% in Francia (31 milioni), +13% in Europa (70 milioni) e ben +46% nel resto del mondo (58 milioni). Rispetto alle vendite pre crisi, la Francia è a +25%, l’Europa a +67% e il resto del mondo a +80%.
  • Nel semestre Laurent Perrier ha venduto 6.2 milioni di bottiglie (+12%), di cui il 46% sono “di prestigio”, un livello leggermente inferiore al 2021. Il prezzo è cresciuto del 9.5% da 23 a 26 euro per bottiglia, valore in cui si ricomprende anche circa il 2% di effetto cambi positivo.
  • Dei margini abbiamo detto: il margine industriale cresce di 4 punti al 58% e si tira dietro l’EBITDA che va al 35%, quindi 57 milioni, +40% sul semestre 2021 e oltre il doppio del livello pre crisi.
  • Pochi oneri finanziari e imposizione fiscale in calo dal 28% del 2021 (e 30% e oltre negli anni precedenti) al 26% del 2022 consentono all’azienda di chiudere con un utile netto record di 37 milioni di euro.
  • L’indebitamento cala a 203 milioni da 221 di fine marzo e 273 a settembre 2021, nonostante il pagamento di 12 milioni di euro di dividendi (il doppio dello scorso anno). Tale risultato è ovviamente frutto della forte generazione di cassa (con un utile netto di 37 milioni è facile!), ma anche di investimenti piuttosto limitati (solo 2.5 milioni) e anche un andamento positivo del capitale circolante rispetto a un anno fa.
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