Dopo quattordici anni di silenzio, Enotria torna a far sentire la sua voce. La storica rivista dell’Unione Italiana Vini – fondata nel 1921 da Arturo Marescalchi e per decenni osservatorio privilegiato sul mondo del vino – riprende il suo cammino con un nuovo progetto editoriale che guarda lontano. La rinascita arriva in un momento simbolico: i 130 anni dell’associazione, celebrati nello stesso mese in cui, nel 1895, a Milano si riunì per la prima volta l’Unione Lombarda fra i Negozianti di Vini, il nucleo originario dell’attuale Uiv.
Il ritorno di Enotria non è un semplice recupero del passato, ma il tassello di un disegno più ampio: valorizzare e mettere in ordine la memoria storica del settore vitivinicolo. Al centro c’è l’Archivio storico Uiv, che negli ultimi anni sta diventando uno strumento imprescindibile per chi studia o racconta l’evoluzione del vino italiano.
Per Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv e tra i promotori del progetto insieme al presidente Lamberto Frescobaldi, riaprire le pagine di Enotria significa rientrare in contatto con le radici senza rinunciare allo sguardo sul futuro. Una rivista che invita a rallentare, osservare, confrontarsi: un gesto quasi controcorrente in un mondo che procede per accelerazioni continue.
La nuova direzione editoriale, affidata a Francesco Emanuele Benatti – anche responsabile dell’Archivio storico –, punta a recuperare quello spazio di pensiero interdisciplinare che ha sempre caratterizzato le riviste culturali più attente. La vite e il vino restano il punto di partenza, ma spesso serviranno da lente per indagare temi più ampi, dove economia, società, tecnologia, arte e cultura si intrecciano.
Dal 2026 Enotria uscirà due volte l’anno, in versione cartacea e digitale, e potrà contare su un Comitato direttivo rinnovato (Manuel Vaquero Piñeiro, Luciano Maffi, Giacinta Cavagna di Gualdana, Antonio Ciaschi, Stefano Magagnoli e Massimo Tirelli), affiancato da un Comitato scientifico interdisciplinare e da una redazione dedicata ai processi di peer review. Una struttura pensata per garantire serietà scientifica e autorevolezza, senza rinunciare all’apertura verso contributi e sguardi diversi.
Il progetto si articola in quattro sezioni principali: scienze umanistiche; scienze e tecnologie del settore vitivinicolo; letteratura, arti e comunicazione; economia, politica, normativa e salute. A queste si aggiungeranno rubriche dedicate all’analisi delle fonti, ai temi metodologici, alla fotografia, alla musica e alle arti visive, oltre a recensioni di libri, ricerche e mostre. La maggior parte dei contenuti arriverà tramite call for papers, ma saranno valutate anche proposte spontanee da parte di studiosi e ricercatori. Coerentemente con gli standard internazionali, ogni articolo avrà DOI e la rivista sarà dotata di ISSN.
Il ritorno di Enotria è quindi più di un rilancio editoriale: è un invito a ripensare il modo in cui il vino viene raccontato, studiato e tramandato. Una voce antica che torna a farsi contemporanea.
Link all’estratto del primo numero della nuova edizione di Enotria (dicembre 2025):
https://drive.google.com/file/d/1LhgN_1q1sNClKat-XNa6Tz4PXVK-RVic/view?usp=sharing
Enotria Returns: the Revival of the Historic Journal of the Italian Wine Union
After fourteen years of silence, Enotria is ready to speak again. The historic journal of the Italian Wine Union (Uiv) — founded in 1921 by Arturo Marescalchi and for decades a privileged observatory on the world of wine — resumes its path with a new editorial project that looks far ahead. Its revival comes at a symbolic moment: the 130th anniversary of the association, celebrated in the same month when, back in 1895, the Lombard Union of Wine Merchants held its first meeting in Milan, laying the foundation for what would become today’s Uiv.
The return of Enotria is not simply a journey into the past, but part of a broader effort to preserve and enhance the historical memory of the Italian wine sector. At the heart of this work is the Uiv Historical Archive, which in recent years has become an increasingly essential resource for anyone studying or narrating the evolution of Italian wine.
For Paolo Castelletti, secretary general of Uiv and one of the project’s promoters alongside president Lamberto Frescobaldi, reopening the pages of Enotria means reconnecting with the roots while keeping an eye firmly on the future. It is a magazine that invites readers to slow down, observe and reflect — an almost countercultural gesture in a world that moves at relentless speed.
The new editorial direction is entrusted to Francesco Emanuele Benatti, who also leads the Historical Archive. His goal is to revive that interdisciplinary space once typical of the most thoughtful cultural journals. The vine and wine remain the starting point, but often serve as a lens through which to explore broader themes, where economics, society, technology, art and culture intersect.
Starting in 2026, Enotria will be published twice a year, in both print and digital formats, and will rely on a renewed Editorial Board (Manuel Vaquero Piñeiro, Luciano Maffi, Giacinta Cavagna di Gualdana, Antonio Ciaschi, Stefano Magagnoli and Massimo Tirelli). They will be supported by an interdisciplinary Scientific Committee and an editorial team responsible for the peer-review process, ensuring scholarly rigor and authoritative contributions.
The project is structured around four main sections: humanities; wine-sector sciences and technologies; literature, arts and communication; and economics, policy, law and health. These will be complemented by columns dedicated to source analysis, methodological issues, photography, music and visual arts, along with reviews of books, studies and exhibitions. Most content will come through call for papers, though spontaneous submissions from scholars and researchers will also be considered. In line with international academic standards, every article will have a DOI and the journal will be assigned an ISSN.
The return of Enotria is therefore much more than a publishing comeback: it is an invitation to rethink how wine is studied, narrated and passed on. An old voice finding new relevance in the present.
Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/

