Il ritorno alla normalità riporta alla normalità anche i rapporti di forza tra il vino italiano e quello francese nel mercato americano. I dati rilasciati qualche giorno fa da UN Comtrade sulle importazioni di vino USA riportano le gerarchie indietro di due anni, forse anche con un allargamento della forbice tra Francia (+12% sul 2019) e Italia (+9% sul 2019), che pure ha avuto un andamento leggermente più sostenuto del dato globale.
Il mercato americano dei vini importati resta molto appetibile, con una crescita suil biennio del 14% in valuta locale (7.4 miliardi di dollari) e dell’8% in euro (6.2 miliardi, causa svalutazione del dollaro che nel 2021 ha avuto una media di 1.18, contro il livello attuale intorno a 1.12-1.13).
La crescita in realtà si concentra nel segmento dei vini spumanti, che crescono del 26% rispetto al 2019 a 1.6 miliardi di euro, mentre per i vini fermi in bottiglia il dato di 4.2 miliardi di euro è esattamente in linea con quello del 2019. In quest’ultima categoria, l’Italia mantiene saldamente la leadership con 1.4 miliardi di euro (+6% sul 2019) e va decisamente meglio della Francia (1.2 miliardi di euro ma -4% sul 2019), la quale però aveva una base di confronto molto più difficile. Sono proprio i vini spumanti che determinano la crescita delle quote di mercato francesi. Le importazioni americane di vini spumanti francesi crescono del 32% sul 2019 a 943 milioni di euro, ben più velocemente delle importazioni dei nostri spumanti, che pur crescono del 19% (539 milioni di euro), ma che quindi perdono quota di mercato.
Dopo Italia e Francia, con 2.2 e 2 miliardi di euro di vini spediti in USA, c’è un vuoto immenso. Ma dopo questo vuoto c’è la Nuova Zelanda, che guadagna ulteriormente terreno, sfiorando i 500 milioni di euro. Chi ha perso con la crisi? Argentina (-9%), Australia (-19%), Cile (-5%) e Germania (-16%).
Vi lascio ai grafici, ricordandovi che le tabelle complete sono disponibili nella sezione Solonumeri (USA – valore / volume).
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