Buongiorno a tutti e benvenuti nel mese di dicembre. Oggi approfitto dell’aggiornamento dei dati Agreste sulle esportazioni di vino francese per fare il punto su questo argomento con numeri freschi a settembre (non avevano aggiornato i dati semestrali). Dunque, le esportazioni di vino francese nel mondo hanno avuto un primo trimestre eccezionalmente positivo, seguito da un secondo così così e un miglioramento di nuovo nel terzo trimestre. A sommare tutti i dati, nell’anno chiuso a settembre stiamo parlando di 8.97 miliardi di euro, +12% e 10.4 milioni di ettolitri, -3% sul corrispondente anno scorso. Per confronto l’Italia sta poco sotto i 6 miliardi sul medesimo periodo.
Se guardiamo all’anno di 12 mesi finito a settembre la Francia ha sfondato quota 12 miliardi di euro, mentre l’Italia viaggia intorno a 7.7 miliardi di euro. Da questi confronti emerge il grafico di apertura che mostra come sono andate Francia e Italia negli ultimi 3 anni, quindi da prima della crisi ad ora. Come vedete, la Francia ha fatto molto peggio durante il perido del Covid, ma ha recuperato di più: se confrontiamo il pre crisi con il post crisi, le esportazioni francesi sono circa il 2% meglio di quelle italiane. Un numero piccolo ma che ancora una volta mostra che l’Italia non sta chiudendo il gap rispetto alla Francia mentre sta ancora succedendo il contrario. L’Italia ha il Prosecco, la Francia ha lo Champagne e proprio lo Champagne sta in questo momento facendo la differenza, mentre l’incremento dei prezzi sta “salvando” le esportazioni di Borgogna. Passiamo a una breve analisi dei dati.
Le esportazioni di primi 9 mesi toccano quota 8975 milioni, +12% sul 2021 e +26% sul periodo pre crisi.
L’andamento più positivo è quello dello Champagne, che esplode letteralmente con una crescita del 27% a 3 miliardi di euro, supportata da un incremento dei volumi del 16% a 0.98 milioni di ettolitri. Rispetto al pre-crisi, in valore cresce del 42%, in volume del 29%. Già si parla di mancanza di Champagne. Non è difficile calcolare che lo Champagne tocca oggi il 33% delle esportazioni francesi di vino.
Non vanno bene le cose invece a Bordeaux, dove nei 9 mesi l’export cala del 2% a 1.7 miliardi di euro e il volume è in discesa dell’8% a 1.3 milioni di ettolitri. La crescita rispetto al periodo precovid è del 9% circa.
Anche in Borgogna, per quanto i dati restino positivi, l’andamento rallenta a +10% e 1 miliardo di euro, con volumi in calo del 14% a 0.47 milioni di ettolitri. Il che determina un eccezionale incremento del prezzo medio del 27%, il più elevato tra i segmenti che analizziamo.
Il “resto della Francia” cresce del 9% a 3.2 miliardi e come sempre ha un andamento più assimilabile a quello italiano (anzi un po’ peggio), avendo anche un prezzo medio (416 euro per hl) più simile a quello italiano.
Vi lascio all’analisi dei dati.
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