In un anno non ovvio per l’ecommerce dopo la sbronza del 2020 supportato dal lockdown, Callmewine è riuscita a crescere quasi del 40%, cominciando a impostare anche una strategia di diversificazione geografica, principalmente in Francia e Germania. Così, le vendite hanno raggiunto quota 17 milioni, circa la metà rispetto al leader di mercato Tannico (prendendo il fatturato esclusa la parte francese acquisita proprio nel 2021). A livello di gestione “industriale” Callmewine ha mantenuto un margine stabile nel 2021 contro il 2020 del 25.5%. Se vedete la serie storica nella tabella sotto noterete che il dato è coerente nel corso degli anni, per un ricarico medio del 33%.
I risultati sono però in peggioramento rispetto al 2020, con un utile operativo in leggera perdita, contro il leggero utile. L’azienda si sta strutturando, soprattutto dopo l’entrata di Italmobiliare. Italmobiliare nei primi mesi del 2022 ha comperato un ulteriore 20% della società per arrivare all’80%, con un esborso di 4.5 milioni di euro che equivalgono a valutare il 100% della società 22 milioni di euro (18 milioni in termini di valore d’impresa togliendo la cassa). Ad oggi, Callmewine è detenuta per l’80% da Italmobiliare e per il 20% dal fondatore Paolo Zanetti (e famiglia).
Dopo l’aumento di capitale del 2020, Callmewine non ha ricevuto ulteriori contributi da parte dei soci e finanziariamente può contare ancora su 3.8 milioni di cassa netta. Nel 2021 ha bruciato circa 800mila euro, che equivalgono sostanzialmente alla perdita (600mila) e a un leggero incremento del capitale circolante. Il magazzino di 2.2 milioni di euro resta molto snello rispetto alle vendite (17 milioni).
Purtroppo nei primi tre mesi del 2022 le vendite sono calate del 16%, da 4.6 a 3.8 milioni di euro (fonte: Italmobiliare, risultati primo trimestre 2022), secondo gli amministratori a causa del mancato beneficio derivante dai lockdown. Il fatto che la società continui a investire in modo copioso (anche con campagne televisive) presumibilmente genererà ulteriori perdite. Nel caso del primo trimestre, la perdita operativa assomma a 0.6 milioni di euro, contro il dato in pareggio dell’anno precedente.
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