Lo scorso anno scrivevamo del bilancio 2020 e della trasformazione di Botter in seguito all’acquisizione di Mondodelvino. Purtroppo non siamo riusciti a trovare il bilancio consolidato della nuova holding, che era accreditata di vendite pro-forma 2020 di 345-350 milioni e 400 milioni nel 2021). Leggendo il bilancio 2021 scopriamo che l’operazione si è sviluppata attraverso la costituzione di una holding (Tabacco) che ha acquistato il 70% di Botter (cioè tutto il capitale escluso il 30% di azioni proprie), e che è stata a sua volta incorporata in Botter, generando goodwill e indebitando la società, passata da 54 milioni di cassa a 87 milioni di debito, senza contare i 30 milioni ancora dovuti agli azionisti di cui si sapeva già lo scorso anno e non ancora pagati. Questi soldi sono stati utilizzati per acquistare MondodelVino, che è rimasta “fuori” dal perimetro di Botter, ricadendo sotto una società di nome Venere SpA di cui discuteremo in un altro momento. Per ora, sappiate che la previsione di 400 milioni di fatturato pro-forma è stata rispettata (412 milioni il dato riportato).
Tornando a Botter, il 2021 è caratterizzato da vendite in crescita del 23% a 284 milioni di euro, con un dato stranamente negativo in Italia (-8% e comunque residuale, dato che si tratta di 15 milioni di euro) e molto positivo sia in Europa (+12% a 139 milioni) che nel resto del mondo (+44% a 130 miloni).
I dati di bilancio che trovate sono fortemente influenzati dalle pratiche contabili relative all’operazione spiegata sopra, che ha generato un surplus di attivi fissi allocati a marchi e avviamento, che vanno a loro volta ammortizzati, con un impatto negativo sotto l’EBITDA di circa 25 milioni di euro. Per questo motivo abbiamo due linee di utile operativo, uno farlocco di 16 milioni e uno “vero” di quasi 42 milioni. Se guardiamo alla rappresentazione dei dati aggiustata, notiamo che i margini sono rimasti stabili intorno al 15% a livello di utile operativo (16% a livello di EBITDA). Ovviamente l’utile netto sceso a 2 milioni è largamente influenzato dai 25 milioni di ammortamenti aggiuntivi (presumibilmente non fiscalmente deducibili), ma anche da circa 6 milioni di oneri finanziari che sono emersi dopo il mutamento della struttura finanziaria.
Il debito netto a fine 2021 sale a 87 milioni, oltre a 30 milioni di debiti verso soci, dopo aver effettuato investimenti per 7 milioni (un dato elevato rispetto a quanto visto negli ultimi anni).
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