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Laurent Perrier – risultati primo semestre 2025


Laurent Perrier è la terza maison della Champagne di cui analizziamo i dati semestrali 2025, con esercizio chiuso a settembre, quindi spostato di tre mesi. L’andamento resta nel complesso debole (vendite in leggera crescita dopo la forte contrazione del 2024, margini in calo) e in linea con quanto mostrato dagli altri due player, Vranken Pommery e Lanson BCC. Forse LP ha fatto un po’ meglio degli altri, anche in virtù della maggiore esposizione all’estero e quindi a un impatto più negativo dei cambi. L’aspetto forse più positivo di questi numeri è nella parte finanziaria, dove con un debito stabile sui 12 mesi, l’azienda è riuscita a assorbire un incremento del capitale circolante di 30 milioni pur pagando dividendi per 13… se confrontata con un valore di borsa di 550 milioni di euro, la generazione di cassa annua “sottostante” di 43 milioni non è stata niente male. La performance borsistica nel momento in cui scrivo il commento (6 dicembre) è stata negativa dell’8% da inizio anno, rispetto al -6% di Lanson BCC e al -12% di Vranken Pommery.

Passiamo a un commento dettagliato dei numeri con grafici e tabelle.

  • Le vendite sono rimaste pressoché stabili a 134 milioni di euro (+1,5%, ma dopo un impatto negativo dei cambi del 2,7%), grazie a un miglioramento sia del mix che dei volumi. Il prezzo medio per bottiglia (4.5 milioni le bottiglie vendute) resta quindi di circa 30 euro, con un incremento limitato ma costante.
  • Sul fronte commerciale, la Francia resta il principale mercato con 24 milioni di euro di ricavi (-7%), seguita dall’Europa a 60 milioni (+13%) e dal resto del mondo a 49 milioni (-0,3%). La ripresa in Europa ha compensato il rallentamento nel mercato domestico e l’andamento più debole delle esportazioni extraeuropee, influenzate anche dai tassi di cambio.
  • I margini, pur in lieve arretramento rispetto al picco 2022-2023, restano su livelli molto elevati: il margine operativo lordo è pari a 39 milioni di euro (margine 29%), contro i 43 del 2024 (margine 33%) dell’anno precedente. L’utile operativo si riduce leggermente a 27 milioni (-6%), mentre l’utile netto scende a 23 milioni (-8%).
  • A livello finanziario, il magazzino continua a crescere, toccando 752 milioni di euro (+50 milioni). Il debito è perfettamente stabile a 237 milioni, dopo aver pagato 13 milioni di dividendi (e finanziato l’aumento del magazzino), quindi con un rapporto “sanissimo” debito/magazzino a 0.3x (rispetto alle altre case menzionate sopra).
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