Eccoci alla seconda serie di dati sul consumo di vino in Italia, dove analizziamo le tendenze di consumo per età e per regione. Diciamo subito che i segnali positivi di cui parlavamo nel primo articolo si ritrovano anche qui, naturalmente declinati dentro l’assunto generale che si beve meno spesso di una volta. E i dati da ormai qualche anno ci dicono che sta aumentando la penetrazione del consumo di vino nei giovani, che è la cosa più importante. Consultando la tabella troverete che il 29% dei 18enni di 10 anni fa beveva vino, mentre i 18enni di oggi sono il 35%. Quei 18enni di 10 anni fa ricadono oggi nella categoria “25-34 anni” del 2018 e si osserva una penetrazione del 56%. Se quei 6 punti di vantaggio si mantengono nei prossimi anni, potremmo trovarci nel giro di 10 anni in un mercato italiano stabilizzato anche in valore e non soltanto in volume. Ad ogni modo, è interessante notare come per praticamente tutte le fasce di età il la penetrazione di consumo sale. Dal punto di vista regionale come sappiamo i dati sono più volatili. Nella rilevazione 2018 soltanto il Trentino Alto Adige, l’Umbria e le Marche hanno dati negativi, mentre l’Emilia Romagna diventa secondo ISTAT la regione con la più alta penetrazione di consumo (62% contro il 54% nazionale), mentre al lato opposto della classifica resta la Sicilia (43%). Va infine notato come i centri delle città metropolitane e in genere le città con più di 50mila abitanti siano i luoghi che da sempre mostrano la penetrazione più alta, segno che il consumo di vino è legato sempre di più al livello del reddito pro-capite. Passiamo ai dati.
- Tra le fasce di età la penetrazione di consumo maggiore si rileva tra i 55 e i 64 anni, con livelli intorno al 62%. Nel 2018 sono i 60-64 anni a segnare il 63%, in forte crescita dal 60% degli anni scorsi e in recupero sui livelli del passato. Come dicevamo sembrano incoraggianti i dati dei giovani: il 19% nella fascia 16-17 anni consuma vino (forse questo non proprio un dato da leggere in positivo), i 18-19enni sono al 35% quasi come lo scorso anno, e ben di più del passato.
- Il consumo sporadico ha una curva diversa, dato che il picco si registra nei giovani, tra 25 e 34 anni, che sono al 41% nel 2018 dal 38% dell’anno scorso (parzialmente compensato dal minor consumo abituale). La categoria dei forti bevitori è ormai scomparsa: la massima penetrazione nelle fasce di età più avanzate (3.6% 65-74 anni).
- I dati regionali come dicevamo vedono tutte le regioni neutre o leggermente positive, con alcune regioni dove l’indagine ha mostrato forti progressi (da verificare quanto siano influenzati dalla formazione del campione), come Lazio (+6 punti percentuali) o Basilicata (+8 punti percentuali). Le regioni “negative” sono come dicevamo in Trentino Alto Adige, Umbria e in misura minore le Marche.
- Vi lascio alle numerose tabelle!
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